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La creazione (e la corruzione) dell'uomo

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La creazione (e la corruzione) dell'uomo Empty La creazione (e la corruzione) dell'uomo

Messaggio Da Il Sognatore Pazzo Ven 13 Set 2013, 19:41

Dio creò l’uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò; maschio e femmina li creò.
Lucifero, venuto a sapere del nuovo progetto di Dio, chiese ai Serafini di poter ottenere udienza presso Colui che l’aveva bandito per sempre dal Regno dei Cieli.
I Serafini, incerti sulle reali intenzioni dell’Angelo Caduto, informarono il loro Dio, che senza indugio accettò di buon grado di ascoltare il suo traditore, poiché Egli era buono e misericordioso.
Lucifero si accostò ai cancelli del Paradiso e, distogliendo lo sguardo da quella Luce accecante, si inginocchiò, e chiese umilmente che venisse ascoltata la sua proposta.
«Parla» lo esortò Dio con una voce imponente che proveniva da ogni dove.
«Signore, Tu hai creato l’uomo a Tua immagine e somiglianza, e gli fatto dono del Paradiso Terrestre.»
«Tu lo hai detto.»
«E gli hai dato il potere di soggiogare la terra, e di dominare sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo e su ogni essere vivente che striscia sulla Terra.»
«Vieni al dunque, Lucifero.»
«Ebbene, lungi da me contraddirTi e mancarTi di rispetto. La Tua onnipotenza mi è ben nota. Però mi chiedo… cosa Ti garantisce che questi umani possano essere in tutto e per tutto simili a Te, pur essendo creature fatte di carne, come tutti gli altri animali?»
«Essi sono una mia creazione.»
«E credi che questo sia sufficiente?»
«La tua insolenza non mi meraviglia affatto. Ti ho dato una risposta più che esauriente, non ho bisogno di aggiungere altro. E se davvero mi conoscessi come dici, non avresti dovuto farmi una domanda simile. Stai consumando il mio tempo e la mia pazienza, e di entrambi ti ho già concesso fin troppo.»
«Aspetta, Ti prego.»
«Cosa vuoi ancora?»
«Voglio dimostrarTi che questa volta sei in errore, che l’uomo da Te creato non è fatto per esserTi fedele.»
«L’assurdità delle tue parole è notevole quanto l’oscurità che permea il tuo spirito!» tuonò Dio, con una rabbia che scosse violentemente i cieli, e rese le nubi cariche di elettricità. «Vorresti davvero insinuare che l’esito della mia creazione è qualcosa di malvagio, qualcosa più simile a te che a me?»
«Queste sono parole Tue» ribatté pazientemente Lucifero, senza batter ciglio davanti all’incommensurabile potere dell’ira divina. «Dico solo che la mortalità delle creature viventi le rende più propense a seguire l’istinto dettato dal loro cervello materiale, piuttosto che la fede dettata dallo spirito.»
«Materialità e spirito non devono essere per forza scindibili. Il mio operato ha fatto sì che si fondessero insieme. Ora ti chiedo di far ritorno nel tuo fetido antro, prima che io sia costretto a rispedirti laggiù come feci l’ultima volta.»
«Lo farò. E quest’oggi rientrerò gaudioso, poiché con la Tua collera mi ha dimostrato quanto Tu temi la veridicità della mia intuizione.»
«Ciò che sostieni è falso! Il solo e unico scopo della tua lingua biforcuta è quello di provocarmi, di farmi cadere nel dubbio. Credi che il tuo Dio non lo sappia? Non fai altro che nasconderti dietro i tuoi futili tranelli. Ma, sappilo, fallirai sempre!»
«Questo è da vedere. E non parlarmi come se Tu fossi ancora il mio Dio. Io non ho Dio, perché io medesimo sono un Dio.»
«Superbia, uno dei tuoi vizi peggiori. Hai intenzione di palesarmeli tutti?»
«Non sono venuto qui per questo. Non hai ancora ascoltato la mia richiesta.»
«Parla in fretta, e poi vattene, demonio!»
«Tu hai fatto dono all’uomo di ogni erba che produce seme e che è su tutta la terra e ogni albero in cui è il frutto, che produce seme. Ne hai fatto il loro cibo.»
«Così è stato. E allora?»
«Allora Ti chiedo di imporgli una piccola proibizione. Ti chiedo di proibirgli di mangiare i frutti di un solo albero. Uno soltanto. Non sarà un albero speciale, ma un albero come tutti gli altri.»
«E perché mai dovrebbero provare interesse a mangiare proprio i frutti di quell’albero, se ne avranno a disposizione un’infinità, anche assai migliori di quello?»
«Appunto, niente e nessuno potrà attirarli verso il frutto proibito. Ma solo così saprai per certo che loro Ti obbediranno.»
«E tu nel frattempo cosa farai?»
«Io attenderò i Tuoi figli ai piedi dell’albero, e li inviterò a cibarsi dei suoi frutti.»
Dio meditò. Durò solo per un secondo, ma per Lui fu come averci ragionato per giorni e giorni. «Ad una sola condizione» decise.
«Ti ascolto.»
«La tua malefica astuzia nel persuadere le anime deboli è cosa risaputa, anche se so per certo che non ti sarà sufficiente in questa occasione. Ti consentirò di strisciare tra i rami dell’albero, ma nelle sembianze della più viscida delle creature quale tu rappresenti: il serpente.»
«Come Tu preferisci, mio Signore. E se avrò ragione, cosa mi spetterà?»
«Te l’ho già detto. Tu fallirai. Ma nella remota ipotesi che dovessi farcela, farò in modo che i miei figli, e i loro figli a venire, possano patire le pene del tuo Inferno, ascoltando la tua voce oltre che la mia, perché gli serva da lezione per aver disobbedito al Padre.»
«Cosa mi accadrà invece se fallirò?»
«Ti attenderà una fine assai peggiore di quella attuale. Cancellerò te e il tuo Regno Sotterraneo una volta per tutte. E di te non rimarrà neanche un lontano ricordo. La giusta punizione per chi ha osato sfidare Dio.»
Questa volta fu Lucifero a meditare. E ci mise qualcosa in più di un semplice secondo.
«Ebbene? Cosa hai deciso?» chiese Dio spazientito.
Lucifero alzò il capo, sfidando con lo sguardo la Luce maestosa che gli abbagliava gli occhi, e dilatò la bocca in un leggero sorriso. «Penso che sia giusto.»
«Ne sei sicuro? Puoi ancora ripensarci e tornare indietro.»
«No. Non tornerò indietro. Se questa è la mia unica occasione di avere la mia rivincita, allora sono disposto a mettere in palio la mia stessa esistenza e quella del mio Regno.»
«La tua tenacia è l’unica cosa che ti fa onore. Peccato che tu abbia preferito fare a meno delle altre virtù.»
«No, grazie. Preferisco essere un piccolo Dio, ma intendo seguire le “mie” regole e non voglio essere secondo a nessuno.»
«E sia. Ti manderò sulla Terra, e controllerò che tu rispetta le condizioni dettate. Ora vai incontro al tuo destino, o immorale creatura, figlio mio dei tempi andati.»
Così il Diavolo discese sulla Terra, ed attese Adamo ed Eva tra le radici del suo albero.
Il resto della storia la conoscete.
La vittoria di Lucifero fece in modo che tutti gli uomini della Terra si trovassero costantemente nella posizione di dover scegliere tra il bene ed il male, dal momento che non esisteva più un solo e unico Dio.
Ma non molti si sono ritrovati a riflettere sul fatto che il primo grande inganno di Lucifero non fu messo a segno a scapito dell’uomo… bensì del suo Creatore.
Sì. Persino Dio può sbagliare.
Siatene consapevoli.
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