lunghezze d'onda
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lunghezze d'onda
LUNGHEZZE D'ONDA
Il "Tropico del Capricorno" era diventato la sua Bibbia. Tina l'aveva scoperto per caso: quel libro era stato un regalo. L'aveva sfogliato,e si era resa conto che lei e Henry Miller stavano proprio sulla stessa lunghezza d'onda, che in pochi altri avrebbero condiviso.
La sera che ebbe finito di leggerlo , era sdraiata sul letto. Guardò fuori dalla finestra, e vide un mondo totalmente nuovo, pieno di possibilità, pieno di esperienze, pieno di futuro. Non aveva mai sentito la sua vita più lunga, e più da vivere.
Il giorno dopo, si sedette al Bar del Centro.
-Ciao! Cosa ti porto?- . Tina guardò il cameriere. Robert non era più Robert. Sentì un enorme bisogno di sconvolgere la solita routine che costituiva il suo rapporto con lei.
-Ciao, voglio... un montenegro con il ghiaccio-.
Sembrò funzionare. Lui la guardò, un po' confuso, un po' curioso, un po' divertito.
-...Sono le quattro e mezza del pomeriggio...- . Sembrava quasi imbarazzato. Tina guardò l'orologio che lei aveva al polso. Poi, spostò le lancette.
-Per me... sono... le dieci di sera, ormai. Tempo di un montenegro! - . Lui sorrise. -Ehi!- lo richiamò lei, mentre si stava allontanando. -Mi raccomando, un signor montenegro, okay? Non il bicchierino minuscolo che usate di solito per i superalcolici-. Lui rise di nuovo.
-Okay!- , e si avviò verso il bancone.
Tina si accese una sigaretta. Si guardò intorno... vide la Myrtle Avenue di Miller. Tutto era così fottutamente spento, banale, quotidiano, noioso, eppure le persone intorno a lei erano allegre e sorridenti e chiacchieravano del più e del meno.
Quando Robert tornò, decise che doveva condividere con qualcuno quel pensiero. Non era possibile che nessuno si accorgesse di quanto quella piazza fosse spenta.
-Grazie... Robert!-
-Sì?-
-Senti,ma... a te non sembra che questa piazza sia... insomma... un po' spenta?- . Lui osservò la piazza per qualche secondo, o finse di osservarla per guardare altrove e trovare una scusa per girare i tacchi.
-Mm... no, beh... mi sembra... normale... - . Non riuscì a dire altro.
-...Normale?-
-...Normale, sì-.
-D'accordo Robert... scusa, mie complicazioni mentali, riflessioni contorte. Ti lascio al tuo lavoro- , e gli sorrise.
Nemmeno Robert, che conosceva da tanto tempo, riusciva a condividere la sua nuova mentalità. Tina bevve amareggiata il suo montenegro, amaro quanto la vita in circostanze come quella. Poi si alzò , pagò e se ne andò.
Camminò per il centro, guardandosi intorno con attenzione. Tutto aveva una luce nuova... le sembrava che fino a quel momento i suoi occhi fossero stati coperti da un velo, e adesso non gliene fregava più niente di nulla. Fino a quel momento non aveva vissuto,nemmeno quando si era sentita più viva che mai. E quel giorno si sentiva rinata.
Casualmente passò di fronte alla libreria. Sostò per qualche secondo davanti all'ingresso, titubante, e poi entrò. Fermamente decisa a comprarsi un altro romanzo di Miller.
Camminò di fronte agli scaffali, su cui i libri erano sistemati in ordine alfabetico.
-Emme... Manzoni... Montanelli no, prima... Mi... Miller, eccolo!- sussurrò tra sé. C'erano proprio tutti. "Non piaci proprio a nessuno, eh?" , pensò, sperando che l'ormai deceduto Henry potesse sentirla e sentirsi a sua volta più sollevato, con una lettrice in più.
-Scusi... Miller?- chiese una voce alla cassa lì vicino. Tina si voltò, sorpresa. Un giovane ragazzo,sui venti, si avvicinò al suo stesso scaffale. Lei si voltò, fingendo di non accorgersene. Prese in fretta un libro di Miller a caso, lo aprì a caso, e iniziò a fingere di leggerlo.
Lui le sorrise, e Tina si spostò. Lui prese "Tropico del Capricorno".
Tina aveva sempre sperato nella veridicità dei segni, ma non ne aveva mai avuta una dimostrazione seria. Decise di cogliere l'attimo. Doveva vivere, no? Cosa l'aveva letto a fare, allora, il Tropico? Per lasciarsi sfuggire un'occasione così?
Vedendo che lui lo sfogliava incerto, Tina intervenì.
-Io l'ho letto, è molto bello-. Lui la guardò stupito.
-Sì?Lo conosci?E...ti è piaciuto,quindi...me lo consigli?-
-Molto. Un inno ala vita e alla libertà. E poi c'è anche il sesso!- .
In quel momento, Tina era sicura di essersi lasciata prendere un po' troppo dallo spirito di Miller. Ma che poteva farci?Sentiva lo spirito di Miller in lei! E poi, il sesso è comunque mondo, no?E' realtà,esiste, ed è una cosa che in genere piace. Si fidò dell'istinto.
-Il sesso...come sfondo, come piacevole passatempo da interporre tra le sue... elucubrazioni esistenziali- .
Lui la fissò per qualche secondo, e poi sorrise, incuriosito.
-Senti... io adesso vado a pagare questo... ti va di aspettarmi fuori per una sigaretta?- .
-Volentieri-. Tina si avvicinò al suo viso. -...Ti aspetto- , gli sussurrò.
Si incontrarono poco dopo, fuori dalla libreria. Camminarono verso il centro.
-...Allora-, iniziò lui. -Miller, eh?-
-Sì... è stato un caso. Ma davvero un caso decisivo-.
Il "Tropico del Capricorno" era diventato la sua Bibbia. Tina l'aveva scoperto per caso: quel libro era stato un regalo. L'aveva sfogliato,e si era resa conto che lei e Henry Miller stavano proprio sulla stessa lunghezza d'onda, che in pochi altri avrebbero condiviso.
La sera che ebbe finito di leggerlo , era sdraiata sul letto. Guardò fuori dalla finestra, e vide un mondo totalmente nuovo, pieno di possibilità, pieno di esperienze, pieno di futuro. Non aveva mai sentito la sua vita più lunga, e più da vivere.
Il giorno dopo, si sedette al Bar del Centro.
-Ciao! Cosa ti porto?- . Tina guardò il cameriere. Robert non era più Robert. Sentì un enorme bisogno di sconvolgere la solita routine che costituiva il suo rapporto con lei.
-Ciao, voglio... un montenegro con il ghiaccio-.
Sembrò funzionare. Lui la guardò, un po' confuso, un po' curioso, un po' divertito.
-...Sono le quattro e mezza del pomeriggio...- . Sembrava quasi imbarazzato. Tina guardò l'orologio che lei aveva al polso. Poi, spostò le lancette.
-Per me... sono... le dieci di sera, ormai. Tempo di un montenegro! - . Lui sorrise. -Ehi!- lo richiamò lei, mentre si stava allontanando. -Mi raccomando, un signor montenegro, okay? Non il bicchierino minuscolo che usate di solito per i superalcolici-. Lui rise di nuovo.
-Okay!- , e si avviò verso il bancone.
Tina si accese una sigaretta. Si guardò intorno... vide la Myrtle Avenue di Miller. Tutto era così fottutamente spento, banale, quotidiano, noioso, eppure le persone intorno a lei erano allegre e sorridenti e chiacchieravano del più e del meno.
Quando Robert tornò, decise che doveva condividere con qualcuno quel pensiero. Non era possibile che nessuno si accorgesse di quanto quella piazza fosse spenta.
-Grazie... Robert!-
-Sì?-
-Senti,ma... a te non sembra che questa piazza sia... insomma... un po' spenta?- . Lui osservò la piazza per qualche secondo, o finse di osservarla per guardare altrove e trovare una scusa per girare i tacchi.
-Mm... no, beh... mi sembra... normale... - . Non riuscì a dire altro.
-...Normale?-
-...Normale, sì-.
-D'accordo Robert... scusa, mie complicazioni mentali, riflessioni contorte. Ti lascio al tuo lavoro- , e gli sorrise.
Nemmeno Robert, che conosceva da tanto tempo, riusciva a condividere la sua nuova mentalità. Tina bevve amareggiata il suo montenegro, amaro quanto la vita in circostanze come quella. Poi si alzò , pagò e se ne andò.
Camminò per il centro, guardandosi intorno con attenzione. Tutto aveva una luce nuova... le sembrava che fino a quel momento i suoi occhi fossero stati coperti da un velo, e adesso non gliene fregava più niente di nulla. Fino a quel momento non aveva vissuto,nemmeno quando si era sentita più viva che mai. E quel giorno si sentiva rinata.
Casualmente passò di fronte alla libreria. Sostò per qualche secondo davanti all'ingresso, titubante, e poi entrò. Fermamente decisa a comprarsi un altro romanzo di Miller.
Camminò di fronte agli scaffali, su cui i libri erano sistemati in ordine alfabetico.
-Emme... Manzoni... Montanelli no, prima... Mi... Miller, eccolo!- sussurrò tra sé. C'erano proprio tutti. "Non piaci proprio a nessuno, eh?" , pensò, sperando che l'ormai deceduto Henry potesse sentirla e sentirsi a sua volta più sollevato, con una lettrice in più.
-Scusi... Miller?- chiese una voce alla cassa lì vicino. Tina si voltò, sorpresa. Un giovane ragazzo,sui venti, si avvicinò al suo stesso scaffale. Lei si voltò, fingendo di non accorgersene. Prese in fretta un libro di Miller a caso, lo aprì a caso, e iniziò a fingere di leggerlo.
Lui le sorrise, e Tina si spostò. Lui prese "Tropico del Capricorno".
Tina aveva sempre sperato nella veridicità dei segni, ma non ne aveva mai avuta una dimostrazione seria. Decise di cogliere l'attimo. Doveva vivere, no? Cosa l'aveva letto a fare, allora, il Tropico? Per lasciarsi sfuggire un'occasione così?
Vedendo che lui lo sfogliava incerto, Tina intervenì.
-Io l'ho letto, è molto bello-. Lui la guardò stupito.
-Sì?Lo conosci?E...ti è piaciuto,quindi...me lo consigli?-
-Molto. Un inno ala vita e alla libertà. E poi c'è anche il sesso!- .
In quel momento, Tina era sicura di essersi lasciata prendere un po' troppo dallo spirito di Miller. Ma che poteva farci?Sentiva lo spirito di Miller in lei! E poi, il sesso è comunque mondo, no?E' realtà,esiste, ed è una cosa che in genere piace. Si fidò dell'istinto.
-Il sesso...come sfondo, come piacevole passatempo da interporre tra le sue... elucubrazioni esistenziali- .
Lui la fissò per qualche secondo, e poi sorrise, incuriosito.
-Senti... io adesso vado a pagare questo... ti va di aspettarmi fuori per una sigaretta?- .
-Volentieri-. Tina si avvicinò al suo viso. -...Ti aspetto- , gli sussurrò.
Si incontrarono poco dopo, fuori dalla libreria. Camminarono verso il centro.
-...Allora-, iniziò lui. -Miller, eh?-
-Sì... è stato un caso. Ma davvero un caso decisivo-.
laretta- Inchiostro Verde
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Re: lunghezze d'onda
mi è piaciuto però:
cos'è questa storia del montenegro? sembra la gemella del bailey... cioè, questa tizia legge tropico del capricorno e poi ordina un montenegro? legge miller e poi ordina quello che vede pubblicizzato in televisione? miller mica sarebbe stato tanto d'accordo!
e poi perché il cameriere si chiama robert? lei ordina un montenegro e il cameriere si chiama robert?
cos'è questa storia del montenegro? sembra la gemella del bailey... cioè, questa tizia legge tropico del capricorno e poi ordina un montenegro? legge miller e poi ordina quello che vede pubblicizzato in televisione? miller mica sarebbe stato tanto d'accordo!
e poi perché il cameriere si chiama robert? lei ordina un montenegro e il cameriere si chiama robert?
nick mano fredda- Inchiostro Verde
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Re: lunghezze d'onda
Allora nick: ( )
1- la tizia è un alter ego della sottoscritta
2- il montenegro lo beve perchè è buono...personalmente non ricordo la pubblicità del montenegro!!
3- robert è il nome di un cameriere che esiste veramente, e lavora in un bar dove vado spesso !
The End
1- la tizia è un alter ego della sottoscritta
2- il montenegro lo beve perchè è buono...personalmente non ricordo la pubblicità del montenegro!!
3- robert è il nome di un cameriere che esiste veramente, e lavora in un bar dove vado spesso !
The End
laretta- Inchiostro Verde
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Re: lunghezze d'onda
ho capito, ma la vita reale va rivisitata! amaro montenegro un sapore un sapore che non ti sbagli, nun se pò senti' in un racconto!! è come se moravia avesse fatto bere a un suo personaggio la cedrata tassoni o petrus l'amarissimo che fa benissimo... anche se a moravia fosse piaciuto da morire petrus l'amarissimo che fa benissimo, non glielo faceva bere a un suo personaggio! a meno che non avesse voluto prenderlo per il culo agli occhi del lettore...
robert, sì probabilmente esisteranno dei robert in italia ma direi che sono stranieri, e allora dovresti chiarire che si tratta di uno straniero, che siamo in italia e se uno si chiama robert è perché è uno straniero
robert, sì probabilmente esisteranno dei robert in italia ma direi che sono stranieri, e allora dovresti chiarire che si tratta di uno straniero, che siamo in italia e se uno si chiama robert è perché è uno straniero
nick mano fredda- Inchiostro Verde
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Re: lunghezze d'onda
Oddio, Robert è straniero, e allora? L'Italia è piena di extracomunitari!! Non è mica nulla di eccezionale, e poi non è il protagonista: che importa, nella storia, il fatto che sia della Romania?? E' del tutto marginale.
Aò, la protagonista della storia è il mio alter ego, e a me piace il montenegro anche se amo Miller. . . che dovrei bere, dimmelo tu!!
Aò, la protagonista della storia è il mio alter ego, e a me piace il montenegro anche se amo Miller. . . che dovrei bere, dimmelo tu!!
laretta- Inchiostro Verde
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Re: lunghezze d'onda
Allora mettiamola così: devi decidere se scrivi per te stessa o scrivi per gli altri. Se scrivi per te stessa puoi scrivere quello che ti pare, anche cose incomprensibili, se scrivi per gli altri, cioè scrivi racconti e non pagine di diario, allora le cose le devi chiarire. Se stiamo in Italia e uno si chiama Robert, due parole sul perché si chiama Robert, se è un nome d'arte, se è uno straniero o chi è. Se la tizia ordina l'amaro Montenegro mi fai capire che è una tv-dipendente e io non la prendo più sul serio quando mi parla di Miller. Tu dici: ma a me l'amaro Montenegro piace proprio e io non guardo la tv! Ma questo non ha importanza, perché io non lo so, io so solo che l'amaro Montenegro è marchiato come prodotto tv, è come "datemi un Lucano" o il whisky di Michele l'intenditore o il Sambittèr o l'Aperol di quella che balla sul tavolo... Cosa bere? Qualcosa che non fa pubblicità! Una tequila?
nick mano fredda- Inchiostro Verde
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Re: lunghezze d'onda
Ma è impensabile che si pensi subito alla dipendenza dalla tv appena si nomina un amaro, solo perchè ne fanno pubblicità!! Allora se dicessi jack daniel's ti verrebbe in mente una consumista solo perchè ci fanno le magliette???? Non ha senso!!
laretta- Inchiostro Verde
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Re: lunghezze d'onda
il problema è che se mi dici amaro montenegro mi viene in mente il veterinario, il cavallo, e un sapore un sapore che non ti sbagli... se mi dici jack daniel's non mi viene in mente niente... ci sarà un motivo?
nick mano fredda- Inchiostro Verde
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Re: lunghezze d'onda
Sì: il motivo è che nella cultura odierna le pubblicità sono quasi più importanti del prodotto!!!! Ma che mi importa della pubblicità??? E' l'ultima cosa a cui penso, pensando ad un qualunque prodotto!!!
laretta- Inchiostro Verde
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Re: lunghezze d'onda
ma come sarebbe? è la pubblicità che ti fa comprare quel prodotto! cioè, ci sono due tipi di prodotti, quelli già conosciuti e che fanno pubblicità molto blande solo per dire: ehi sono sempre qui, eh? per esempio, bacardi, o jack daniel's, o martini... e poi ci sono pubblicità di prodotti sconosciuti o quasi che iniziano a fare pubblicità con storielle-tormentone tipo il veterinario salva il cavallo oppure datemi un lucano! o il pugno dell'armatura del petrus... quelli non vanno bevuti! o almeno non va raccontato che si bevono! sono i moccia del settore! non moccia lo zabov, proprio moccia lo scrittore!
nick mano fredda- Inchiostro Verde
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Re: lunghezze d'onda
a me non importa delle pubblicità,anzi: per me potrebbero anche non esistere non le ho mai considerate seriamente
laretta- Inchiostro Verde
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Re: lunghezze d'onda
ma come l'hai conosciuto l'amaro montenegro?
nick mano fredda- Inchiostro Verde
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Re: lunghezze d'onda
...mi metto in mezzo in questa rissa da bar!
Non capisco per quale motivo la protagonista non possa bere un montenegro. Forse dove vivi tu è un amaro che è diventato famoso soltanto grazie alla pubblicità e TU lo leggi in questo modo. Lo scrittore deve scrivere pensando al lettore ma anche il lettore deve leggere pensando che non è l'unico al mondo. La sensazione che tu hai col montenegro io ce l'ho con il lucano. "Cosa vuoi di più dalla vita? Un lucano".
Non col montenegro che dove vivo io è un liquore conosciuto "da sempre", bevuto specialmente dalle generazioni più giovani essendo molto dolce (ma infatti, tornando al racconto non ho capito la frase sull'amaro piuttosto! Poi anche il dialogo "un signor montenegro...non il bicchierino minuscolo che usate di solito da superalcolici blablabla", lo trovo molto pesante e anche poco credibile, cioè "che di solito usate", non sarebbe meglio un semplicissimo e realistico "fallo bene, mi raccomando", non c'è bisogno di spiegare che di solito un amaro viene messo su dei bicchieri piccoli)
E' un po' come il Cynar, da qualche anno Elio ci fa la pubblicità. Qui da ANNI si fa lo spritz con il Cynar. Tutti lo conosco a priori e la pubblicità quasi non l'associ all'amaro che conosci da prima. Quindi se io metto dentro un racconto il protagonista che si beve un cynar per te è un ebete che guarda troppa tv? Idem per l'aperol che hai menzionato. A Roma sarà una cosa nuova la cultura dello spritz, qui ovviamente è ben diverso. Non è perché ora ci fanno la pubblicità dello spritz che devo toglierlo dal mio racconto! O al massimo, se lo usi tu fa ridere, se lo uso io è normale!
Non capisco per quale motivo la protagonista non possa bere un montenegro. Forse dove vivi tu è un amaro che è diventato famoso soltanto grazie alla pubblicità e TU lo leggi in questo modo. Lo scrittore deve scrivere pensando al lettore ma anche il lettore deve leggere pensando che non è l'unico al mondo. La sensazione che tu hai col montenegro io ce l'ho con il lucano. "Cosa vuoi di più dalla vita? Un lucano".
Non col montenegro che dove vivo io è un liquore conosciuto "da sempre", bevuto specialmente dalle generazioni più giovani essendo molto dolce (ma infatti, tornando al racconto non ho capito la frase sull'amaro piuttosto! Poi anche il dialogo "un signor montenegro...non il bicchierino minuscolo che usate di solito da superalcolici blablabla", lo trovo molto pesante e anche poco credibile, cioè "che di solito usate", non sarebbe meglio un semplicissimo e realistico "fallo bene, mi raccomando", non c'è bisogno di spiegare che di solito un amaro viene messo su dei bicchieri piccoli)
E' un po' come il Cynar, da qualche anno Elio ci fa la pubblicità. Qui da ANNI si fa lo spritz con il Cynar. Tutti lo conosco a priori e la pubblicità quasi non l'associ all'amaro che conosci da prima. Quindi se io metto dentro un racconto il protagonista che si beve un cynar per te è un ebete che guarda troppa tv? Idem per l'aperol che hai menzionato. A Roma sarà una cosa nuova la cultura dello spritz, qui ovviamente è ben diverso. Non è perché ora ci fanno la pubblicità dello spritz che devo toglierlo dal mio racconto! O al massimo, se lo usi tu fa ridere, se lo uso io è normale!
Re: lunghezze d'onda
Mi dispiace ma è così. Un prodotto che fa una pubblicità martellante in televisone per farsi conoscere, che sia il prosciutto Rovagnati, il Tartufòn che s'è bon o l'amaro Montenegro, è un prodotto che si sputtana. Punto. Non c'è scampo. Non ha molto senso dire ma dalle mie parti il prosciutto Rovagnati è considerato un prodotto artigianale perché mi ricordo quando avevano solo una salumeria sotto casa e lo facevano nel retrobottega... Sì ma visto che poi hanno fatto la pubblicità a raffica in televisione da Mike Bongiorno in avanti, si sono sputtanati. Sia chiaro, non c'è niente di male nella cosa, però è così: da una parte ti fai il nome a livello nazionale e dall'altra ti sputtani, da una parte prendi e dall'altra dai, non si può avere tutto. Lo stesso vale per l'Aperol il Cynar ecc...
Ripeto, Moravia a un suo personaggio non gli avrebbe mai fatto bere un Aperol o un Cynar o un Petrus, non gli avrebbe fatto fare un panino col prosciutto Rovagnati, non gli avrebbe fatto comprare un Tartufòn che s'è bon, a meno che non avesse voluto prenderlo per il culo agli occhi del lettore.
A proposito dello spritz non lo so, mio nonno di solito andava all'osteria prima di cena a farsi una fojetta (mezzo litro di vino bianco) col compare Alvaro, suo amico, credo che fosse una specie di spritz anche se nonno non lo sapeva!
E comunque il Cynar è diventato famoso proprio con la pubblicità televisiva, ma non quella di adesso, quella di Ernesto Calindri col tavolino in mezzo alla strada, e pure l'Aperol è diventato famoso con la pubblicità di Buazzelli un sacco di anni fa. Sono due prodotti stratelevisivi. Anzi, sono due vere e proprie invenzioni della pubblicità televisiva. Insomma mi lascia perplesso che dalle tue parti si faccia lo spritz con due invenzioni televisive come il Cynar e l'Aperol. Nel senso: ma non avete niente di meglio? Da una parte. Dall'altra parte mi chiarisce la potenza che ha ancora la televisione.
Però quello che dici è anche giusto, se dalle tue parti prendono tutti lo spritz con l'Aperol perché tu non dovresti farlo prendere pure al tuo protagonista? Però torniamo al discorso di prima, se il tuo protagonista si fa condizionare dalla televisione prenderà lo spritz con l'Aperol, sennò lo prenderà con qualche altra cosa. E mi avrai fatto capire con chi ho a che fare.
Ripeto, Moravia a un suo personaggio non gli avrebbe mai fatto bere un Aperol o un Cynar o un Petrus, non gli avrebbe fatto fare un panino col prosciutto Rovagnati, non gli avrebbe fatto comprare un Tartufòn che s'è bon, a meno che non avesse voluto prenderlo per il culo agli occhi del lettore.
A proposito dello spritz non lo so, mio nonno di solito andava all'osteria prima di cena a farsi una fojetta (mezzo litro di vino bianco) col compare Alvaro, suo amico, credo che fosse una specie di spritz anche se nonno non lo sapeva!
E comunque il Cynar è diventato famoso proprio con la pubblicità televisiva, ma non quella di adesso, quella di Ernesto Calindri col tavolino in mezzo alla strada, e pure l'Aperol è diventato famoso con la pubblicità di Buazzelli un sacco di anni fa. Sono due prodotti stratelevisivi. Anzi, sono due vere e proprie invenzioni della pubblicità televisiva. Insomma mi lascia perplesso che dalle tue parti si faccia lo spritz con due invenzioni televisive come il Cynar e l'Aperol. Nel senso: ma non avete niente di meglio? Da una parte. Dall'altra parte mi chiarisce la potenza che ha ancora la televisione.
Però quello che dici è anche giusto, se dalle tue parti prendono tutti lo spritz con l'Aperol perché tu non dovresti farlo prendere pure al tuo protagonista? Però torniamo al discorso di prima, se il tuo protagonista si fa condizionare dalla televisione prenderà lo spritz con l'Aperol, sennò lo prenderà con qualche altra cosa. E mi avrai fatto capire con chi ho a che fare.
nick mano fredda- Inchiostro Verde
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Re: lunghezze d'onda
Be' ma allora... prima di tutto la pubblicità non è universale. Non esiste una sola TV per tutto il mondo e non girano sempre le stesse pubblicità. Il Lucano che ci ha tartassati per anni potrebbe essere un prodotto considerato "di nicchia" altrove, allo stesso modo noi non conosciamo tutte le migliaia di pubblicità che girano in America.
Poi non capisco cosa c'entri il Petrus. Tu hai mai visto una pubblicità del Petrus? Il Petrus è semplicemente famoso in quanto uno dei bordeaux più prestigiosi al mondo. Un po' come il Dom Perignon per gli champagne (primo champagne mai esistito). Non sono marchi pubblicizzati o, anche se lo fossero, sarebbero quelle pubblicità "ehii guarda che esisto ancora" in quanto sono marchi conosciuti per ragioni storiche, il che è ben diverso!
Quanto allo spritz, qui a Venezia si beve di tendenza il Select o il Campari a Padova e in genere un po' ovunque l'Aperol (è più dolce e più "facile" da bere)... comunque, vedi, non si va a pubblicità ma a gusto. C'è chi lo prende direttamente "bianco" (quello originale, vino bianco frizzante, seltz, oliva)
Non è una questione di brand, è una questione di gusto. Qui si fa l'aperitivo, è un rito. Se non è lo spritz è il prosecco o al massimo la birretta.
Poi non capisco cosa c'entri il Petrus. Tu hai mai visto una pubblicità del Petrus? Il Petrus è semplicemente famoso in quanto uno dei bordeaux più prestigiosi al mondo. Un po' come il Dom Perignon per gli champagne (primo champagne mai esistito). Non sono marchi pubblicizzati o, anche se lo fossero, sarebbero quelle pubblicità "ehii guarda che esisto ancora" in quanto sono marchi conosciuti per ragioni storiche, il che è ben diverso!
Quanto allo spritz, qui a Venezia si beve di tendenza il Select o il Campari a Padova e in genere un po' ovunque l'Aperol (è più dolce e più "facile" da bere)... comunque, vedi, non si va a pubblicità ma a gusto. C'è chi lo prende direttamente "bianco" (quello originale, vino bianco frizzante, seltz, oliva)
Non è una questione di brand, è una questione di gusto. Qui si fa l'aperitivo, è un rito. Se non è lo spritz è il prosecco o al massimo la birretta.
Re: lunghezze d'onda
Comunque una cosa non l'ho detta in tutto il discorso: anche a me non piace molto leggere "montenegro". Non per la ragione di nick che non condivido ma perché si poteva benissimo non menzionare parlando semplicemente di "amaro".
-Ciao, fammi... un amaro con ghiaccio-.
-Per me... sono... le dieci di sera, ormai. Tempo di un amaro! - . Lui sorrise. -Ehi!- lo richiamò lei, mentre si stava allontanando. -Fallo bene, mi raccomando!-. Lui rise di nuovo.
-Okay!- , e si avviò verso il bancone.
Tipo
-Ciao, fammi... un amaro con ghiaccio-.
-Per me... sono... le dieci di sera, ormai. Tempo di un amaro! - . Lui sorrise. -Ehi!- lo richiamò lei, mentre si stava allontanando. -Fallo bene, mi raccomando!-. Lui rise di nuovo.
-Okay!- , e si avviò verso il bancone.
Tipo
Re: lunghezze d'onda
Cacchio Sall...leggendolo a posteriori è decisamente meglio!! GrazieSall ha scritto:
-Ciao, fammi... un amaro con ghiaccio-.
-Per me... sono... le dieci di sera, ormai. Tempo di un amaro! - . Lui sorrise. -Ehi!- lo richiamò lei, mentre si stava allontanando. -Fallo bene, mi raccomando!-. Lui rise di nuovo.
-Okay!- , e si avviò verso il bancone.
Tipo
Sono d'accordo anche sul fatto che "amaro" sia più bello di "montenegro"
Nick, ti giuro che,comunque tu la pensi, non era un riferimento alla pubblicità era solo...un amaro , tutto qui
laretta- Inchiostro Verde
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Re: lunghezze d'onda
Be', certo che anche in America ci saranno le pubblicità-tormentone, ma che c'entra? Il traduttore metterà un asterisco - questa in America è una pubblicità-tormentone - e il lettore saprà di che si parla e perchè l'autore fa prendere al protagonista quel prodotto-tormentone.
Mi fa piacere che non tutti bevano l'Aperol, però quelli che lo bevono lo bevono perché fa pubblicità. L'ha fatta in passato e la fa adesso. Per esempio da quando l'Aperol è stato acquistato dalla Campari ha ricominciato a fare pubblicità a raffica, quella molto gggiovane e trendy con la ragazza rossa che sul tavolo rosso in un mondo tutto rosso ordina l'Aperol rosso. È marketing. Anche molto facile. Metto una ragazza "giusta" che ordina l'Aperol così voi che siete dei ragazzi "giusti" che ordinate? L'Aperol! Così un prodotto che era considerato da vecchi trent'anni fa oggi è considerato da giovani. Miracoli della pubblicità.
Su Petrus parliamo di due cose diverse, io parlo dell'amaro, vai su google e lo trovi, Petrus l'amarissimo che fa benissimo, c'era la pubblicità dell'armatura che batteva il pugno sul tavolo. Altro tormentone.
Mi fa piacere che non tutti bevano l'Aperol, però quelli che lo bevono lo bevono perché fa pubblicità. L'ha fatta in passato e la fa adesso. Per esempio da quando l'Aperol è stato acquistato dalla Campari ha ricominciato a fare pubblicità a raffica, quella molto gggiovane e trendy con la ragazza rossa che sul tavolo rosso in un mondo tutto rosso ordina l'Aperol rosso. È marketing. Anche molto facile. Metto una ragazza "giusta" che ordina l'Aperol così voi che siete dei ragazzi "giusti" che ordinate? L'Aperol! Così un prodotto che era considerato da vecchi trent'anni fa oggi è considerato da giovani. Miracoli della pubblicità.
Su Petrus parliamo di due cose diverse, io parlo dell'amaro, vai su google e lo trovi, Petrus l'amarissimo che fa benissimo, c'era la pubblicità dell'armatura che batteva il pugno sul tavolo. Altro tormentone.
nick mano fredda- Inchiostro Verde
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