Ritorno alla vita
:: Vetrina Autori :: Opere :: Artemisia
Pagina 1 di 1
Ritorno alla vita
Cin cin. I due calici si sfiorano liberando nell’aria un suono cristallino. Seduta sull'erba, con il vestito aperto a ventaglio intorno a sé, Ludovica è contenta come una bambina.
Lei e Guglielmo brindano al futuro.
Il vino ondeggia nel bicchiere. Ludovica lo osserva incantata, è giallo dorato come il sole che le riscalda il viso. Avvicina il bicchiere alle labbra e al primo sorso note aromatiche, dolci e melodiose le avvolgono il palato. La natura intorno a lei è un palpitare di suoni, profumi, colori.
I sensi ne sono inebriati.
È così felice, così felice...
Si ridesta, emergendo dal sogno con fatica. Sta per morire e quell'attimo di consapevolezza è una staffilata. Gli istanti di lucidità sono talmente brevi da esserne a malapena cosciente. Solo frammenti di vita.
Come carne ormai inutile, i monatti l'hanno caricata su un carretto e portata al lazzaretto, nel quartiere destinato alle donne.
Durante il tragitto per le vie di Milano, in un giorno di primavera del 1630, ha sfiorato con occhi allucinati e febbrili le strade lerce, ammorbate dalla sofferenza.
Un brivido le ha percorso il corpo quando il carretto ha prima affiancato e poi oltrepassato il patibolo eretto per decapitare coloro che sono accusati di essere untori. Una morte di sicuro più veloce dell'oblio e della follia che l'attanaglia. Di nuovo il buio, poi la luce e ancora buio.
Emerge dallo stato di incoscienza sempre con maggiore difficoltà. Questa volta è un sapore particolare a risvegliarla. Qualcuno le sta bagnando le labbra con un vino dolcissimo. Apre gli occhi, lo sguardo affonda in quello preoccupato del marito, che la guarda con struggente affetto. L'amore per lei va al di là delle pustole e dei bubboni gonfi che le ricoprono la pelle. Riesce ancora a vederla dietro la malattia.
- Guglielmo non...
- Shhhh... tranquilla non sforzarti - sussurra Guglielmo tenendola la nuca con delicatezza.
Il vino non può guarirmi, lo sai... anche se viene usato per prevenire alcune malattie, non può guarirmi - ripete sfinita Ludovica. Intanto lambisce il liquido dalle labbra come se fosse ambrosia. Il sapore fragrante la trasporta di nuovo nel passato, questa volta nel giorno del suo matrimonio.
Lei.
Un abito di broccato d'argento con un corpetto di pizzo lavorato. Capelli raccolti in morbidi riccioli che scendono sulle spalle. La sua mano stretta in quella di Guglielmo che avvolto nel mantello di damasco sembra un principe delle fiabe.
Nella sala grande, il lungo tavolo ricoperto da una tovaglia candida, arricchita negli angoli da eleganti ricami è colmo di squisite vivande: pasticci di carne e pesce, pernici arrosto con salsa d'aceto, pasticcette di funghi, tortiglioni sfogliati, olive, pane, confetture di pere, ciambellette, biancomangiare, torta con mandorle e miele.
Musica, balli.
Spensieratezza che alleggerisce il cuore e apre l'animo a un futuro pieno di dolci aspettative.
Odori, colori, gioia e allegria del passato si contrappongono all'olezzo, alla nera sporcizia, al dolore e al nulla del presente. Ludovica socchiude le palpebre e si aggrappa al ricordo da cui attinge un barlume di forza. Non deve lasciarsi andare alla malattia, alla pazzia.
Deve combattere.
Una nuova luce le risplende negli occhi e il marito ne viene immediatamente illuminato.
Guglielmo lascia andare il respiro, troppo a lungo trattenuto, prigioniero dell'ansia.
È più sereno. Sente che la sua Ludovica non si arrenderà. Le accarezza il viso, non c'è bisogno di parole perché il silenzio parla di speranza, di vita. Come edera il suo amore si sarebbe aggrappato a lei strappandola alla morte.
Racconto selezionato per l'antologia “L’amore è un’erba spontanea” Alcheringa Ed.
Lei e Guglielmo brindano al futuro.
Il vino ondeggia nel bicchiere. Ludovica lo osserva incantata, è giallo dorato come il sole che le riscalda il viso. Avvicina il bicchiere alle labbra e al primo sorso note aromatiche, dolci e melodiose le avvolgono il palato. La natura intorno a lei è un palpitare di suoni, profumi, colori.
I sensi ne sono inebriati.
È così felice, così felice...
Si ridesta, emergendo dal sogno con fatica. Sta per morire e quell'attimo di consapevolezza è una staffilata. Gli istanti di lucidità sono talmente brevi da esserne a malapena cosciente. Solo frammenti di vita.
Come carne ormai inutile, i monatti l'hanno caricata su un carretto e portata al lazzaretto, nel quartiere destinato alle donne.
Durante il tragitto per le vie di Milano, in un giorno di primavera del 1630, ha sfiorato con occhi allucinati e febbrili le strade lerce, ammorbate dalla sofferenza.
Un brivido le ha percorso il corpo quando il carretto ha prima affiancato e poi oltrepassato il patibolo eretto per decapitare coloro che sono accusati di essere untori. Una morte di sicuro più veloce dell'oblio e della follia che l'attanaglia. Di nuovo il buio, poi la luce e ancora buio.
Emerge dallo stato di incoscienza sempre con maggiore difficoltà. Questa volta è un sapore particolare a risvegliarla. Qualcuno le sta bagnando le labbra con un vino dolcissimo. Apre gli occhi, lo sguardo affonda in quello preoccupato del marito, che la guarda con struggente affetto. L'amore per lei va al di là delle pustole e dei bubboni gonfi che le ricoprono la pelle. Riesce ancora a vederla dietro la malattia.
- Guglielmo non...
- Shhhh... tranquilla non sforzarti - sussurra Guglielmo tenendola la nuca con delicatezza.
Il vino non può guarirmi, lo sai... anche se viene usato per prevenire alcune malattie, non può guarirmi - ripete sfinita Ludovica. Intanto lambisce il liquido dalle labbra come se fosse ambrosia. Il sapore fragrante la trasporta di nuovo nel passato, questa volta nel giorno del suo matrimonio.
Lei.
Un abito di broccato d'argento con un corpetto di pizzo lavorato. Capelli raccolti in morbidi riccioli che scendono sulle spalle. La sua mano stretta in quella di Guglielmo che avvolto nel mantello di damasco sembra un principe delle fiabe.
Nella sala grande, il lungo tavolo ricoperto da una tovaglia candida, arricchita negli angoli da eleganti ricami è colmo di squisite vivande: pasticci di carne e pesce, pernici arrosto con salsa d'aceto, pasticcette di funghi, tortiglioni sfogliati, olive, pane, confetture di pere, ciambellette, biancomangiare, torta con mandorle e miele.
Musica, balli.
Spensieratezza che alleggerisce il cuore e apre l'animo a un futuro pieno di dolci aspettative.
Odori, colori, gioia e allegria del passato si contrappongono all'olezzo, alla nera sporcizia, al dolore e al nulla del presente. Ludovica socchiude le palpebre e si aggrappa al ricordo da cui attinge un barlume di forza. Non deve lasciarsi andare alla malattia, alla pazzia.
Deve combattere.
Una nuova luce le risplende negli occhi e il marito ne viene immediatamente illuminato.
Guglielmo lascia andare il respiro, troppo a lungo trattenuto, prigioniero dell'ansia.
È più sereno. Sente che la sua Ludovica non si arrenderà. Le accarezza il viso, non c'è bisogno di parole perché il silenzio parla di speranza, di vita. Come edera il suo amore si sarebbe aggrappato a lei strappandola alla morte.
Racconto selezionato per l'antologia “L’amore è un’erba spontanea” Alcheringa Ed.
_________________
"Se uno sogna da solo, è solo un sogno. Se molti sognano insieme, è l'inizio di una nuova realtà."
(Friedensreich Hundertwasser)
Artemisia- Admin
- Messaggi : 5381
:: Vetrina Autori :: Opere :: Artemisia
Pagina 1 di 1
Permessi in questa sezione del forum:
Non puoi rispondere agli argomenti in questo forum.
Mer 13 Mar 2024, 11:32 Da tiziana
» concorso internazionale poesia e narrativa UN MONTE DI POESIA
Lun 04 Mar 2024, 17:18 Da tiziana
» Premio di Poesia, Narrativa, Teatro e Pittura "Luce dell'Arte" 6^ Edizione
Ven 19 Gen 2024, 19:37 Da carmy77
» concorso letterario internazionale UN MONTE DI POESIA XVI edizione
Mar 15 Feb 2022, 18:26 Da tizianaAbbadia
» IV^ Edizione del Premio di Narrativa, Teatro e Poesia "Il buon riso fa buon sangue". Scadenza bando 20/07/2022
Mer 03 Nov 2021, 19:59 Da carmy77
» UN PONTE TRA NOI - RECENSIONE DI ARMANDO MASCHINI
Dom 21 Mar 2021, 20:52 Da Artemisia
» UN PONTE TRA NOI - RECENSIONE DI GIULIANA PARAGLIOLA
Gio 11 Mar 2021, 18:53 Da Artemisia