"Babbo Natale Esiste (e c'ho le prove)
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"Babbo Natale Esiste (e c'ho le prove)
Ciao a tutti!
Dopo anni di duro lavoro, sono finalmente riuscito a pubblicare la mia opera prima. Un incrocio fra un saggio e un'autobiografia, fra il serio e il faceto.
Ecco a voi la sinossi:
"Ognuno di noi, per un periodo più o meno lungo della propria vita, ha creduto nell’esistenza di Babbo Natale. Chi di noi non ha in casa almeno una letterina che da bambino gli ha scritto, nella speranza di essere premiato per la propria bontà e perciò accontentato nelle proprie richieste? Nella mente del bambino, Babbo Natale esiste “veramente”, perché fa parte della propria realtà e gli adulti, per lui punto di riferimento, dapprima gli comunicano che esiste e, in seguito, lo inducono a crederci. Se ad un bambino non venisse mai detto che Babbo Natale non esiste, ma anzi, di fronte ai dubbi che lo sviluppo di una mente razionale comporta, gli venissero inculcati dei dogmi sempre più forti e se questi dogmi li vedesse seguiti, o comunque condivisi, dalle persone che lo circondano, non potrebbe Babbo Natale sopravvivere nella mente di un adulto?
Babbo Natale, di fatto, non è altro che il preludio a Dio. Dio, infatti, è il “babbo supremo” di cui ogni essere umano sente il bisogno. È lui che ti insegna le cose, che ti chiede di fare le cose che dice lui, anche quando non capisci.
La sotto-religione di Babbo Natale è destinata a rimanere relegata alla fase dell’infanzia di un uomo ed è bandita dalla vita adulta soltanto perché è stata creata di recente, con il solo scopo di educare e dare gioia ai bambini; la società è unanime nell’affermare che sia un’invenzione, pertanto è destinata a scomparire dopo i primi anni di vita del bambino.
In questo libro l’autore dimostra come si possa vivere una vita piena e felice senza credere in un essere immaginario, sia esso Babbo Natale oppure Dio."
... E se proprio non riuscite a trattenervi dal comprarlo, ecco il link alla pagina dell'editore, Bandecchi & Vivaldi:
http://www.bandecchievivaldi.com/site/nostre-edizioni/letteratura/narrativa/detail/7-narrativa/yagendoo_VaMazing_zoom2/130-babbo-natale-esiste-e-cho-le-prove.html?sef=hcfp
E per finire, ecco il link alla pagina FB: https://www.facebook.com/pages/Babbo-Natale-esiste/313535715416818
Grazie a tutti!
Dopo anni di duro lavoro, sono finalmente riuscito a pubblicare la mia opera prima. Un incrocio fra un saggio e un'autobiografia, fra il serio e il faceto.
Ecco a voi la sinossi:
"Ognuno di noi, per un periodo più o meno lungo della propria vita, ha creduto nell’esistenza di Babbo Natale. Chi di noi non ha in casa almeno una letterina che da bambino gli ha scritto, nella speranza di essere premiato per la propria bontà e perciò accontentato nelle proprie richieste? Nella mente del bambino, Babbo Natale esiste “veramente”, perché fa parte della propria realtà e gli adulti, per lui punto di riferimento, dapprima gli comunicano che esiste e, in seguito, lo inducono a crederci. Se ad un bambino non venisse mai detto che Babbo Natale non esiste, ma anzi, di fronte ai dubbi che lo sviluppo di una mente razionale comporta, gli venissero inculcati dei dogmi sempre più forti e se questi dogmi li vedesse seguiti, o comunque condivisi, dalle persone che lo circondano, non potrebbe Babbo Natale sopravvivere nella mente di un adulto?
Babbo Natale, di fatto, non è altro che il preludio a Dio. Dio, infatti, è il “babbo supremo” di cui ogni essere umano sente il bisogno. È lui che ti insegna le cose, che ti chiede di fare le cose che dice lui, anche quando non capisci.
La sotto-religione di Babbo Natale è destinata a rimanere relegata alla fase dell’infanzia di un uomo ed è bandita dalla vita adulta soltanto perché è stata creata di recente, con il solo scopo di educare e dare gioia ai bambini; la società è unanime nell’affermare che sia un’invenzione, pertanto è destinata a scomparire dopo i primi anni di vita del bambino.
In questo libro l’autore dimostra come si possa vivere una vita piena e felice senza credere in un essere immaginario, sia esso Babbo Natale oppure Dio."
... E se proprio non riuscite a trattenervi dal comprarlo, ecco il link alla pagina dell'editore, Bandecchi & Vivaldi:
http://www.bandecchievivaldi.com/site/nostre-edizioni/letteratura/narrativa/detail/7-narrativa/yagendoo_VaMazing_zoom2/130-babbo-natale-esiste-e-cho-le-prove.html?sef=hcfp
E per finire, ecco il link alla pagina FB: https://www.facebook.com/pages/Babbo-Natale-esiste/313535715416818
Grazie a tutti!
Simone Morganti- Inchiostro Bianco
- Messaggi : 12
Re: "Babbo Natale Esiste (e c'ho le prove)
Molto interessante... fino a un certo punto. Scrivi: "In questo libro l’autore dimostra come si possa vivere una vita piena e felice senza credere in un essere immaginario, sia esso Babbo Natale oppure Dio."
In realtà il bambino vede e sente diversamente dagli adulti. Anche se a un bimbo non si parlasse mai di Babbo Natale, di Dio, della fatina dei denti, la sua immaginazione andrebbe sempre al di là del concreto. I bambini si creano amici immaginari. Il mondo, tutto ciò che li circonda è una scoperta continua, è una magia. Credo che per loro sia istintivo percepire l'invisibile anche se spesso non ne sono coscienti.
Va bè, dovrò leggere il libro
In realtà il bambino vede e sente diversamente dagli adulti. Anche se a un bimbo non si parlasse mai di Babbo Natale, di Dio, della fatina dei denti, la sua immaginazione andrebbe sempre al di là del concreto. I bambini si creano amici immaginari. Il mondo, tutto ciò che li circonda è una scoperta continua, è una magia. Credo che per loro sia istintivo percepire l'invisibile anche se spesso non ne sono coscienti.
Va bè, dovrò leggere il libro
_________________
"Se uno sogna da solo, è solo un sogno. Se molti sognano insieme, è l'inizio di una nuova realtà."
(Friedensreich Hundertwasser)
Artemisia- Admin
- Messaggi : 5381
Re: "Babbo Natale Esiste (e c'ho le prove)
Ciao Artemisia,
grazie per avere letto il mio post ed avere già dato un tuo primo parere.
In effetti, i bambini devono avere le loro figure fantastiche, ed imparano a capire il mondo anche tramite le favole, le fiabe, i racconti dei nonni, ecc. Proprio per questo, non nego affatto la bontà della figura di Babbo Natale, anzi, la ritengo molto importante, talmente importante da paragonarla alla figura del "Padre" per antonomasia: Dio.
La venerazione di Babbo Natale potrebbe, di fatto, essere una religione a tutti gli effetti, se soltanto non ci fossero gli adulti che, da una certa età del bambino in poi, lo incoraggiano a crescere o, quantomeno, non continuano ad alimentare questo "culto".
Il paragone è volutamente forte, se non addirittura "forzato", ma mi è servito per trasmettere immediatamente, con delle immagini, una serie di concetti che sviluppo nel libro e che, per non svelare troppo, non ti cito adesso.
Di nuovo grazie dell'interessamento!
grazie per avere letto il mio post ed avere già dato un tuo primo parere.
In effetti, i bambini devono avere le loro figure fantastiche, ed imparano a capire il mondo anche tramite le favole, le fiabe, i racconti dei nonni, ecc. Proprio per questo, non nego affatto la bontà della figura di Babbo Natale, anzi, la ritengo molto importante, talmente importante da paragonarla alla figura del "Padre" per antonomasia: Dio.
La venerazione di Babbo Natale potrebbe, di fatto, essere una religione a tutti gli effetti, se soltanto non ci fossero gli adulti che, da una certa età del bambino in poi, lo incoraggiano a crescere o, quantomeno, non continuano ad alimentare questo "culto".
Il paragone è volutamente forte, se non addirittura "forzato", ma mi è servito per trasmettere immediatamente, con delle immagini, una serie di concetti che sviluppo nel libro e che, per non svelare troppo, non ti cito adesso.
Di nuovo grazie dell'interessamento!
Simone Morganti- Inchiostro Bianco
- Messaggi : 12
Re: "Babbo Natale Esiste (e c'ho le prove)
Il trailer della presentazione del libro a Bolgheri (9 agosto 2013).
Simone Morganti- Inchiostro Bianco
- Messaggi : 12
Re: "Babbo Natale Esiste (e c'ho le prove)
Dove ho già sentito il tuo titolo?
Ioscrittore?
Oppure sono io rimbambita?
Ioscrittore?
Oppure sono io rimbambita?
Capitan Sbudella- Admin
- Messaggi : 4312
Re: "Babbo Natale Esiste (e c'ho le prove)
Non so dove tu lo possa avere sentito... spero su Internet!
Di sicuro non sei rimbambita.
Se ti interessa, puoi mettere "mi piace" sulla pagina del libro https://www.facebook.com/pages/Babbo-Natale-esiste/313535715416818
Ogni settimana pubblico una "letterina di Babbo Natale" dove sottopongo all'attenzione del pubblico un tema.
Fra pochi giorni, inoltre, sarà disponibile gratuitamente l'ebook con le prime 50 pagine del libro, così chi è interessato può "provare" il prodotto prima di acquistarlo.
A presto e grazie del tuo messaggio.
Di sicuro non sei rimbambita.
Se ti interessa, puoi mettere "mi piace" sulla pagina del libro https://www.facebook.com/pages/Babbo-Natale-esiste/313535715416818
Ogni settimana pubblico una "letterina di Babbo Natale" dove sottopongo all'attenzione del pubblico un tema.
Fra pochi giorni, inoltre, sarà disponibile gratuitamente l'ebook con le prime 50 pagine del libro, così chi è interessato può "provare" il prodotto prima di acquistarlo.
A presto e grazie del tuo messaggio.
Simone Morganti- Inchiostro Bianco
- Messaggi : 12
Simone Morganti - Babbo Natale esiste - e c'ho le prove
Ciao a tutti,
ho da poco pubblicato un libro e, dopo la prima edizione, edita da Bandecchi & Vivaldi di Pontedera, a settembre uscirà la nuova edizione, pubblicata e distribuita da Youcanprint.it.
il libro è un "saggio autobiografico", perchè affronto il tema del rapporto fra l'uomo e l'irrazionale, prendendo spunto dalla mia esperienza personale. In particolare, focalizzo la mia attenzione sul mio rapporto con la religione e sulla mia percezione del mondo dei "credenti" (di qualsiasi religione), al quale sono io stesso appartenuto per un periodo piuttosto lungo della mia vita.
Gli argomenti trattati sono piuttosto impegnativi e, diciamocelo pure, pesanti; proprio per questo ho scelto una forma leggera ed ironica, con l'intento di riuscire a comunicare senza annoiare. Non posso essere io a dire se sono riuscito nel mio intento, ma sicuramente il successo ottenuto fino ad oggi, mi dà la carica per continuare su questa strada.
Fra alcuni giorni sarà disponibile l'ebook gratuito con le prime 50 pagine e provvederò subito a postarlo sul forum; nel frattempo, vi indico il link alla pagina Facebook ( https://www.facebook.com/Babbo.Natale.Esiste.libro ) e al link del trailer del libro su You Tube (https://www.youtube.com/watch?v=YuozKlH4OYQ)
Nel post successivo, metto un paio di brevi brani del libro.
Ringrazio molto Inchiostro & Patatine per l'opportunità.
Simone Morganti- Inchiostro Bianco
- Messaggi : 12
Re: "Babbo Natale Esiste (e c'ho le prove)
Dal capitolo: Oggi pomeriggio divento ateo!
Atei non si nasce, né lo si diventa all’improvviso.
Anche volendo, abbandonare la mentalità magica e religiosa non è un percorso che si può compiere bruscamente.
Convertirsi ad una religione o sposare un nuovo credo si può fare molto più facilmente, perché
si tratta di scambiare dei dogmi e delle credenze con altri di origine di#erente. Privarsi del sostegno delle certezze assolute che una religione può dare è un passaggio più traumatico e, necessariamente, più complesso e graduale.
In questo percorso, gioca un ruolo fondamentale l’educazione ricevuta nei primi anni di vita e l’azione della scuola. È evidente che ogni credente ha metabolizzato le proprie convinzioni religiose, iniziando un precoce percorso di formazione culturale; da principio caratterizzato dall’educazione familiare, in seguito rafforzato dalla scuola e, in alcuni casi, definitivamente consolidato dalla frequentazione di corsi di catechismo. Questo è quello che avviene in Italia, il mio Paese ed è quello che io stesso ho vissuto, ma qualsiasi altra religione, per avere successo e sopravvivere, deve cercare di entrare nella vita degli individui il prima possibile, possibilmente dalla nascita (vedi i vari tipi di battesimo).
A me è capitato di essere cattolico: dato che sono nato in Italia era molto probabile che così sarebbe stato; d’altronde, esiste una forte correlazione fra il Paese o l’area geografica di appartenenza e le religioni dominanti: Cristiani, Musulmani, Buddisti, Induisti, Animisti, ecc. ogni gruppo religioso ha le proprie aree di forza e di maggiore diffusione in alcune aree geografiche bene individuabili. Lo stesso principio vale anche per le religioni “minori” (che vantano meno seguaci); infatti, ogni comunità, per piccola che sia, se ha una propria autonomia culturale,
avrà anche una propria religione, credenza o, quantomeno, una “variante personalizzata” della
religione dominante. Qualsiasi comunità, posto un numero di individui abbastanza grande ed una sufficiente omogeneità culturale, manifesta la propria indipendenza culturale anche tramite la propria personalizzazione della religione.
Citando Bertrand Russell: Con pochissime eccezioni,
la religione che l’uomo accetta è la stessa professata dalla
comunità dove vive, sicché è l’in!uenza dell’ambiente
che lo spinge ad accettarla. (Perchè non sono Cristiano,
B. Russel, ed. Longanesi)
Il fatto veramente curioso, agli occhi di una persona che osserva dall’esterno l’universo dei credenti, è che ciascuna comunità religiosa, a prescindere dalle dimensioni, professa l’autenticità e la verità assoluta del proprio credo.
La religione è credere “sulla fiducia” che una cosa sia vera, anche se il termine più utilizzato nella nostra lingua è credere per fede. Non esiste spirito critico nel religioso autentico, perché credere per fede è, per definizione, credere senza chiedere dimostrazione di quello in cui si crede; al massimo è concesso di essere critici e dubbiosi nei riguardi di chi ha il ruolo di mediatore fra dio e gli uomini (nelle religioni che prevedono una mediazione): si può dubitare della Chiesa e criticare alcune scelte prese dalla sua classe dirigente, ma questo non deve far vacillare la fede in Dio. Io sono sempre stato curioso ed ho sempre cercato di farmi nuove domande interessanti per riuscire a capire meglio il mondo che mi circonda, la stessa curiosità che ho sempre dimostrato è la stessa che la religione alla quale sono stato avvicinato, invece, cercava di sopire con risposte preconfezionate, oltre le quali non esisteva niente se non Dio. Da una parte ho accettato quelle risposte, per umiltà (tutte quelle persone grandi che ci credevano non potevano essere stupide e, allo stesso tempo, essere io il solo ad avere capito che qualcosa non tornava…); un’altra forte resistenza a prendere coscienza della mia perplessità verso la religione derivava dalla paura di non essere accettato e di essere lasciato solo (cosa avrebbero detto di me i miei genitori, i miei amici?) e, talvolta, ho preferito fingere di non vedere che le cose non tornavano e mentire a me stesso, anche per un vantaggio personale (però… non è poi male avere Dio che ti guarda, che ci tiene a te, che ti aiuta e che ti punisce solo se ti comporti male). Devo dire, però, che un’altra parte di me, si sentiva come di fronte ad un bambino antipatico che risponde sempre “Perché sì!” oppure “perché no!” senza dare alcuna motivazione. Questa sensazione, col passare del tempo, è
divenuta sempre più insostenibile.
Atei non si nasce, né lo si diventa all’improvviso.
Anche volendo, abbandonare la mentalità magica e religiosa non è un percorso che si può compiere bruscamente.
Convertirsi ad una religione o sposare un nuovo credo si può fare molto più facilmente, perché
si tratta di scambiare dei dogmi e delle credenze con altri di origine di#erente. Privarsi del sostegno delle certezze assolute che una religione può dare è un passaggio più traumatico e, necessariamente, più complesso e graduale.
In questo percorso, gioca un ruolo fondamentale l’educazione ricevuta nei primi anni di vita e l’azione della scuola. È evidente che ogni credente ha metabolizzato le proprie convinzioni religiose, iniziando un precoce percorso di formazione culturale; da principio caratterizzato dall’educazione familiare, in seguito rafforzato dalla scuola e, in alcuni casi, definitivamente consolidato dalla frequentazione di corsi di catechismo. Questo è quello che avviene in Italia, il mio Paese ed è quello che io stesso ho vissuto, ma qualsiasi altra religione, per avere successo e sopravvivere, deve cercare di entrare nella vita degli individui il prima possibile, possibilmente dalla nascita (vedi i vari tipi di battesimo).
A me è capitato di essere cattolico: dato che sono nato in Italia era molto probabile che così sarebbe stato; d’altronde, esiste una forte correlazione fra il Paese o l’area geografica di appartenenza e le religioni dominanti: Cristiani, Musulmani, Buddisti, Induisti, Animisti, ecc. ogni gruppo religioso ha le proprie aree di forza e di maggiore diffusione in alcune aree geografiche bene individuabili. Lo stesso principio vale anche per le religioni “minori” (che vantano meno seguaci); infatti, ogni comunità, per piccola che sia, se ha una propria autonomia culturale,
avrà anche una propria religione, credenza o, quantomeno, una “variante personalizzata” della
religione dominante. Qualsiasi comunità, posto un numero di individui abbastanza grande ed una sufficiente omogeneità culturale, manifesta la propria indipendenza culturale anche tramite la propria personalizzazione della religione.
Citando Bertrand Russell: Con pochissime eccezioni,
la religione che l’uomo accetta è la stessa professata dalla
comunità dove vive, sicché è l’in!uenza dell’ambiente
che lo spinge ad accettarla. (Perchè non sono Cristiano,
B. Russel, ed. Longanesi)
Il fatto veramente curioso, agli occhi di una persona che osserva dall’esterno l’universo dei credenti, è che ciascuna comunità religiosa, a prescindere dalle dimensioni, professa l’autenticità e la verità assoluta del proprio credo.
La religione è credere “sulla fiducia” che una cosa sia vera, anche se il termine più utilizzato nella nostra lingua è credere per fede. Non esiste spirito critico nel religioso autentico, perché credere per fede è, per definizione, credere senza chiedere dimostrazione di quello in cui si crede; al massimo è concesso di essere critici e dubbiosi nei riguardi di chi ha il ruolo di mediatore fra dio e gli uomini (nelle religioni che prevedono una mediazione): si può dubitare della Chiesa e criticare alcune scelte prese dalla sua classe dirigente, ma questo non deve far vacillare la fede in Dio. Io sono sempre stato curioso ed ho sempre cercato di farmi nuove domande interessanti per riuscire a capire meglio il mondo che mi circonda, la stessa curiosità che ho sempre dimostrato è la stessa che la religione alla quale sono stato avvicinato, invece, cercava di sopire con risposte preconfezionate, oltre le quali non esisteva niente se non Dio. Da una parte ho accettato quelle risposte, per umiltà (tutte quelle persone grandi che ci credevano non potevano essere stupide e, allo stesso tempo, essere io il solo ad avere capito che qualcosa non tornava…); un’altra forte resistenza a prendere coscienza della mia perplessità verso la religione derivava dalla paura di non essere accettato e di essere lasciato solo (cosa avrebbero detto di me i miei genitori, i miei amici?) e, talvolta, ho preferito fingere di non vedere che le cose non tornavano e mentire a me stesso, anche per un vantaggio personale (però… non è poi male avere Dio che ti guarda, che ci tiene a te, che ti aiuta e che ti punisce solo se ti comporti male). Devo dire, però, che un’altra parte di me, si sentiva come di fronte ad un bambino antipatico che risponde sempre “Perché sì!” oppure “perché no!” senza dare alcuna motivazione. Questa sensazione, col passare del tempo, è
divenuta sempre più insostenibile.
Simone Morganti- Inchiostro Bianco
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Re: "Babbo Natale Esiste (e c'ho le prove)
Dal capitolo: Teoria di Credulità Universale
Newton formulò la Teoria di Gravitazione Universale, grazie alla quale sappiamo determinare la forza che attrae due corpi fra di loro. La formula matematica che indica questa forza è:
F = G*m1*m2 / d².
Dove G equivale alla costante di gravitazione universale (un coefficiente fisso, indipendente dalle proprietà dei corpi), m1 e m2 sono le masse dei due corpi e d è la distanza fra di essi. In altre parole, la forza che attrae due corpi è pari al prodotto delle loro masse, diviso la loro distanza elevata al quadrato, il tutto moltiplicato per G. Più i due corpi sono distanti fra loro, meno si attraggono; più grande è la massa, più forte è l’attrazione esercitata da quel corpo.
La stesa legge può essere applicata alla Teoria di Credulità Universale; infatti qualsiasi credenza, mito, superstizione, miracolo, apparizione o “sparizione”, ha una propria forza, derivante da una serie di elementi che interagiscono fra loro.
La formula matematica che permette di determinare l’intensità della Forza di Credulità è la seguente:
F = C*B*A / v².
Dove C equivale alla costante di credulità universale (un coefficiente fisso, intrinseco nella specie Homo); B è il beneficio (o benefit) conseguente al credere che una certa affermazione sia vera, maggiore è il beneficio, più intensa sarà la forza; A è l’attendibilità della fonte; v è la vicinanza, intesa non soltanto come vicinanza dell’affermazione nello spazio, ma anche nel tempo, rispetto alla posizione spazio-temporale dell’osservatore umano (potenzialmente credulone). Più l’origine dell’affermazione è vicina a Homo, più è facile che sia confutata e che la propria forza perda d’intensità. Una cosa è affermare che un uomo fortissimo, seimila anni fa, in Kamchatca, ha sconfitto da solo un esercito di duecento guerrieri a cavallo, grazie ad un’arte di combattimento di origine misteriosa; un’altra cosa è dire che ieri, a Livorno, un ragazzo ha preso a schiaffi duecento portuali mentre con una mano beveva un ponce. A parità, o quasi, di affermazione, la vicinanza della seconda, la rende vulnerabile a facili verifiche.
Il beneficio è, probabilmente, il fattore di successo principale della maggior parte delle affermazioni paranorsuperstiligiose (termine che racchiude tutte le affermazioni oggetto della teoria). Ad esempio, il benefit per antonomasia, da sempre il più desiderato è la vita dopo la morte; è un desiderio talmente diffuso e ricercato, che ormai nessuna religione si può permettere di non inserire fra i benefit riservati ai propri fedeli o seguaci (stiamo parlando di quello che il Marketing definisce “bisogno implicito” del cliente, cioè quel bisogno che il cliente dà per scontato che sia soddisfatto dal prodotto). Il beneficio può essere sia diretto che indiretto, ad esempio, se io credo che per passare l’esame di Stato per Avvocati, sia cosa buona portare con me una zampa di gatto morto mummificata (vi sembra strano? In tale caso spiegatemi che differenza c’è fra questa e una pietruzza colorata? L’odore? La consistenza? L’estetica? In che modo questi elementi influenzano il futuro?), allora si parla di beneficio diretto, perché se fosse vero che la zampetta porta fortuna, il credulone (questo è il termine scientifico per definire il soggetto sperimentale dei nostri studi, nb) godrebbe in prima persona del benefit. Il beneficio indiretto, invece, ha come primo destinatario una persona o un gruppo di persone non direttamente legate al credulone. Credere che una maga di Pozzuoli abbia curato dal cancro sedici persone grazie ai poteri sovrannaturali che le sono stati donati dal dio egiziano Amon-Ra, che ha rivisto in lei le caratteristiche di Osiride, non dà un vantaggio a chi ci crede ed è sano, ma è comunque un beneficio “potenziale”, che potrebbe essere di grande aiuto a persone vicine oppure a se stesso, in caso si dovesse ammalare in futuro.
Parliamo adesso dell’attendibilità della fonte. Il valore di questo parametro deriva da elementi sia soggettivi che oggettivi.
Una fonte può essere attendibile perché è molto vicina, affettivamente, al credulone: ad esempio, un fratello o un carissimo amico, che afferma di avere visto un fantasma con i propri occhi può essere più attendibile di uno scienziato sconosciuto che sostiene che si tratti di un allucinazione. Dico “può essere”, perché l’attendibilità è solo uno dei parametri di determinazione della forza (F). Se il fantasma visto dal fratello fosse quello della mamma, deceduta in un incidente due anni prima, che voleva dire ai figli quanto li ha amati e continua ad amarli, allora la forza sarebbe intensificata dalla componente beneficio; se, diversamente, fosse stato il fantasma di Buster Keaton che voleva chiedere al fratello quante uova vanno messe nella torta padovana, probabilmente lo scienziato (in questo caso uno psichiatra) avrebbe qualche possibilità in più di convincere il credulone che il fratello non ha capacità divinatorie, ma ha solo bisogno di essere curato.
L’attendibilità oggettiva deriva, invece, da un contesto esterno all’osservatore. Ad esempio, per il credente è oggettiva l’attendibilità della Chiesa e delle sue fonti, . Questa attendibilità è talmente forte, che prescinde dalle incongruenze dei testi sacri, dalle contraddizioni presenti nei messaggi espressi [...]
Newton formulò la Teoria di Gravitazione Universale, grazie alla quale sappiamo determinare la forza che attrae due corpi fra di loro. La formula matematica che indica questa forza è:
F = G*m1*m2 / d².
Dove G equivale alla costante di gravitazione universale (un coefficiente fisso, indipendente dalle proprietà dei corpi), m1 e m2 sono le masse dei due corpi e d è la distanza fra di essi. In altre parole, la forza che attrae due corpi è pari al prodotto delle loro masse, diviso la loro distanza elevata al quadrato, il tutto moltiplicato per G. Più i due corpi sono distanti fra loro, meno si attraggono; più grande è la massa, più forte è l’attrazione esercitata da quel corpo.
La stesa legge può essere applicata alla Teoria di Credulità Universale; infatti qualsiasi credenza, mito, superstizione, miracolo, apparizione o “sparizione”, ha una propria forza, derivante da una serie di elementi che interagiscono fra loro.
La formula matematica che permette di determinare l’intensità della Forza di Credulità è la seguente:
F = C*B*A / v².
Dove C equivale alla costante di credulità universale (un coefficiente fisso, intrinseco nella specie Homo); B è il beneficio (o benefit) conseguente al credere che una certa affermazione sia vera, maggiore è il beneficio, più intensa sarà la forza; A è l’attendibilità della fonte; v è la vicinanza, intesa non soltanto come vicinanza dell’affermazione nello spazio, ma anche nel tempo, rispetto alla posizione spazio-temporale dell’osservatore umano (potenzialmente credulone). Più l’origine dell’affermazione è vicina a Homo, più è facile che sia confutata e che la propria forza perda d’intensità. Una cosa è affermare che un uomo fortissimo, seimila anni fa, in Kamchatca, ha sconfitto da solo un esercito di duecento guerrieri a cavallo, grazie ad un’arte di combattimento di origine misteriosa; un’altra cosa è dire che ieri, a Livorno, un ragazzo ha preso a schiaffi duecento portuali mentre con una mano beveva un ponce. A parità, o quasi, di affermazione, la vicinanza della seconda, la rende vulnerabile a facili verifiche.
Il beneficio è, probabilmente, il fattore di successo principale della maggior parte delle affermazioni paranorsuperstiligiose (termine che racchiude tutte le affermazioni oggetto della teoria). Ad esempio, il benefit per antonomasia, da sempre il più desiderato è la vita dopo la morte; è un desiderio talmente diffuso e ricercato, che ormai nessuna religione si può permettere di non inserire fra i benefit riservati ai propri fedeli o seguaci (stiamo parlando di quello che il Marketing definisce “bisogno implicito” del cliente, cioè quel bisogno che il cliente dà per scontato che sia soddisfatto dal prodotto). Il beneficio può essere sia diretto che indiretto, ad esempio, se io credo che per passare l’esame di Stato per Avvocati, sia cosa buona portare con me una zampa di gatto morto mummificata (vi sembra strano? In tale caso spiegatemi che differenza c’è fra questa e una pietruzza colorata? L’odore? La consistenza? L’estetica? In che modo questi elementi influenzano il futuro?), allora si parla di beneficio diretto, perché se fosse vero che la zampetta porta fortuna, il credulone (questo è il termine scientifico per definire il soggetto sperimentale dei nostri studi, nb) godrebbe in prima persona del benefit. Il beneficio indiretto, invece, ha come primo destinatario una persona o un gruppo di persone non direttamente legate al credulone. Credere che una maga di Pozzuoli abbia curato dal cancro sedici persone grazie ai poteri sovrannaturali che le sono stati donati dal dio egiziano Amon-Ra, che ha rivisto in lei le caratteristiche di Osiride, non dà un vantaggio a chi ci crede ed è sano, ma è comunque un beneficio “potenziale”, che potrebbe essere di grande aiuto a persone vicine oppure a se stesso, in caso si dovesse ammalare in futuro.
Parliamo adesso dell’attendibilità della fonte. Il valore di questo parametro deriva da elementi sia soggettivi che oggettivi.
Una fonte può essere attendibile perché è molto vicina, affettivamente, al credulone: ad esempio, un fratello o un carissimo amico, che afferma di avere visto un fantasma con i propri occhi può essere più attendibile di uno scienziato sconosciuto che sostiene che si tratti di un allucinazione. Dico “può essere”, perché l’attendibilità è solo uno dei parametri di determinazione della forza (F). Se il fantasma visto dal fratello fosse quello della mamma, deceduta in un incidente due anni prima, che voleva dire ai figli quanto li ha amati e continua ad amarli, allora la forza sarebbe intensificata dalla componente beneficio; se, diversamente, fosse stato il fantasma di Buster Keaton che voleva chiedere al fratello quante uova vanno messe nella torta padovana, probabilmente lo scienziato (in questo caso uno psichiatra) avrebbe qualche possibilità in più di convincere il credulone che il fratello non ha capacità divinatorie, ma ha solo bisogno di essere curato.
L’attendibilità oggettiva deriva, invece, da un contesto esterno all’osservatore. Ad esempio, per il credente è oggettiva l’attendibilità della Chiesa e delle sue fonti, . Questa attendibilità è talmente forte, che prescinde dalle incongruenze dei testi sacri, dalle contraddizioni presenti nei messaggi espressi [...]
Simone Morganti- Inchiostro Bianco
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Re: "Babbo Natale Esiste (e c'ho le prove)
Errata Corrige:
purtroppo, nonostante le mie richieste, nessun portale di vendita e-book ha accettato di inserire un'anteprima gratuita del libro.
L'unico modo di avere un'anteprima del libro gratuita è tramite iBook Store della Apple. Nello store è possibile scaricare le prime 30 pagine gratuitamente, mentre l'intera opera costa 1,99 euro.
Grazie e scusate per il disguido.
purtroppo, nonostante le mie richieste, nessun portale di vendita e-book ha accettato di inserire un'anteprima gratuita del libro.
L'unico modo di avere un'anteprima del libro gratuita è tramite iBook Store della Apple. Nello store è possibile scaricare le prime 30 pagine gratuitamente, mentre l'intera opera costa 1,99 euro.
Grazie e scusate per il disguido.
Simone Morganti- Inchiostro Bianco
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Mer 13 Mar 2024, 11:32 Da tiziana
» concorso internazionale poesia e narrativa UN MONTE DI POESIA
Lun 04 Mar 2024, 17:18 Da tiziana
» Premio di Poesia, Narrativa, Teatro e Pittura "Luce dell'Arte" 6^ Edizione
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» concorso letterario internazionale UN MONTE DI POESIA XVI edizione
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