Il dogma dell'ombra

Il ricordo di mia madre, quando mi teneva la testa per ore aspettando che calmasse il dolore. Mi ripeteva sempre: “non ti preoccupare!”.
Di mio padre sento ancora la sua forza, il suo essere duro e dolce insieme.
La sua immagine più bella, quel giorno che cosciente del male che lo stava divorando, mi chiamò e mi diede un bacio. Poi mi disse: “… adesso puoi andare”: era il cambio di guardia con mio fratello. Poi ricordo quella lacrima, quel saluto prima di avviarsi per sempre.
Nel giro di tre anni, mi ritrovo solo … orfano a quasi sessanta anni.

Grazie! Un'emozione grande... dalla prima alla 100esima parola. Una sensibilità non comune che deve essere figlia di persone eccezionali: i tuoi genitori.

Grazie a te per aver condiviso con me questo ricordo e questa grandissima emozione.
Si, hai ragione, erano persone eccezionali che hanno trasmesso grandi valori.
Ciao Patty.

Bravo Nuccio...in cento parole ci racconti un mondo intero, fatto di affetti, di legami indissolubili.
Gran bel racconto.

Grazie Gemma (anche se in ritardo).
Io penso che, anche oggi che il mondo va a rotoli, ci sono dei valori che sono dentro ognuno di noi, basta saperli tirare fuori.
Ciao e grazie ancora dei complimenti.