Siamo tutti compromessi
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Siamo tutti compromessi
Siamo tutti compromessi
Un suono acuto penetrava in tutto il mio corpo, in ogni anfratto, percorreva le mie arterie fino a giungere al più piccolo capillare. Un suono artificiale e ripetitivo che, ad ogni suo intervento, mi rammentava che anche io sarei potuto morire. L'elettroencefalogramma, senza sosta, rumoreggiava e questo di certo era un bene. Quando aprii con fatica gli occhi era tutto bianco e sfuocato. Poteva essere il paradiso, tanta era la luce. Gli occhi cominciarono a bruciare e cercai senza alcun risultato di strofinarli, col palmo della mano. Qualcosa me lo impediva. Chiusi gli occhi e cercai di ricordare. I miei pensieri, scanditi dal bip rassicurante, erano dal più generico al più specifico. Conoscevo il mio nome, sapevo d'appartenere alla specie umana, d'essere all'interno di un ospedale. Ricordavo anche la metodologia per montare le spazzole della lucidatrice. Sentii un forte prurito al braccio e involontariamente cercai di grattarmi ma trovai soltanto cotone al 100% e, più sotto, il materasso. Sconcertato e infastidito dal forte prurito, grattai con veemenza tutt'intorno e dal materasso giunsi all'ascella destra. Ero sconvolto. Il bip diventò più frequente. I miei sensi uno contro l'altro. Solo in quel preciso momento dentro di me iniziò il più importante processo dei sensi.
“Signor giudice, vi posso assicurare che non c'è traccia del vostro braccio destro”, disse Tatto.
“Obiezione!” replicò Vista, sbattendo sensualmente le ciglia.
“Obiezione concessa.” pensai. Cercavo la verità ma per qualche motivo speravo ardentemente che l'intervento di Vista fosse inopinabile.
“Non è possibile la tesi di Tatto: non ci sono sufficienti prove. Io non ho visto la mancanza del braccio. Potrebbe essere un errore di Tatto!”
“Signor giudice, vi posso assicurare che non c'è traccia del vostro braccio destro”, disse Tatto.
“Obiezione!” replicò Vista, sbattendo sensualmente le ciglia.
“Obiezione concessa.” pensai. Cercavo la verità ma per qualche motivo speravo ardentemente che l'intervento di Vista fosse inopinabile.
“Non è possibile la tesi di Tatto: non ci sono sufficienti prove. Io non ho visto la mancanza del braccio. Potrebbe essere un errore di Tatto!”
Racconto selezionato per l'antologia di Inchiostro&Patatine, è qui disponibile soltanto l'incipit
Ultima modifica di Sall il Mer 15 Giu 2011, 12:57 - modificato 2 volte.
Commenti a Siamo tutti compromessi
Aggiungo qui di seguito alcuni commenti ricevuti pescati in giro per il forum
Sab Set 18, 2010 12:21 am
Mer Set 22, 2010 11:00 pm
Sab Set 25, 2010 10:02 am
Ven Ott 01, 2010 1:33 pm
Dom Ott 03, 2010 5:34 pm
Lun Ott 04, 2010 7:20 pm
Lun Ott 04, 2010 7:22 pm
Sab Set 18, 2010 12:21 am
quela ha scritto:Ho letto in progressione e continuerò ma ho fatto uno strappo per Sall. Anche stavolta ha sfoderato un gusto del paradosso inimitabile. Il canto (e controcanto) dei cinque sensi (più uno) a tratti strappa l'applauso. E' un gioco al massacro fra il possibile e l'impossibile che funziona anche leggendola dalla fine all'inizio.
Ci vuole talento, per costruire una storia così.
Proseguo.
Mer Set 22, 2010 11:00 pm
Aspide ha scritto:Sall: arguto, forse troppo. La personificazione dei sensi dà al racconto un'idea di costruito. Ma anche nell'altro racconto avevi dimostrato di essere un buono costruttore di storie. C'è anche la sorpresa finale, il braccio era da un pezzo che mancava! Invidio la capacità immaginifica. Io non ne sarei capace.
Sab Set 25, 2010 10:02 am
Artemisia ha scritto:
SALL – Quando si uniscono bravura, originalità, fantasia e tecnica nascono storie come “Siamo tutti compromessi”. Sorprendente la parte in cui i sensi confusi affrontano un processo per determinare se sono ancora in grado di tradurre correttamente gli stimoli esterni. E poi, è verissimo che le persone alle quali sono state amputate braccia o gambe, continuino a sentire la parte amputata, avvertendo formicolii, dolore, prurito. La memoria del corpo deve abituarsi alla nuova condizione, e ciò richiede molto tempo.
Ven Ott 01, 2010 1:33 pm
ale ha scritto:
Sall
Scrittura curata. Processo (dei sensi) credibile istruito da un soggetto -probabilmente- compromesso fin da prima di finire in ospedale.
Ti strappa la risatina il finale sull'indescrivibile senso di piacere dovuto al grattarsi il braccio che -presumibilmente- non esiste (o forse non è un braccio?).
Chissà.
Dom Ott 03, 2010 5:34 pm
cassamede ha scritto:
SALL: Molto particolare, davvero una situazione narrativa originale, sia per l’aspetto della “relatività sensoriale” che per il riferimento a quella strana e orribile sensazione di “mancanza” di un organo! Con un giusto pizzico di ironia.
Lun Ott 04, 2010 7:20 pm
caspiterina ha scritto:
Siamo tutti compromessi
Bello, il racconto di Sall! Idea originale. Il braccio che c’è/ non c’è/ non c’è mai stato, il corpo che discute tra sé. I racconti surreali mi piacciono sempre, e Sall è stato proprio bravo a sviluppare la storia
Lun Ott 04, 2010 7:22 pm
Ratsy ha scritto:Siamo tutti compromessi"La realtà è pura illusione, sebbene un'illusione persistente" diceva Albert Einstein. Siamo tutti compromessi, racconto tragi-comico di una coscienza sviscerata, illustra questa facezia alla perfezione. Un uomo si sveglia da solo in una stanza di ospedale, sente prurito al braccio ma quando fa per grattarsi non trova il suo arto.
Questa constatazione alquanto sconcertante scatena quello che l’autore chiama il più importante processo dei sensi , atto a scovare e inquadrare la realtà dei fatti. Esplorazione della nostra coscienza e dei suoi confini conoscitivi attraverso un dialogo instaurato tra il protagonista e i suoi “sensi”, unici strumenti di sapere empirico con i quali si può misurare la ragione, il racconto per certi aspetti sembra quasi richiamare il criticismo kantiano.
L’accuratezza del lessico, la fluidità dello svolgimento e la padronanza della storia nella sua globalità regala al lettore un momento di assoluto godimento, tanto strettamente letterario quanto intellettuale. La presenza sorda del grottesco e dell’ironia ( culminante nella parte finale) conferisce alla storia un contro-peso umoristico, una sfumatura di auto-derisione che permette a sua volta al lettore di prendere le distanze necessarie alla comprensione complessiva del testo.
Brillante e fantasioso, questo racconto si apre a una molteplicità di chiavi di lettura ma, sopratutto, coinvolge il lettore in un mondo dolce-amaro, un mondo interiore e astratto dove i confini con la realtà e con il possibile risultano costantemente plasmabili e dove è la nostra stessa identità ad essere manipolata dall’inaffidabilità delle nostre conoscenze, fino a risultare, anche essa, definitivamente compromessa.
Complimentoni Sall, hai molto talento!
Re: Siamo tutti compromessi
Molto carino! Il finale lascia il lettore con il dubbio: chi ha ragione? Vista o Tatto? Non resta che aspettare che sia emessa la Sentenza, un’attesa colma di speranza.
Il Raccontino - ben condito da una buona scrittura - ha una trama appassionante dal gusto originale.
Lieta di averti letto, Sall.
Il Raccontino - ben condito da una buona scrittura - ha una trama appassionante dal gusto originale.
Lieta di averti letto, Sall.
Re: Siamo tutti compromessi
Spesso in una situazione dolorosa si cerca un appiglio che non la faccia apparire tale. Si è sopraffatti dalla paura che scaturisce dall'umana debolezza. Questo è ciò che ho rilevato in questo scritto. Bravo.
Madam Becau- Inchiostro Verde
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