Fame inappagabile

L’atmosfera era densa e palpabile. Nella mia mano destra, un calice di vino oscillava lento, e il suo contenuto compiva giri circolari. L’aria era scossa dalla musica che falciava l’aria, potente e invalicabile. Davanti a me una intera orchestra suonava con tanta forza da far tremare il soffitto, da far tintinnare l’argenteria, da far scuotere le imposte. Nulla, tuttavia, avrebbe potuto turbare il mio animo dalla quiete sopraggiunta dal raggiungimento dei miei propositi. Il sottile piacere del successo scivolava sinuosamente sulla mia pelle, concedendomi piacere. Ma poi scomparve, soppiantato immediatamente dal bisogno di altro, dalla necessità di continuare a vivere.

Bello ma sicuramente meglio dopo aver sistemato (a mio parere) qualche ripetizione di troppo.
Un paio  in particolare:
“L'aria era scossa” e “falciava l’aria”
“sottile piacere” e “concedendomi piacere”
La frase “turbare il mio animo dalla quiete sopraggiunta dal raggiungimento dei miei propositi” con la doppia preposizione: “dalla e dal” è troppo pesante.

Hai ragione, rileggendo non avevo fatto proprio caso alle ripetizioni.
Grazie per le tue osservazioni.
Mi chiedo tuttavia se ho la facoltà di modificarlo, oppure deve rimanere quello che ho inviato per non rischiare l'esclusione dal concorso.

Ciao, Fading. Ho trovato il tuo pezzo pesante, rallentato da una forma poco scorrevole, ricca non solo di ripetizioni, ma anche di termini assonanti. Se vorrai rivederlo, non avrai che da rileggerlo con calma. E ora, assolto il mio dovere di dire cosa modificherei, passo alla parte che adoro: sottolineare gli aspetti positivi.
Ci hai volutamente presentato un'atmosfera greve, satura di fumi di vino, di cibo e di una duplice soddisfazione:
1) fisica, oserei dire bestiale;
2) psicologica, si festeggia una vittoria.
Ero quasi nauseata, con la voglia di riscuotermi dal baccanale, quando, a questo punto preciso, mi introduci un concetto splendido, una botta in testa:
- il bisogno, la necessità di continuare a vivere. Brava, brava e stra brava.
Qualunque cosa ci accada (bello, con festeggiamenti; tragico, con lutto), l'uomo, in quanto tale, è schiavo del dover continuare a vivere.
Ti rinnovo i miei complimenti.

Grazie, ho apprezzato moltissimo i tuoi complimenti e le tue osservazioni! Ti ringrazio sinceramente

Ciao, il tuo racconto non mi è dispiaciuto, una descrizione ben riuscita. Purtroppo però non sono riuscito a cogliere quello che dovrebbe essere il risultato di una drabble ben fatta, ossia il riuscire a raccontare un qualcosa in 100 righe, mentre invece te hai fatto sostanzialmente la descrizione di un momento, che sembra quasi un pezzo di un racconto molto più vasto. Non so se sono riuscito a spiegarmi.

Ciao! Io volevo solo sancire il desiderio inappagabile dell'uomo.
Un essere umano che coglie piacere ad aver realizzato qualcosa ma subito dopo, non pago, cerca subito qualcosa di nuovo.
Mi dispiace non essere riuscito a spiegarlo appieno!