LA LUCE E' IN NOI.

LA LUCE E’ IN NOI.
Il desiderio della morte annientava le capacità della ratio sovrastando lo spirito di conservazione innato nell’essere. Fred non era pazzo: era un disilluso del quotidiano, soffocato da mille vessazioni da togliergli il respiro. Sapeva che solo nella morte poteva trovare pace il suo spirito irrequieto così che, nella piena consapevolezza, maturava nel suo cervello l'insano gesto. Pensò di rendere partecipe i figli della sua dipartita, scrivendo una risma di missive mai inviate. Fu così che si avvicinò alla scrittura che ne divenne la sua salvezza. Approdò nel mondo degli scrittori, dove nessuna vessazione poteva intaccare la sua libertà.

Molto suggestivo! Una grande creatività porta l'autrice a trasformare un'azione dovuta del protagonista, come quella di scrivere lettere di addio prima di porre fine alla propria esistenza, in una passione che lo prende a tal punto di fargli dimenticare i progetti di morte e, a sua volta, diventare un motivo di vita. Ma pensandoci non è un'idea tanto peregrina... anch'io nel momento più nero della mia vita, quando mi è crollato addosso il mondo, ho desiderato di morire, e subito dopo ho cominciato a scrivere per scaricare il peso della disperazione. Mi sono sentita meglio per cui ho continuato facendone una necessità

La scrittura può diventare un antidepressivo naturale aiutandoci a credere in noi stessi. Mi fa piacere che tu lo abbia sperimentato con successo. Un abbraccio

Mi piace questo drabble! La scrittura è libertà e, a volte, salvezza.

Verissimo, cara lucytitti!