Dove sono tutti quanti?
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Giuseppe De Micheli
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Dove sono tutti quanti?
DOVE SONO TUTTI QUANTI?
Dialogo fra un terrestre e un alieno
Terrestre: Se ci sono quattrocento milioni di stelle nella nostra galassia, e quattrocento milioni di galassie nell’universo, devono esistere migliaia, se non milioni di civiltà avanzate simile a quella terrestre.
Alieno: Sì, esistono, e noi siamo una di quelle.
T.: E allora, come mai non si manifestano? ‘Dove sono tutti quanti?’ come si domandava Enrico Fermi nel 1950.
A.: Basta ascoltare.
T.: Noi ascoltiamo. Da anni il progetto SETI ascolta la voce dell’universo e milioni di computer sulla terra analizzano i segnali. Ma fino ad ora abbiamo udito solo rumori di fondo.
A.: Forse non sapete interpretare i segnali.
T.: No, no, sappiamo interpretarli. Cerchiamo segnali ‘artificiali’, segnali che si distinguano per una certa regolarità, che si ripetano regolarmente: sequenze di numeri cardinali, di numeri primi, o cose del genere. La matematica degli alieni non può essere diversa dalla nostra.
A.: Ma noi vi trasmettiamo poesie.
Dialogo fra un terrestre e un alieno
Terrestre: Se ci sono quattrocento milioni di stelle nella nostra galassia, e quattrocento milioni di galassie nell’universo, devono esistere migliaia, se non milioni di civiltà avanzate simile a quella terrestre.
Alieno: Sì, esistono, e noi siamo una di quelle.
T.: E allora, come mai non si manifestano? ‘Dove sono tutti quanti?’ come si domandava Enrico Fermi nel 1950.
A.: Basta ascoltare.
T.: Noi ascoltiamo. Da anni il progetto SETI ascolta la voce dell’universo e milioni di computer sulla terra analizzano i segnali. Ma fino ad ora abbiamo udito solo rumori di fondo.
A.: Forse non sapete interpretare i segnali.
T.: No, no, sappiamo interpretarli. Cerchiamo segnali ‘artificiali’, segnali che si distinguano per una certa regolarità, che si ripetano regolarmente: sequenze di numeri cardinali, di numeri primi, o cose del genere. La matematica degli alieni non può essere diversa dalla nostra.
A.: Ma noi vi trasmettiamo poesie.
Giuseppe De Micheli- Inchiostro Giallo
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Età : 86
Località : Milano
Re: Dove sono tutti quanti?
Mi è piaciuto molto.
Complimenti
Complimenti
Video- Inchiostro Verde
- Messaggi : 700
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Località : Milano
Re: Dove sono tutti quanti?
Video ha scritto:Mi è piaciuto molto.
Complimenti
Denghiù.
Giuseppe
Giuseppe De Micheli- Inchiostro Giallo
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Età : 86
Località : Milano
Re: Dove sono tutti quanti?
Non potevano dedicarsi tutti alle lettere o alla filosofia, e tanto meno ambire alla poesia! Così inventarono la scienza positiva. Ma, dalle prime indagini sulla natura alla fissione nucleare (e oltre), l’”energia” dispersa è incommensurabile… almeno dal punto di vista delle risorse umane.
Qui Enrico Fermi non pare citato a caso: lui ed Oppenheimer delegarono il potenziale dei loro cervelli eccelsi alla modestia politica che incenerì gratuitamente migliaia di persone.
Ma la mente di un genio, per definizione, non può piegarsi a quella di un mediocre! Sono d’accordo col “nostro” ospite galattico: per chi sa trasmettere emozioni con le parole la velocità dei neutrini resterà un dettaglio.
Qui Enrico Fermi non pare citato a caso: lui ed Oppenheimer delegarono il potenziale dei loro cervelli eccelsi alla modestia politica che incenerì gratuitamente migliaia di persone.
Ma la mente di un genio, per definizione, non può piegarsi a quella di un mediocre! Sono d’accordo col “nostro” ospite galattico: per chi sa trasmettere emozioni con le parole la velocità dei neutrini resterà un dettaglio.
Il brigante. k- Inchiostro Bianco
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Re: Dove sono tutti quanti?
Il brigante. k ha scritto:Qui Enrico Fermi non pare citato a caso
L'ho citato semplicemente perchè la frase: "Se l'universo brulica di alieni, dove sono tutti quanti?" sembra sia stata pronunciata da Fermi nell'estate del 1950 a Los Alamos. Stava analizzando la formula di Drake, una formula che può fornire il numero di civiltà intelligenti esistenti nell'universo, se solo sapessimo inserire i parametri adatti. Pur abbassando i valori dei 7 parametri necessari, Fermi otteneva sempre un numero elevato di civiltà intelligenti. Allora formulò quella frase (che con le bombe A e H non c'entra niente)..
Ma la mente di un genio, per definizione, non può piegarsi a quella di un mediocre! Sono d’accordo col “nostro” ospite galattico: per chi sa trasmettere emozioni con le parole la velocità dei neutrini resterà un dettaglio.
Sembra che consideri un genio l'ospite galattico e mediocre l'umanità. Ho capito male?
Giuseppe
Giuseppe De Micheli- Inchiostro Giallo
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Località : Milano
Re: Dove sono tutti quanti?
Mi fa piacere che il raccontino sia piaciuto. Ringrazio anticipatamente tutti quelli che risponderanno e, per non salire artificiosamente di livello, risponderò solo a critiche motivate o a osservazioni interessanti come quella del brigante K.
Giuseppe
Giuseppe
Giuseppe De Micheli- Inchiostro Giallo
- Messaggi : 189
Età : 86
Località : Milano
Re: Dove sono tutti quanti?
Mi fa piacere che il raccontino sia piaciuto. Ringrazio anticipatamente tutti quelli che risponderanno e, per non salire artificiosamente di livello, risponderò solo a critiche motivate o a osservazioni interessanti come quella del brigante K.
Giuseppe
Giuseppe
Giuseppe De Micheli- Inchiostro Giallo
- Messaggi : 189
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Località : Milano
Re: Dove sono tutti quanti?
Del tuo ospite galattico apprezzo il modo di comunicare... ma, grazie a Dio, anche una piccola parte dell'umanità sa esprimersi con altrettanta grazia poetica. Ora, visto che mi hai incuriosito, vado a "risolvere" la formula di Drake... magari in metrica, per non smentirmi così presto ciao GiuseppeGiuseppe De Micheli ha scritto:Il brigante. k ha scritto:Qui Enrico Fermi non pare citato a caso
L'ho citato semplicemente perchè la frase: "Se l'universo brulica di alieni, dove sono tutti quanti?" sembra sia stata pronunciata da Fermi nell'estate del 1950 a Los Alamos. Stava analizzando la formula di Drake, una formula che può fornire il numero di civiltà intelligenti esistenti nell'universo, se solo sapessimo inserire i parametri adatti. Pur abbassando i valori dei 7 parametri necessari, Fermi otteneva sempre un numero elevato di civiltà intelligenti. Allora formulò quella frase (che con le bombe A e H non c'entra niente)..Ma la mente di un genio, per definizione, non può piegarsi a quella di un mediocre! Sono d’accordo col “nostro” ospite galattico: per chi sa trasmettere emozioni con le parole la velocità dei neutrini resterà un dettaglio.
Sembra che consideri un genio l'ospite galattico e mediocre l'umanità. Ho capito male?
Giuseppe
Il brigante. k- Inchiostro Bianco
- Messaggi : 23
Re: Dove sono tutti quanti?
Un'ultima precisazione. Il successo di un romanzo sta anche nelle riflessioni a cui porta, al di là della reale intenzione dell'autore. Nel tuo racconto ho percepito la superiorità della poesia sulla scienza, relativamente a quella vecchia contesa intellettuale che mai metterà d'accordo gli "illuminati"...Giuseppe De Micheli ha scritto:Mi fa piacere che il raccontino sia piaciuto. Ringrazio anticipatamente tutti quelli che risponderanno e, per non salire artificiosamente di livello, risponderò solo a critiche motivate o a osservazioni interessanti come quella del brigante K.
Giuseppe
Mi scuso se gli ho dato un senso piuttosto arbitrario... buona notte
Il brigante. k- Inchiostro Bianco
- Messaggi : 23
Re: Dove sono tutti quanti?
Un piccolo racconto che potrebbe racchiudere una grande verità.
Artemisia- Admin
- Messaggi : 5381
Re: Dove sono tutti quanti?
bello il finale (anche se il seti cerca proprio le poesie, in un certo senso) un po' oscuro come faccia il terrestre ad avere un dialogo con qualcuno che sta cercando... o forse il terrestre e l'alieno sono la stessa persona? in quel caso per me il racconto è perfetto
nick mano fredda- Inchiostro Verde
- Messaggi : 990
Località : Roma
Re: Dove sono tutti quanti?
Grazie a Sall, Video, Artemisia per i loro apprezzamenti. Mi fanno molto piacere. Vuol dire che vi siete divertiti.
Grazie a Il brigante. K per i suoi rilievi e per la sua lettura oltre le righe del pezzo. In effetti non intendo affermare una superiorità della poesia sulla ragione, ma solo la differenza fra i dsiderata dell'uomo (una civiltà aliena che ragioni come noi) e una possibile realtà diversa così imprevedibile da non essere riconosciuta. Ho scelto i simboli della razionalità (non della scienza) e della poesia per esprimere questa diversità.
Grazie a nic mano fredda per la puntualizzazione sulla implausibilità delle azioni raccontate. Ma io mi ribello agli ultimi 400 anni di realismo per affermare la sfrenata libertà della fantasia: devo solo acquisire gli strumenti per convincere il lettore a sospendere la sua incredulità e a entrare senza riserve nel mondo da me descritto.
Grazie a Il brigante. K per i suoi rilievi e per la sua lettura oltre le righe del pezzo. In effetti non intendo affermare una superiorità della poesia sulla ragione, ma solo la differenza fra i dsiderata dell'uomo (una civiltà aliena che ragioni come noi) e una possibile realtà diversa così imprevedibile da non essere riconosciuta. Ho scelto i simboli della razionalità (non della scienza) e della poesia per esprimere questa diversità.
Grazie a nic mano fredda per la puntualizzazione sulla implausibilità delle azioni raccontate. Ma io mi ribello agli ultimi 400 anni di realismo per affermare la sfrenata libertà della fantasia: devo solo acquisire gli strumenti per convincere il lettore a sospendere la sua incredulità e a entrare senza riserve nel mondo da me descritto.
Giuseppe De Micheli- Inchiostro Giallo
- Messaggi : 189
Età : 86
Località : Milano
Re: Dove sono tutti quanti?
Chiedo scusa all'amico Giuseppe poichè giorni fa ho postato il commento che segue (che ho copiato) proprio sotto il suo racconto, non essendo ancora molto prarica del sito, credo d'aver commesso un errore a cui cercherò di rimediare;
questo è quello che avevo scritto:
Oh!
Di certo io non posso analizzare il racconto come sapresti fare tu, io so solo "sentire" e quello che ho sentito leggendoti mi commuove; quante cose vi sono nascoste nel finale, vere tutte vere, a volte si cerca d'urlare con il sussurro dell'anima che fa più rumore di uno strillo, si ma, non tutti sanno sentire... no, non tutti.
Solo i poeti sanno sentire i poeti e qualcun altro fortunato.
A volte saper sentire, provare empatia è doloroso ma ringrazio sempre d'avere questa possibilità o dono, tante cose posso vedere e tante imparare, assorbire la bellezza, sia essa dolore o gioia, fa sentire vivi.
Tu, con il tuo scritto, sei davvero molto bello, mi hai colpita, fai riflettere su come l'uomo non sappia più sentire; eppure basterebbe così poco, basterebbe chiudere gli occhi ed aprire il cuore e la mente e si sentirebbero sinfonie di anime che si cercano ed urlano nel bisbiglio di una poesia.
Grazie per l'emozione provata
questo è quello che avevo scritto:
Oh!
Di certo io non posso analizzare il racconto come sapresti fare tu, io so solo "sentire" e quello che ho sentito leggendoti mi commuove; quante cose vi sono nascoste nel finale, vere tutte vere, a volte si cerca d'urlare con il sussurro dell'anima che fa più rumore di uno strillo, si ma, non tutti sanno sentire... no, non tutti.
Solo i poeti sanno sentire i poeti e qualcun altro fortunato.
A volte saper sentire, provare empatia è doloroso ma ringrazio sempre d'avere questa possibilità o dono, tante cose posso vedere e tante imparare, assorbire la bellezza, sia essa dolore o gioia, fa sentire vivi.
Tu, con il tuo scritto, sei davvero molto bello, mi hai colpita, fai riflettere su come l'uomo non sappia più sentire; eppure basterebbe così poco, basterebbe chiudere gli occhi ed aprire il cuore e la mente e si sentirebbero sinfonie di anime che si cercano ed urlano nel bisbiglio di una poesia.
Grazie per l'emozione provata
Re: Dove sono tutti quanti?
Anna Sugar ha scritto:
Oh!
... io so solo "sentire" e quello che ho sentito leggendoti mi commuove...
... mi hai colpita, fai riflettere su come l'uomo non sappia più sentire;
Dolcissima amica Anna, sei tu che sei riuscita a spiegare a me cosa intendevo dire con quel racconto.
Saper "sentire" è quello che dobbiamo recuperare.
Grazie.
Giuseppe
Giuseppe De Micheli- Inchiostro Giallo
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Età : 86
Località : Milano
Re: Dove sono tutti quanti?
Come è stato detto, non mi cercheresti se non mi avessi già trovato... è un po' questo, no? comunque, non so se conosci quest'articolo, si accenna anche alla "non riconoscibilità" (le formiche che non riconoscono la Gioconda) saremo le formiche? saremo la Gioconda?
Ma dove sono questi alieni?
di Dennis Overbye
Fermi 53 anni fa spiegò perché,
se ci fossero, avremmo già dovuto
vederli. Però la Nasa li cerca ancora
Fu all'ora di pranzo,
a Los Alamos, nel
Nuovo Messico, nel
1950 che Enrico
Fermi, famoso per
aver costruito il primo reatto-
re atomico, fece la domanda
che ha perseguitato tutti colo-
ro che da allora amano inter-
rogarsi sulla vita nell'univer-
so. Dove stanno? Nei cin-
quant'anni trascorsi da quan-
do Fermi pose la domanda, i
nostri velivoli spaziali hanno
visitato tutti i pianeti meno
Plutone e tutte le lune princi-
pali presenti nel sistema sola-
re, ma non hanno mai trovato
segni di vita. All'altra estre-
mità della scala evolutiva, gli
astronomi hanno esaminato
migliaia di stelle alla ricerca di
segnali radio inviati da extra-
terrestri. Finora, il silenzio è
stato assordante.
Bisogna ammettere che
quelle poche migliaia di stelle e
un solo sistema solare non
rappresentano che una minu-
scola traccia delle potenziali
ricchezze della galassia, che
contiene duecento miliardi di
stelle. Gli astronomi hanno so-
stenuto che - a seconda del
numero dei pianeti simili alla
Terra e della possibilità che su
questi avvenga l'evoluzione
della vita e dell'intelligenza -
potrebbero esserci milioni di
civiltà nella galassia, oppure
una sola. Ma se le civiltà aliene
fossero abbondanti e i viaggi
spaziali interstellari fossero per
loro anche solo leggermente
attraenti, la domanda di Fermi
esigerebbe una risposta.
La questione è la seguente:
gli alieni si sarebbero dovuti
diffondere nella Via Lattea in
un periodo di gran lunga in-
feriore a dieci miliardi di anni
(l'età della nostra galassia)
anche viaggiando a una velo-
cità molto inferiore a quella
della luce, il limite cosmico
della velocità di Einstein.
Supponiamo, per esempio,
che la prima astronave partita
alla ricerca di un'altra stella
impieghi un milione di anni
per raggiungerla e per stabi-
lirvisi. A questo punto, la nuo-
va colonia e la civiltà origina-
ria spedirebbe un'altra astro-
nave in un viaggio simile, e
così via: nascerebbero così
una serie di nuove colonie,
raddoppiando il numero tota-
le ogni milione di anni.
Dopo dieci milioni di anni, vi
sarebbero 1.023 colonie. Dopo
20 milioni di anni, un milione.
Dopo 40 milioni di anni, sem-
pre mantenendo lo stesso rit-
mo, ce ne sarebbero un trilio-
ne - più di quante non siano
le stelle presenti nella galassia.
Ora, dopo 10 miliardi di
anni, se nella galassia esistes-
se più di una civiltà in grado
di volare nello spazio, ci si
imbatterebbe con queste al-
tre civiltà o con i loro manu-
fatti. In realtà, sembra che
non vi sia nulla.
Se la logica del ragiona-
mento di Fermi è giusta, si-
gnifica che gli sforzi degli
astronomi per captare tra-
smissioni radio di società lon-
tane, un progetto conosciuto
come Seti, Search for Extra-
terrestrial Intelligence (Ricer-
ca di intelligenza extraterre-
stre) sono destinati al falli-
mento, perché il fatto che gli
alieni non siano qui significa
che non sono nemmeno là.
Gli entusiasti del Seti am-
mettono che questo para-
dosso non è facile da spiega-
re. Alcuni dicono che forse i
viaggi interstellari sono trop-
po spaventosi e costosi. Ma
come ha fatto notare Franck
Tipler, fisico dell'Università
di Tulane, gli alieni non han-
no bisogno di viaggiare in
prima persona, potrebbero
inviare dei robot costruiti a
loro immagine.
Inoltre, la California, e le
isole del Pacifico situate da-
vanti ad essa, furono abitate
da persone disposte a tra-
piantare la propria famiglia e
a voltare le spalle al mondo
conosciuto senza mai guar-
darsi indietro. La dispersione
degli esseri umani in tutta la
Terra dal momento della no-
stra origine in Africa è la testi-
monianza che almeno la no-
stra razza è capace di conti-
nuare a spostarsi per lungo
tempo.
Dove stanno, allora?
Una risposta possibile è la
cosiddetta «ipotesi zoo», fan-
tasiosa quanto modesta. Se-
condo questa ipotesi, gli alie-
ni, in realtà, sono qui, o alme-
no ci stanno osservando, ma
si sono impegnati a non inter-
venire. Questo significa che
saremmo trattati più etica-
mente di quanto noi abbiamo
trattato gli animali e le culture
indigene sulla Terra.
Naturalmente "loro" po-
trebbero essere qui, e noi po-
tremmo non essere in grado
di riconoscerli, come le formi-
che non riconoscono la Gio-
conda o Internet, per esem-
pio, come manufatti di esseri
superiori.
Al momento però la scoper-
ta anche solo di un modestis-
simo fungo all'ombra di un
sole sconosciuto rappresente-
rebbe una pietra miliare nella
storia non solo della scienza,
ma pure dell'umanità. Recen-
temente, la Nasa ha cercato
segni di vita extraterrestre, o
luoghi dove potrebbe svilup-
parsi. Ma questa importantis-
sima missione, come ammet-
tono gli astrobiologi, è ostag-
gio dei nostri concetti di vita e
intelligenza: cioè noi siamo
bravi solo a cercare cose che
ci assomigliano.
Un'altra risposta è che an-
che dei robot inviati per pro-
cura sono più costosi delle
onde elettromagnetiche e che
noi semplicemente non ab-
biamo attinto alla biblioteca
galattica, all'Internet cosmico.
«L'assenza di prove», come
amano dire gli astronomi del Se-
ti «non prova l'assenza». La ri-
cerca è appena cominciata e
la scienza non può far altro,
dicono, che continuare a cer-
care, a esigere delle risposte,
avendo fiducia nel fatto che
conosciamo le domande.
Repubblica - 2 gennaio 2004
Ma dove sono questi alieni?
di Dennis Overbye
Fermi 53 anni fa spiegò perché,
se ci fossero, avremmo già dovuto
vederli. Però la Nasa li cerca ancora
Fu all'ora di pranzo,
a Los Alamos, nel
Nuovo Messico, nel
1950 che Enrico
Fermi, famoso per
aver costruito il primo reatto-
re atomico, fece la domanda
che ha perseguitato tutti colo-
ro che da allora amano inter-
rogarsi sulla vita nell'univer-
so. Dove stanno? Nei cin-
quant'anni trascorsi da quan-
do Fermi pose la domanda, i
nostri velivoli spaziali hanno
visitato tutti i pianeti meno
Plutone e tutte le lune princi-
pali presenti nel sistema sola-
re, ma non hanno mai trovato
segni di vita. All'altra estre-
mità della scala evolutiva, gli
astronomi hanno esaminato
migliaia di stelle alla ricerca di
segnali radio inviati da extra-
terrestri. Finora, il silenzio è
stato assordante.
Bisogna ammettere che
quelle poche migliaia di stelle e
un solo sistema solare non
rappresentano che una minu-
scola traccia delle potenziali
ricchezze della galassia, che
contiene duecento miliardi di
stelle. Gli astronomi hanno so-
stenuto che - a seconda del
numero dei pianeti simili alla
Terra e della possibilità che su
questi avvenga l'evoluzione
della vita e dell'intelligenza -
potrebbero esserci milioni di
civiltà nella galassia, oppure
una sola. Ma se le civiltà aliene
fossero abbondanti e i viaggi
spaziali interstellari fossero per
loro anche solo leggermente
attraenti, la domanda di Fermi
esigerebbe una risposta.
La questione è la seguente:
gli alieni si sarebbero dovuti
diffondere nella Via Lattea in
un periodo di gran lunga in-
feriore a dieci miliardi di anni
(l'età della nostra galassia)
anche viaggiando a una velo-
cità molto inferiore a quella
della luce, il limite cosmico
della velocità di Einstein.
Supponiamo, per esempio,
che la prima astronave partita
alla ricerca di un'altra stella
impieghi un milione di anni
per raggiungerla e per stabi-
lirvisi. A questo punto, la nuo-
va colonia e la civiltà origina-
ria spedirebbe un'altra astro-
nave in un viaggio simile, e
così via: nascerebbero così
una serie di nuove colonie,
raddoppiando il numero tota-
le ogni milione di anni.
Dopo dieci milioni di anni, vi
sarebbero 1.023 colonie. Dopo
20 milioni di anni, un milione.
Dopo 40 milioni di anni, sem-
pre mantenendo lo stesso rit-
mo, ce ne sarebbero un trilio-
ne - più di quante non siano
le stelle presenti nella galassia.
Ora, dopo 10 miliardi di
anni, se nella galassia esistes-
se più di una civiltà in grado
di volare nello spazio, ci si
imbatterebbe con queste al-
tre civiltà o con i loro manu-
fatti. In realtà, sembra che
non vi sia nulla.
Se la logica del ragiona-
mento di Fermi è giusta, si-
gnifica che gli sforzi degli
astronomi per captare tra-
smissioni radio di società lon-
tane, un progetto conosciuto
come Seti, Search for Extra-
terrestrial Intelligence (Ricer-
ca di intelligenza extraterre-
stre) sono destinati al falli-
mento, perché il fatto che gli
alieni non siano qui significa
che non sono nemmeno là.
Gli entusiasti del Seti am-
mettono che questo para-
dosso non è facile da spiega-
re. Alcuni dicono che forse i
viaggi interstellari sono trop-
po spaventosi e costosi. Ma
come ha fatto notare Franck
Tipler, fisico dell'Università
di Tulane, gli alieni non han-
no bisogno di viaggiare in
prima persona, potrebbero
inviare dei robot costruiti a
loro immagine.
Inoltre, la California, e le
isole del Pacifico situate da-
vanti ad essa, furono abitate
da persone disposte a tra-
piantare la propria famiglia e
a voltare le spalle al mondo
conosciuto senza mai guar-
darsi indietro. La dispersione
degli esseri umani in tutta la
Terra dal momento della no-
stra origine in Africa è la testi-
monianza che almeno la no-
stra razza è capace di conti-
nuare a spostarsi per lungo
tempo.
Dove stanno, allora?
Una risposta possibile è la
cosiddetta «ipotesi zoo», fan-
tasiosa quanto modesta. Se-
condo questa ipotesi, gli alie-
ni, in realtà, sono qui, o alme-
no ci stanno osservando, ma
si sono impegnati a non inter-
venire. Questo significa che
saremmo trattati più etica-
mente di quanto noi abbiamo
trattato gli animali e le culture
indigene sulla Terra.
Naturalmente "loro" po-
trebbero essere qui, e noi po-
tremmo non essere in grado
di riconoscerli, come le formi-
che non riconoscono la Gio-
conda o Internet, per esem-
pio, come manufatti di esseri
superiori.
Al momento però la scoper-
ta anche solo di un modestis-
simo fungo all'ombra di un
sole sconosciuto rappresente-
rebbe una pietra miliare nella
storia non solo della scienza,
ma pure dell'umanità. Recen-
temente, la Nasa ha cercato
segni di vita extraterrestre, o
luoghi dove potrebbe svilup-
parsi. Ma questa importantis-
sima missione, come ammet-
tono gli astrobiologi, è ostag-
gio dei nostri concetti di vita e
intelligenza: cioè noi siamo
bravi solo a cercare cose che
ci assomigliano.
Un'altra risposta è che an-
che dei robot inviati per pro-
cura sono più costosi delle
onde elettromagnetiche e che
noi semplicemente non ab-
biamo attinto alla biblioteca
galattica, all'Internet cosmico.
«L'assenza di prove», come
amano dire gli astronomi del Se-
ti «non prova l'assenza». La ri-
cerca è appena cominciata e
la scienza non può far altro,
dicono, che continuare a cer-
care, a esigere delle risposte,
avendo fiducia nel fatto che
conosciamo le domande.
Repubblica - 2 gennaio 2004
nick mano fredda- Inchiostro Verde
- Messaggi : 990
Località : Roma
Re: Dove sono tutti quanti?
A proposito di Fermi e allieni, c'è un meraviglioso libro, di Stephen Webb, dal titolo "Se L'universo brulica di alieni... dove sonotutti quanti?" A chi piace l'argomento la lettura è obbligatoria!
caspiterina- Admin
- Messaggi : 4537
Re: Dove sono tutti quanti?
Ah, scusami Giuseppe! Molto carino il tuo racconto. La poesia come linguaggio alieno che non può essere decifrato dall'uomo arretrato e troppo concreto per riuscire a decifrare la poesia della comunicazione!
caspiterina- Admin
- Messaggi : 4537
Re: Dove sono tutti quanti?
nick mano fredda ha scritto:Come è stato detto, non mi cercheresti se non mi avessi già trovato... è un po' questo, no? comunque, non so se conosci quest'articolo, si accenna anche alla "non riconoscibilità" (le formiche che non riconoscono la Gioconda) saremo le formiche? saremo la Gioconda?
Le formiche, non so; ma la Gioconda non lo siamo senz'altro.
[E se fossimo i pidocchi della galassia?]
Giuseppe
Giuseppe De Micheli- Inchiostro Giallo
- Messaggi : 189
Età : 86
Località : Milano
Re: Dove sono tutti quanti?
Bello. Poche righe per stimolare un Universo di pensieri.
Felice giornata
Crisoprasio
Felice giornata
Crisoprasio
Crisoprasio- Inchiostro Giallo
- Messaggi : 106
Località : Terra di Mezzo
Re: Dove sono tutti quanti?
Casp, io invece ho letto "Communion" di Whitley Strieber, non ho dormito per due notti. Terribile quello che racconta l'autore.caspiterina ha scritto:
A proposito di Fermi e allieni, c'è un meraviglioso libro, di Stephen Webb, dal titolo "Se L'universo brulica di alieni... dove sonotutti quanti?" A chi piace l'argomento la lettura è obbligatoria!
Giuseppe De Micheli ha scritto:Le formiche, non so; ma la Gioconda non lo siamo senz'altro.
[E se fossimo i pidocchi della galassia?]
Giuseppe
E se invece fossimo delle cavie? Questa ipotesi è agghiacciante!
Artemisia- Admin
- Messaggi : 5381
Re: Dove sono tutti quanti?
Artemisia ha scritto:Casp, io invece ho letto "Communion" di Whitley Strieber, non ho dormito per due notti. Terribile quello che racconta l'autore.caspiterina ha scritto:
A proposito di Fermi e allieni, c'è un meraviglioso libro, di Stephen Webb, dal titolo "Se L'universo brulica di alieni... dove sonotutti quanti?" A chi piace l'argomento la lettura è obbligatoria!
Preso nota!
caspiterina- Admin
- Messaggi : 4537
Re: Dove sono tutti quanti?
Giuseppe De Micheli ha scritto:nick mano fredda ha scritto:Come è stato detto, non mi cercheresti se non mi avessi già trovato... è un po' questo, no? comunque, non so se conosci quest'articolo, si accenna anche alla "non riconoscibilità" (le formiche che non riconoscono la Gioconda) saremo le formiche? saremo la Gioconda?
Le formiche, non so; ma la Gioconda non lo siamo senz'altro.
[E se fossimo i pidocchi della galassia?]
Giuseppe
Potremmo esserla la Gioconda, invece. Nel senso che quell'alieno che trasmette poesie potrebbe anche essere piccolo come un acaro, rudimentale ma intelligentissimo, e in questo momento insieme a miliardi di miliardi di suoi simili, oltre a comporre poesie, sta gestendo il pianeta al posto nostro (compreso lo spread, la Carlucci che passa all'Udc, tutto!)
nick mano fredda- Inchiostro Verde
- Messaggi : 990
Località : Roma
Re: Dove sono tutti quanti?
allora dite a quell'alieno...che sto cercando di comunicare con lui nell'apposito 3d?
Re: Dove sono tutti quanti?
E' simpatica l'idea del dialogo, e in effetti, seppur breve, racchiude la grande verità per cui ormai sono pochissime le persone che sanno ascoltare: tutti sono capaci solo di parlare, parlare, e gonfiarsi la "panza", come la rana (...era quella la storia, vero? ) .
Mi piace la tematica
Mi piace la tematica
laretta- Inchiostro Verde
- Messaggi : 504
Età : 29
Pagina 1 di 2 • 1, 2
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