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UN PONTE TRA NOI - RECENSIONE DI GIULIANA PARAGLIOLA

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Messaggio Da Artemisia Gio 11 Mar 2021, 18:53

UN PONTE TRA NOI - RECENSIONE DI GIULIANA PARAGLIOLA  Cover_18



TITOLO: UN PONTE TRA NOI – MORGANA E I MILLE MONDI
AUTORE: MARIA DE RIGGI
LINGUA: Italiano
EDITORE: Tomolo Edizioni
ANNO: 2020

RECENSIONE

Divano, computer, tisana al profumo di ciliegia.
Mi accingo a scrivere la recensione per il racconto di una autrice col dono di una piuma lieve che scrive la bellezza sull’anima di chi legge.
“Un ponte tra noi. Morgana e i mille mondi” di Maria De Riggi, questo il racconto, il “nome” di una storia che pensavo di vivere da spettatrice esterna e che, invece, mi ha reso protagonista di un viaggio fantastico, accendendo gli stati d’animo propri d’ogni vita che s’appresta all’avventura dell’esistenza.
Il disagio di mostrarsi, la paura quotidiana e il coraggio d’affrontarla e la diversità nella lotta per l’accettazione del sé e del sé tra gli altri.  
Queste le note che emergono dalle pagine che girano nel volo d’un uccellino in mille cieli con al becco, stretto, il messaggio alla comprensione verso gli altri, sempre e sempre più quando gli approcci alla vita, tutta la vita, non sono quelli abitualmente conosciuti ma sono delle multiculturalità, multietnicità, diversa abilità e diversità nei suoi molteplici aspetti.
La storia inizia ed è il primo giorno di scuola media di Morgana, una bimba affetta da nanismo che narra l’esperienza intima della propria quotidianità, dei timori verso il nuovo che l’attende estendendola, successivamente, al gruppo di nuovi amici, ognuno diverso a modo suo, che ritroverà in classe.
“Per nessuno è facile iniziare un nuovo ciclo scolastico. Per me è solo più complicato” dirà Morgana e il desiderio di accettazione mescola in lei la capacità di vivere vivacemente e con ottimismo ogni giorno insieme alla forza di abbattere il pregiudizio negli sguardi obliqui e sfacciati.
Una forza interiore in un piccolo cuore di ragazzina che si muove dalla volontà di conquista della felicità per difendere anche la propria famiglia, lì dove lo scherno si estende e la sofferenza dell’uno è di tutti, l’amore non allenta mai gli anelli della catena.
È dunque così, con questo spirito che Morgana conoscerà ragazzi che, come lei, affrontano la vita con la difficoltà del sentirsi diversi ma anche con la tenacia di rendersi speciali e forti nelle proprie debolezze.
La classe, nel gruppo di undici ragazzi, diventa un mondo interiore, separato da quello esterno da membrane di vetri che aprono scenari immaginifici nelle menti di ognuno, percorribili solo in un viaggio a mutui sensi che porterà l’uno e l’altro a conoscersi in comprensione profonda e fertile dove il limite dell’uno diventa estensione di abilità degli altri e viceversa.
Qui ogni mondo è un veicolo di conoscenza, ogni ragazzo, carburato della propria forza, conduce gli altri a nuove scoperte mentre, ai confini dell’umana periferia si aprono per tutti le porte sul ponte più irto che attende d’essere attraversato, quello che conduce a Massimiliano, un ragazzino autistico che accoglierà le diversità di tutti in cambio della propria, con quel sentimento interpersonale di fiducia reciproca che spesso l’amicizia tra ragazzi genera e che solo intimamente è possibile afferrare, in un unico sguardo di tanti, nuovi, giganteschi occhi empatici e limpidi.
Bravissima l’autrice ad esemplificare le caratterizzazioni tipiche di uno stato interiore sconosciuto, nei suoi stimoli molteplici che avviliscono il senso del reale contro il senso comune di ciò che sembra scontato: un abbraccio, un colore, un suono.
Bravissima l’autrice a restituire, attraverso la freschezza di un gruppo di ragazzi, il messaggio forte, che richiede esperienza del vissuto e maturità di comprensione.
Bravissima l’autrice a donarci un pensiero, che è una speranza, la possibilità di sorvolare mondi sconosciuti afferrandoli in un solo sguardo che ovunque posi, disegni arcobaleni a ponte tra le vite rendendoci consapevoli che dall’altra parte c’è un altro essere umano in cui abitano le medesime emozioni, paure, forze, debolezze che dominano ognuno, troppe volte, occludendo le possibilità di essere sé stessi, diversi tra gli altri ma uguali come si è nella bellezza di sentimenti universali.
Grazie, mille volte grazie a Maria De Riggi, il suo romanzo evocativo, ha illuminato i miei ricordi coi momenti della crescita quando, con le manine strette e la testa bassa, si cercava di superare, tra tutti, quello infinito di un disagio bambino, uguale nella sensazione che balza vivida dal cuore dei protagonisti.
Grazie, mille volte grazie, per questo gioiellino, se un adulto di oggi avesse avuto, da adolescente, la possibilità di leggere “Un ponte tra noi. Morgana e i mille mondi”, oggi sarebbe una persona migliore.

                                                                                                                                                   Giuliana Paragliola
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