L'"Affaire Ostuni"

Che pensate della controversia tra V. Ostuni, editor di "Ponte alle Grazie", e lo scrittore Carofiglio? E' vero che è una polemica tutt'interna all'establishment letterario, ma è indicativa di una mentalità e può anche interessare chi ama scrivere e appartiene solo a se stesso. Se il tema verrà raccolto, dirò anche il mio parere (a chi gliene frega...) ovviamente.

Linko la notizia (ilsole24ore.it) per chi non ne fosse a conoscenza:
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Su Carofiglio avrei molto da dire e poco di positivo

Se guardate il sito di Nazione indiana c'è una lettera aperta di Perissinotto ai suoi colleghi e una raccolta di firme pro ostuni. Che dire? Io ho letto un romanzo di Carofiglio perché me lo davano a un euro con Repubblica. Non scrive male, ma come lui ce ne sono a decine. Suppongo che gran parte della sua fortuna come scrittore sia stata politica. Non è che vuole l'immunità scrittoria oltre che parlamentare?

E poi, si vede che non ha mai parteciato a io scrittore, altrimenti alle stronzate e alle cattiverie gratuite ci avrebbe fatto il callo

io vorrei raccogliere le firme contro quelli che raccolgono le firme per qualsiasi stroxxata!!... ehm... detto questo io sto con carofiglio (poro figlio) voglio dire, la critica è consentita, certo, anche la stroncatura più totale, ma non se fai parte di un editore concorrente... ti dovresti astenere, in quel caso, per buon senso, per buon gusto, per buon quello che volete, e anche per un evidente conflitto d'interessi, nel senso che se va peggio il libro di carofiglio va meglio quello dell'editore tuo, figliuolo

Grazie per il link, Sall. Avrei dovuto pensarci io.
Dico subito che il libro di Carofiglio all'origine del...fattaccio mi è sembrato francamente brutto (al contrario dei suoi primi) e che non mi interessa schierarmi. Chiedo solo se quel che dice Ostuni di C.("uno che scrive coi piedi, uno scribacchino mestierante") sia o no un insulto gratuito.
Insomma, è libertà di espressione questa?

Secondo me avete tutti ragione: Nick che esamina il contesto, Asp che rimanda a certi giudizi di IoScrittore (naturalmente ci ho pensato pure io, ma almeno quelli non sono critici letterari riconosciuti, come Ostuni, che tra l'altro è del gruppo Gems), Art che parla di come si dovrebbe far critica.
Secondo me, discutibile in quest'episodio è soprattutto il modo di farla la critica: una stroncatura dovrebbe riguardare l'opera di un autore e non la sua persona. Dire "il tuo libro fa schifo" è diverso da "tu fai schifo", o no?

Mi stupiscono quindi due cose: 1.che un giudizio così...trash venga da uno che dovrebbe intendersi di critica; 2.che tanti intellettuali italiani si siano mobilitati a favore di Ostuni.

Se poi conosci Carofiglio di persona molte cose diventano più chiare...

lauramegali ha scritto:
Mi stupiscono quindi due cose: 1.che un giudizio così...trash venga da uno che dovrebbe intendersi di critica; 2.che tanti intellettuali italiani si siano mobilitati a favore di Ostuni.

Carofiglio non è uno scrittore invisibile. La sua opera trova successo (e a mio avviso motivo d'esistere) soltanto attraverso una combinazione opera-autore. Consideriamo anche le conferenze e i seminari sulla scrittura che ha curato. Si è posto, specialmente negli ultimi anni, come figura centrale. Non tutti gli scrittori (più o meno famosi che siano) hanno l'ambizione (presunzione?) di tenere conferenze sulla scrittura. Su cosa è giusto o sbagliato scrivere. Il tutto esposto (ostentato?) anche con una dialettica risoluta (quasi provocatoria?).
Aggiungiamoci una buona dose di incoerenza del personaggio (dice che la vanità è il peggior difetto di uno scrittore e poi durante le conferenze parla solo di se stesso, questo è solo un magro esempio) ed ecco che arrivano le critiche che comprendono "opera" e "autore".

La questione è semplice. Se un autore offre soltanto l'opera al pubblico è normale leggere critiche che riguardano soltanto l'opera.
Se un autore invece supporta l'opera con la propria persona (che quindi diventa parte dell'opera stessa) non c'è da stupirsi nel leggere critiche che riguardano opera e autore.

Tralasciamo poi l'aspetto della prima professione.

@ lmeg
mah... queste persone (gli intellettuali dalla firma più veloce del west) sembrano avere le idee un po' confuse... straparlano di libertà di espressione garantita dalla costituzione, ma in italia esiste la costituzione, poi esiste anche il codice penale e il codice civile... se per me ci sono gli estremi, io ti denuncio, molto semplicemente

Nick, sei fantastico. Trovi la soluzione a tutto. Io condivido il giudizio di Sall. Purtroppo, se ci si espone in maniera troppo personale, poi si suscitano odi e attacchi personali. L'animo umano non è sempre piacevole e nemmeno gentile. Ecco pedrché preferisco gli animali. Tra l'altro, ho letto su nazione Indiana la lettera aperta di Perissinotto (che come scrittore non mi piace affatto) a Biondillo (che io giudico un grandissimo) e ad altri autori. Ecco, mi sembra che tutti abbiano problemi relazionali. Difficile andare d'accordo, quando ognuno deve dimostrare di essere il più bravo!

sono assolutamente d'accordo con Ostuni e non posso che essere totalmente d'accordo con Carofiglio.

*Nota: Ho iniziato a fare politica e mi sto allenando

granchio ha scritto:
*Nota: Ho iniziato a fare politica e mi sto allenando

Male, male! Devi prendere una fazione!
Questo va bene solo se vuoi fare il moderatore.

Vabbé, Sall. Carofiglio è l'abominevole uomo delle nevi. Spregiudicato (ma quanti si autopromuovono nello stesso modo: Baricco, Mozzi, ecc.).
Un vero critico però evita quest'identificazione/confusione tra scrittore e opera; invece di ricorrere alla contumelia, argomenta sull'opera.
Altrimenti c'è il codice (Nick ha ragione) a ricordargli che non si fa. Che è un'operazione scorretta.

Asp, nessuno pretende che gli scrittori siano dei padripii (ma la cultura non dovrebbe aiutare a contenere le passioni poco nobili?).
Per me questi cowboys dalla firma-pistola facile (bella l'immagine di Nick) sono quanto meno dei conformisti. Altri noti scrittori se ne sono rimasti buonini a scrivere. A pensare a cose più serie delle minacce di Carofiglio alla libertà di espressione.

Comunque c'è un'inetrvista a Ostuni su Repubblica di oggi. Risponde in modo ambiguo, gesuitico(Un po' ritratta, un po' insiste).

E pensare che una delle ultime conferenze di Carofiglio s'intitolava "Le parole sono pistole cariche"
Laura, per quanto mi riguarda c'è autore e autore, critico e critico. E ogni autore si ritrova il critico (e la critica) che si merita.
Un personaggio come Carofiglio attira senza dubbio una certa tipologia di critiche. Basti pensare a come si pone.
Il codice anche in questo? A mio avviso una pagliacciata anche se non mi stupisce affatto la cosa.

Sì, ho Repubblica di oggi, ma non ho ancora fatto in tempo a leggerla. Ora ci provo.
Sì, è vero. C'è tanta gente che si propone come Carofiglio, però non va bene. Poi scoppiano le risse e sono feroci. Dov'é l'intellettuale nella torre d'avorio?
Finisco di dare un'occhiata in giro e vado a leggere l'intervista.

L'ho appena letto. In effetti mi sembra molto preoccupato per i 50.000 euro che Carofliglio gli ha chiesto. Tutto qui.

Bene, da quello che ho capito Carofiglio attira certe critiche, certe critiche attirano certe denunce, e tutto torna! Abbiamo i tribunali più intasati del mondo!

Vero, vero. I tribunali traboccano, anche di fregnacce.
Però quella di C. è una chiamata non in giudizio ma davanti a un mediatore, per una composizione tra le parti.
Quanto a me, volevo richiamare l'attenzione sul fatto che anche una stroncatura richiede un modo civile di usare le parole (ovvio? Mica tanto...). E questo, naturalmente, chiunque ne sia il destinatario, il bestsellerista che sa proteggersi o l'oscuro scrittore che non può farlo.