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Amore dannato

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Messaggio Da Artemisia Mar 02 Ago 2016, 16:53



AMORE DANNATO


Amore dannato 54661210

"Se i dannati godessero la vista di Dio non sentirebbero i loro tormenti e lo stesso inferno si cambierebbe in Paradiso".
(Sant'Agostino)





– Non ce la faccio più! – esclamò con voce flebile Selina.
Luca guardò la ragazza e il suo dolore fisico si intensificò alla vista della donna che amava, le cui carni si stavano sciogliendo come cera, cancellando per sempre le fattezze del suo corpo e l'armoniosa bellezza del viso. Allungò una mano che Selina afferrò e strinse immediatamente. Le loro pelli si fusero, ma in qualche modo il contatto sembrò alleviare la sofferenza. Il mondo intorno a loro bruciava, il fuoco lambiva ogni cosa, gli alberi ardevano con fiamma inestinguibile, fiumi di lava incandescente rigavano il  paesaggio che si estendeva monotono fin dove poteva giungere lo sguardo.
Un cielo anch'esso rosso fuoco li sovrastava, attraversato da terribili  e roboanti tuoni che atterrivano l'animo.
Camminavano strisciando le gambe al suolo. Lembi di stoffa andavano perdendosi per strada insieme alla pelle, lasciando intravedere muscoli e sangue. Da ore, giorni ormai, avevano perso la cognizione del tempo, non facevano altro che camminare, fermandosi solo per gridare il loro dolore.
– Luca, non ce la faccio più! – ripeté Selina e questa volta si lasciò andare a terra. Le ginocchia sfrigolarono al contatto con il suolo. Se avesse avuto ancora le palpebre avrebbe chiuso gli occhi e pianto, ma anche le lacrime si erano prosciugate.
– Dove siamo finiti? Non è giusto! – disse singhiozzando Selina.
Luca le si inginocchiò accanto, il sangue che gli scorreva lungo il corpo.
– Selina, siamo dannati! Forse il nostro viaggio non finirà mai, come la nostra sofferenza.
– Perché? Noi ci amavamo, ci amiamo! Non è giusto! – ripeté. Gli occhi di Selina brillarono sul suo viso scavato, l'unico aspetto del corpo che ancora conservava il ricordo della ragazza che era stata.
– L'hai detto tu, l'amore vince sempre, l'amore vince sempre — cantilenò disperatamente.
– Il nostro amore non ha vinto, non potrà mai vincere, perché ci siamo arresi – disse Luca in un soffio.
– No, non è vero, il nostro non è stato un atto di resa – gridò Selina alzandosi in piedi – No, io non mi arrenderò mai! Io continuerò a camminare per questi sentieri avversi e non permetterò che tu rimanga indietro o che i dubbi ti lacerino.
Se Dio esiste dovrà vedere il nostro amore, dovrà accorgersi di noi, camminerò ancora e ancora, lascerò impronte di sangue su questo terreno ostile. Ogni goccia griderà l'amore che provo per te e se infine di me dovesse rimanere un solo misero ossicino, esso sarà testimonianza di noi. Mi senti? MI SENTI? Il nostro amore non brucerà insieme a questo posto maledetto.
Luca si alzò per abbracciarla, ma perse l’equilibrio e cadde. Disperato diede un pugno a terra lasciandovi schegge d'ossa. Selina lo aiutò ad alzarsi, poi una luce bianca…

Una luce bianca le acceca gli occhi, due tubicini le escono dalle narici e nel braccio ha conficcato un grosso ago. Il respiro è affannoso, eppure l’aria entra nei polmoni limpida come acqua fresca. Luca è seduto accanto a lei e le tiene delicatamente la mano. Selina impiega qualche secondo per mettere a fuoco chiaramente la sua figura che sembra quasi evanescente. Apre la bocca, ma le parole sono mute. La lingua è secca e ruvida come carta vetrata. Chiude di nuovo gli occhi, cercando di respirare più lentamente, poi anche se con grande sforzo riesce a parlare.
– Luca… ho fatto un sogno, è stato terribile, spaventoso…
– Shhhhh… non parlare, conserva le forze.
– Ma come… –  inizia a domandare Selina confusa.
Luca, ancora una volta, la interrompe – Tua madre ci ha trovato in tempo. Aveva immaginato che avremmo fatto una pazzia.
– Già, pensare di scappare via, così, abbracciati, addormentandoci per sempre, non è stata una buona idea.
– No cara, non lo è stata, il suicidio non lo è mai – dice Luca, distrutto dal senso di colpa.
– Sì, ora lo so. Quel sogno tremendo…
– Credo che non sia stato un sogno!
– Cosa? Dici che siamo stati all'inferno?
– Sì, giusto un assaggio – risponde Luca con sorriso amaro
– Ora sono pronta, non ho paura di affrontare i problemi, papà e tutto il mondo, dopo quello che ho sofferto — dice con rinnovata fiducia Selina.
– Sei pronta ad affrontare, alla fine, di nuovo l’inferno? – gli chiede con voce tremante Luca.
Selina lo guarda, grosse lacrime le scendono giù dalla guancia e bagnano il cuscino. Guarda con profonda sofferenza Luca, il suo fratellastro, che ama più di ogni cosa persino più della paura della dannazione eterna.


Racconto inserito nell'antologia "Inchiostro  & Patatine - 12 Racconti"
Artemisia
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