W la libertà creativa
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W la libertà creativa
Il sogno di ogni aspirante scrittore è quello di pubblicare, ma a quanto pare anche se questo sogno dovesse realizzarsi bisogna lottare affinché le proprie idee, la propria fantasia non vengano stravolte dall’editing imposto dalla casa editrice.
Su Fantasy magazine della “ Delos Books” ho letto un articolo che mi ha sorpreso molto.
Silvana De Mari scrittrice casertana, autrice di “L'Ultimo Elfo”, “L'ultimo Orco” e “Gli Ultimi Incantesimi”, pubblicati con la casa editrice Salani, ha deciso di recedere dal contratto con Salani, per conservare la propria libertà creativa. In vari post del suo blog ufficiale si legge:
"Nel 2004 io ho firmato con Salani contratti di esclusiva. È un mio errore ed è stato un errore grave. Era la mia casa editrice, con loro era cominciata l'avventura, ero quasi commossa che qualcuno mi volesse in esclusiva, ma soprattutto ero assolutamente certa che mai avrei voluto un'altra casa editrice. L'avventura era cominciata con loro.
Sono figlia di un laureato in legge, nipote di laureati in legge, moglie di un laureato in legge, mio figlio sarà un laureato in legge. Firmare quei contratti sarebbe stato un gesto insulso anche per chi abbia parenti saltimbanchi o pescatori di telline. Per me è stato imperdonabile, ma oramai è fatta.
Lo scopo di uno scrittore è avere un libro pubblicato.
Io non sono disposta a tollerare ancora atti di censura, soprattutto se chi censura me ha permesso ad altri linguaggi che io trovo gravissimi.
Scrivere i libri è faticoso, certo, ma anche eccitante, straordinario.
L'editing è un tale strazio che, pur di non subirlo, preferisco non pubblicare il libro, e porca miseria, è un mio diritto. Come tutti i liberali, conosco il valore del denaro e non amo chi lo disprezza. Ma preferisco avere 10000 euro in meno sul conto e non subire censure.
L'autrice prosegue descrivendo i tagli che hanno snaturato alcuni personaggi o addirittura il senso della trama, e che l'hanno privata del diritto di esprimere le proprie idee politiche, religiose e sociologiche (molti temi della saga sono allegorici).
"Il mio, molto semplicemente è uno sciopero, contro lo strapotere delle case editrici che dicono o qui si cambio come voglio io o il libro non si pubblica. Bene. Non si pubblica. L’editing deve essere una proposta, mai un’imposizione, gli editori devono imparare a fermarsi, a fare un passo indietro. Io ho delle tirature alte e in più sono venduta al’estero. Sono nella condizione di causare danni economici con il mio sciopero. Se non io, chi?"
"Ho quasi sessanta anni e sono messa piuttosto bene a quattrini. Posso permettermi di non fare le cose che detesto e oramai detestavo essere l’autore di questi libri. Volevo solo liberamene, concludere, non averli più sul computer, non avere più Rankstrail in memoria sul glossario. Questa gente non era più viva, erano solo macchie di inchiostro su delle pagine.
Ecco questo per dire che ci troviamo di fronte un mondo sconosciuto. Ma chi di noi non vorrebbe esplorarlo?
Però che donna!
Su Fantasy magazine della “ Delos Books” ho letto un articolo che mi ha sorpreso molto.
Silvana De Mari scrittrice casertana, autrice di “L'Ultimo Elfo”, “L'ultimo Orco” e “Gli Ultimi Incantesimi”, pubblicati con la casa editrice Salani, ha deciso di recedere dal contratto con Salani, per conservare la propria libertà creativa. In vari post del suo blog ufficiale si legge:
"Nel 2004 io ho firmato con Salani contratti di esclusiva. È un mio errore ed è stato un errore grave. Era la mia casa editrice, con loro era cominciata l'avventura, ero quasi commossa che qualcuno mi volesse in esclusiva, ma soprattutto ero assolutamente certa che mai avrei voluto un'altra casa editrice. L'avventura era cominciata con loro.
Sono figlia di un laureato in legge, nipote di laureati in legge, moglie di un laureato in legge, mio figlio sarà un laureato in legge. Firmare quei contratti sarebbe stato un gesto insulso anche per chi abbia parenti saltimbanchi o pescatori di telline. Per me è stato imperdonabile, ma oramai è fatta.
Lo scopo di uno scrittore è avere un libro pubblicato.
Io non sono disposta a tollerare ancora atti di censura, soprattutto se chi censura me ha permesso ad altri linguaggi che io trovo gravissimi.
Scrivere i libri è faticoso, certo, ma anche eccitante, straordinario.
L'editing è un tale strazio che, pur di non subirlo, preferisco non pubblicare il libro, e porca miseria, è un mio diritto. Come tutti i liberali, conosco il valore del denaro e non amo chi lo disprezza. Ma preferisco avere 10000 euro in meno sul conto e non subire censure.
L'autrice prosegue descrivendo i tagli che hanno snaturato alcuni personaggi o addirittura il senso della trama, e che l'hanno privata del diritto di esprimere le proprie idee politiche, religiose e sociologiche (molti temi della saga sono allegorici).
"Il mio, molto semplicemente è uno sciopero, contro lo strapotere delle case editrici che dicono o qui si cambio come voglio io o il libro non si pubblica. Bene. Non si pubblica. L’editing deve essere una proposta, mai un’imposizione, gli editori devono imparare a fermarsi, a fare un passo indietro. Io ho delle tirature alte e in più sono venduta al’estero. Sono nella condizione di causare danni economici con il mio sciopero. Se non io, chi?"
"Ho quasi sessanta anni e sono messa piuttosto bene a quattrini. Posso permettermi di non fare le cose che detesto e oramai detestavo essere l’autore di questi libri. Volevo solo liberamene, concludere, non averli più sul computer, non avere più Rankstrail in memoria sul glossario. Questa gente non era più viva, erano solo macchie di inchiostro su delle pagine.
Ecco questo per dire che ci troviamo di fronte un mondo sconosciuto. Ma chi di noi non vorrebbe esplorarlo?
Però che donna!
Artemisia- Admin
- Messaggi : 5381
Re: W la libertà creativa
Ci troviamo di fronte a un mondo sconosciuto per VOI, che non avete la minima consapevolezza dello schifo.
Re: W la libertà creativa
Artemisia, se è possibile mi dici dove hai trovato quest'articolo? Mi piacerebbe sapere di quale natura erano i tagli e gli 'stravolgimenti' di personaggi e trama che hanno imposto all'autrice.
ale- Inchiostro Blu
- Messaggi : 1299
Località : spostata
Re: W la libertà creativa
Alcune case editrici sarebbero ben felici di togliere il passaggio "scrittore" dalla catena di montaggio del prodotto libro. Purtroppo non hanno ancora del tutto trovato il modo di farlo, quindi per il momento si accontentano di "indirizzare" gli scritti. Non è censura vera e propria, è adattamento per il mercato. Per essere liberi bisogna essere indipendenti. Forse la via degli ibook può essere una delle risposte in quanto elimina l'intermediario. Ma vista la quantità proponibile e la conseguente poca visibilità, trovare letteratura di qualità diventerà frutto di lunghe ricerche.
Libro Vs Romanzo.
Editoria Vs Letteratura.
Libro Vs Romanzo.
Editoria Vs Letteratura.
Ratsy- Admin
- Messaggi : 4292
Località : Nel ventre della balena
Re: W la libertà creativa
ale ha scritto:Artemisia, se è possibile mi dici dove hai trovato quest'articolo? Mi piacerebbe sapere di quale natura erano i tagli e gli 'stravolgimenti' di personaggi e trama che hanno imposto all'autrice.
Ale, l'articolo lo trovi quì: http://www.fantasymagazine.it/notizie/11881/c-e-chi-dice-no-silvana-de-mari/
Anche a me piacerebbe saperne di più!
Artemisia- Admin
- Messaggi : 5381
Re: W la libertà creativa
Thomas Mann ha scritto:Ci troviamo di fronte a un mondo sconosciuto per VOI, che non avete la minima consapevolezza dello schifo.
Thomas non essere sempre così pessimista, ci sono sempre le “eccezioni” no?
O almeno spero!!!
Artemisia- Admin
- Messaggi : 5381
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