Spunto per giallisti o horroristi

Bene, ho pensato che forse la mia situazione odierna potrebbe fornire uno spunto a quelli che tra voi praticano con successo l'invidiabile arte della scrittura di libri "de paura".
Sono in ufficio da sola. Ma non da sola nel mio ufficio: sola in un edificio completamente vuoto.
I miei vari colleghi sono chi in vacanza, chi in permesso, e io da tutto il giorno me ne sto qui a smanettare con il computer, a cercare invano di produrre qualcosa di decente e a morire di caldo, visto che non esiste un impianto di condizionamento.
L'edificio è una vecchia scuola elementare a tre piani di dimensioni modeste, isolata, con un gran giroscale e un seminterrato un tempo utilizzato come palestra.
Qualche tempo fa dei ragazzi (pare) hanno spaccato una finestra del seminterrato e hanno appiccato un incendio, per cui se si scende nel seminterrato si trovano degli inquietanti spogliatoi completamente anneriti e sbarrati dall'esterno con assi e reti, che fanno da corona alla piccola palestra ormai vuota. C'è ancora un pallone da basket dimenticato nel locale caldaia.
Per andare alla toilette devo percorrere un lungo corridoio in penombra e sento i miei passi rimbombare per tutto l'edificio (e mi imbarazzo... come se qualcuno mi ascoltasse, seee...).
Qualcuno ha dimenticato una finestra aperta da qualche parte, credo, perchè ogni tanto sento qualcosa che sbatte nelle profondità dell'edificio.
E inolt...

Horror?
A me sembra una gran fortuna!

Cacchio!
Ecco perchè Momo non risponde alla mia mail del 29!

Vi siete presi paura, eh? (no, perché noto un affollamento di richieste preoccupate all'interno di questo thread... grazie, Criso', mi sento meno sola...........................).

Fiuuuu.... Momo, meno male! Stavo preparando l' occorrente per venirti a salvare! Rimetto tutto a posto allora!

...re ho come l'impressione che questo non sia un corridoio ma, per così dire, tutti i corridoi. Capisci cosa intendo, no? E che noi stiamo come girando e danzando intorno intorno in una stanza. Come sarebbe che ti ricorda una canzone? Di chi? Branco Fattiato? Mai sentito. Ah... Un ritaliano, ti pareva. Quelli stanno sempre a cantare. Insomma, ti dicevo, tu immagina che stai tutta la vita girando e danzando per questa stanza ma con al centro un vortice - che poi sarebbe l'eternità - e che stai sempre per caderci dentro ma non ci cadi mai dentro... Questo in due parole. Come sarebbe che c'è già in un altro racconto? Sentiamo. Pdgar Allan Eoe? Sei sicura? Comunque, ti dicevo, se t'affacci anche solo per un attimo alla voragine, capisci tutto. Dovresti, almeno. Però non ci affacciamo mai, è questo. Stiamo qui più che altro a decidere di che colore stroboscopizzarci l'antenna oggi e basta, capisci? Pronto? No, il corridoio è dritto. In apparenza, però. Per me è circolare, invece. E quindi noi staremmo a girare e a danzare tranquillamente intorno intorno lungo il corridoio (che per me è circolare, appunto) e appena più al centro della stanza però c'è il vortice dell'eternità, capisci? Sì, quello di Pdgar Allan Eoe... Io non sono mai stato convinto, per esempio, lo sai, no?, che la Via Svaporaz sia l'unica galassia con tracce di vita... E che noi antenniani... Non ne sono mai stato convinto, seeee...

Eh sì!

'ZZAROLA! Dopo Nick non avrò mai più il coraggio di entrare in ufficio... E chi glielo dice alla mia collega che più o meno dove inizia la sua scrivania c'è il vortice dell'eternità?!