Mondo Citazioni
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Re: Mondo Citazioni
E qui cari Aspide e Ricciardello, abbiamo l'esempio lampante che è bene sì conoscere la vita di un autore, approfondirne alcuni aspetti, ma ciò che importa, al di là di tutto, è quello che è riuscito a trasporre nei suoi versi.
L'intuizione o ispirazione arriva a coloro che sono capaci di ascoltare e riprodurre attraverso la scrittura i movimenti dell'anima. E Foscolo era maestro in questo.
L'intuizione o ispirazione arriva a coloro che sono capaci di ascoltare e riprodurre attraverso la scrittura i movimenti dell'anima. E Foscolo era maestro in questo.
Artemisia- Admin
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Non credo, Art. E questo, secondo me, potrebbe anche essere riferito alle continue lamentele di Thomas. L'arte è una cosa, l'uomo (o la donna) un'altra, ben diversa. Ma che ne dici di Rousseau che ha avuto le più splendide intuizioni nel campo dell'educazione dei fanciulli, e poi ha lasciato che i suoi figli fossero allevati in un ospizio?
Anche Leopardi, il più grande, il più sublime mai esistito, aveva le sue. Ma te le risparmio.
Io ho sempre trovato la cosa consolante. Essere un genio è una cosa molto pesante e non aiuta nella vita. Il genio precorre i tempi e non è gradito ai suoi simili. E' per la posterità. Ma quando uno è morto, che gliene frega?
Vado a rimettermi a letto, altrimenti domattina non ce la faccio ad alzarmi ed è un guaio.
PS) Sall, così lo schermo va molto meglio.
Anche Leopardi, il più grande, il più sublime mai esistito, aveva le sue. Ma te le risparmio.
Io ho sempre trovato la cosa consolante. Essere un genio è una cosa molto pesante e non aiuta nella vita. Il genio precorre i tempi e non è gradito ai suoi simili. E' per la posterità. Ma quando uno è morto, che gliene frega?
Vado a rimettermi a letto, altrimenti domattina non ce la faccio ad alzarmi ed è un guaio.
PS) Sall, così lo schermo va molto meglio.
Aspide- Inchiostro Blu
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Località : Montagne appenniniche
Re: Mondo Citazioni
Aspide ha scritto:Non credo, Art. E questo, secondo me, potrebbe anche essere riferito alle continue lamentele di Thomas. L'arte è una cosa, l'uomo (o la donna) un'altra, ben diversa. Ma che ne dici di Rousseau che ha avuto le più splendide intuizioni nel campo dell'educazione dei fanciulli, e poi ha lasciato che i suoi figli fossero allevati in un ospizio?
Anche Leopardi, il più grande, il più sublime mai esistito, aveva le sue. Ma te le risparmio.
Io ho sempre trovato la cosa consolante. Essere un genio è una cosa molto pesante e non aiuta nella vita. Il genio precorre i tempi e non è gradito ai suoi simili. E' per la posterità. Ma quando uno è morto, che gliene frega?
Vado a rimettermi a letto, altrimenti domattina non ce la faccio ad alzarmi ed è un guaio.
PS) Sall, così lo schermo va molto meglio.
Ma Aspide, è quello che ho detto io! L'arte non va di pari passo con il valore dell' uomo, è qualcosa che prescinde dall'uomo stesso.
Artemisia- Admin
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Re: Mondo Citazioni
Aspide ha scritto:Sì: te lo spiego.
certo che viene fuori un profilo ben diverso del foscolo che ho studiato (si fa per dire) alle superiori. Rimane il fatto che la scuola va riformata. Se si impostassero le lezioni mettendo in crisi "verità" consolidate e stimolando letture diverse da prospettive diverse, come nel caso di specie, tutto diventerebbe più interessante e stimolante.
granchio- Admin
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Mondo Citazioni.
Non lo puoi fare alle superiori, ma solo all'università, con quelli che diventeranno gli specialisti del settore. Non per offendere nessuno, ma per molti dei ragazzi che abbiamo è già un'impresa decodificare il libro di testo. Figurati poi se uno gli va a dire certe cose, perché:
a) li destabilizzi;
b) il giorno dopo tutte le famiglie ti salterebbero addosso;
c) il nostro beneamato B. direbbe:"Avete visto che la scuola pubblica non educa? Tutti alla Cepu!"
a) li destabilizzi;
b) il giorno dopo tutte le famiglie ti salterebbero addosso;
c) il nostro beneamato B. direbbe:"Avete visto che la scuola pubblica non educa? Tutti alla Cepu!"
Aspide- Inchiostro Blu
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Località : Montagne appenniniche
Re: Mondo Citazioni
Invece ai ragazzi, secondo me, piacerebbe un casino scoprire questi altri particolari... Anzi, sono proprio questi "dettagli" ad incuriosire.
Sono le cose ripetute a pappagallo che ci annoiano... il non potersi creare un'idea propria...
Sono le cose ripetute a pappagallo che ci annoiano... il non potersi creare un'idea propria...
Scheggia- Inchiostro Verde
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Re: Mondo Citazioni
granchio ha scritto:Aspide ha scritto:Sì: te lo spiego.
certo che viene fuori un profilo ben diverso del foscolo che ho studiato (si fa per dire) alle superiori. Rimane il fatto che la scuola va riformata. Se si impostassero le lezioni mettendo in crisi "verità" consolidate e stimolando letture diverse da prospettive diverse, come nel caso di specie, tutto diventerebbe più interessante e stimolante.
Concordo Granchio! Quasi quasi faccio leggere i post a mio figlio.
Immagino già la faccia della sua Prof. di Italiano, con cui purtroppo non va molto d'accordo, se dovesse parlare di questi aspetti poco conosciuti di Foscolo!
Aspide ha scritto:Non lo puoi fare alle superiori, ma solo all'università, con quelli che diventeranno gli specialisti del settore. Non per offendere nessuno, ma per molti dei ragazzi che abbiamo è già un'impresa decodificare il libro di testo. Figurati poi se uno gli va a dire certe cose, perché:
a) li destabilizzi;
b) il giorno dopo tutte le famiglie ti salterebbero addosso;
c) il nostro beneamato B. direbbe:"Avete visto che la scuola pubblica non educa? Tutti alla Cepu!"
Aspide, sarebbe un bel guaio!
D'altro canto purtroppo, ci sono anche insegnanti di vecchio stampo, non molto inclini a qualsivoglia apertura mentale!
Artemisia- Admin
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Re: Mondo Citazioni
Veramente tra gli obiettivi degli esami di maturità non è previsto che ripetano le cose a pappagallo. Solo è quello che gli riesce più facile e allora uno, per amore di pace e per non ritrovarsi con i 2/3 della classe insufficiente glielo lascia fare.
Aspide- Inchiostro Blu
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Località : Montagne appenniniche
Re: Mondo Citazioni
Aspide ha scritto:Veramente tra gli obiettivi degli esami di maturità non è previsto che ripetano le cose a pappagallo. Solo è quello che gli riesce più facile e allora uno, per amore di pace e per non ritrovarsi con i 2/3 della classe insufficiente glielo lascia fare.
Non era una critica a te ma al "sistema".
E, sì, hai ragione, agli esami di maturità è diverso... intendevo in tutto il periodo precedente... così quando si arrivi all'esame sarebbe diversa la "mentalità" degli studenti.
Per esperienza, i particolari strani e bizzarri, quelli che scavano veramente a fondo nella personalità degli autori, che non lo pitturano come un uomo perfetto... sono quelli, come dicevo prima, che incuriosiscono e restano nella mente, senza neppure studiarli...
Tutto qui.
Scheggia- Inchiostro Verde
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per chiudere con Foscolo
Ho letto attentamente il post dell’utente Orazio su Proust e Sainte Beuve
Proust: "l'io dello scrittore si manifesta solamente nei suoi libri".
Sainte Beuve: per giudicare un libro bisogna saper tutto della vita reale e quotidiana del suo autore, delle sue opinioni, dei suoi comportamenti
Io da modesto insegnante di lettere di IV e V ginnasio non posso che essere d’accordo con Proust.
A che serve sapere che Foscolo era un puttaniere e cornificava gli amici o si “mangiava”o anche “sperperava” il patrimonio della figlia?
Quel che conta è altro. Non voglio riportare un sonetto o qualcosa delle Grazie o dei Sepolcri, vi ricordo : La sera, poi se durante un placido tramonto andate a Santa Croce a Firenze portatevi dietro “I Sepolcri” e portateci i vostri allievi o i vostri amici e trovate un bravo attore che legga quei versi ad alta voce … rimpiangerete che la Duse sia morta già da tanto tempo e non potrà donarvi tutto il suo pathos… chiunque sia presente imparerà più da quella lettura che a studiare un anno le avventure foscoliane o tutti i moti dell’animo suo.
….i miei pensier su l’orme che vanno al nulla eterno…
e poi sul suo carattere infernale basta ricordare e dico ricordare non rammentare o rimembrare : …quello spirto guerrier ch’entro mi rugge…
poi andate a leggere “la mia sera” di Pascoli e le cose saranno due: o morirete soffocati dalle risa o sarete colti da un guasto allo stomaco inarrestabile
…Il giorno fu pieno di lampi;
ma ora verranno le stelle,
le tacite stelle. Nei campi
c'è un breve gre gre di ranelle.
Le tremule foglie dei pioppi
trascorre una gioia leggiera.
Nel giorno, che lampi! che scoppi!
Che pace, la sera!
Si devono aprire le stelle
nel cielo sì tenero e vivo.
Là, presso le allegre ranelle,
singhiozza monotono un rivo.
Di tutto quel cupo tumulto,
di tutta quell'aspra bufera,
non resta che un dolce singulto
nell'umida sera.
Vi siete divertiti a smontarmi il “mio” amato Foscolo, però indubbiamente vi piacerà il”placido Pascoli”. Signori, la sorella Ida scappò di casa e si sposò col primo venuto solo e soltanto per sfuggire al rapporto incestuoso con il poeta, sposata Ida lui rimase con la sorella Mariù sempre vivendo l’incesto. E allora? Anche la poesia di Pascoli ha punti eccelsi, che conta se imponeva rapporti incestuosi alle sue sorelle per potersi dedicare alla sua amata poesia. .. e poi morì di cirrosi epatica perché era un gran bevitore (notate che ho evitato di dire che era un ubriacone e che Mariù doveva andare a ripescarselo nelle taverne)… converrà che andiate a leggere “Digitale purpurea”
Aveva quindi ragione Proust : "l'io dello scrittore si manifesta solamente nei suoi libri".
Scusate se sono stato un poco prolisso.
Ricciardello- Inchiostro Giallo
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Re: Mondo Citazioni
Caro Ricciardello. faccio il tuo stesso mestiere e le stranezze del mioo adorato Pascoli mi sono note, come quelle del caro Giacomino. E' che siamo tutti umani e questo, in fin dei conti, è consolante.
Aspide- Inchiostro Blu
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Località : Montagne appenniniche
Re: Mondo Citazioni
aspide non è che mi scriveresti la tua opinione su leopardi?
granchio- Admin
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Località : sardegna
Re: Mondo Citazioni
Sall ha scritto:nick mano fredda ha scritto:Quando hai una bella faccia tosta, quello basta, allora quasi tutto è permesso, assolutamente tutto, hai la maggioranza con te ed è la maggioranza che decide quel che è folle e quello che non lo è.
Celine, Viaggio al termine della notte
Chi parla dell'avvenire è un cialtrone, è l'adesso che conta. Invocare i posteri, è parlare ai vermi.
Celine, Viaggio al termine della notte
L'altro giorno, senta, me n'è capitata una bella in proposito... M'han chiesto di vedere uno scrittore... Dava fuori da matto lo scrittore... Sa cosa gridava da più d'un mese? "Si svuota!... Si svuota!..." Così sbraitava, per tutta la casa! Lui, c'era arrivato... Si poteva dirlo... Gli aveva dato di volta il cervello... Ma è che per l'appunto faceva ancora tutta la fatica del mondo a svuotare... Una vecchia strozzatura lo avvelenava di urina, gli chiudeva la vescica... Non la finivo più di mettergli la sonda, di tirargli fuori goccia dopo goccia... La famiglia insisteva che quello gli veniva malgrado tutto dal suo genio... Avevo un bel cercare di spiegargli alla famiglia che era piuttosto la vescica che aveva di malato il loro scrittore, non mollavano... Per loro, era stato travolto da un attacco del suo genio, tutto lì... Alla fine ho dovuto dichiararmi d'accordo con loro. Lei lo sa vero che cos'è una famiglia? Impossibile fargli capire a una famiglia che un uomo, parente o no, dopo tutto non è altro che marciume in sospeso... Si rifiuterebbero di pagare per del marciume in sospeso.
Celine, Viaggio al termine della notte
nick mano fredda- Inchiostro Verde
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Re: Mondo Citazioni
Caro Granchio, grazie per la fiducia. Io, Leopardi, lo adoro. Perché nessuno meglio di lui ha capito il senso della vita, la sua bellezza. La felicità dell'amore e della giovinezza. E li ha saputi esprimere. Amo anche il modo in cui scrive: così colto, così costruito, eppure così leggero. Pensa a Silvia, come fin dal secondo verso ti dica chiaramente che lei è morta... eppure è viva, canta, lavora, si muove per la casa e lui è lì, innamorato che l'ascolta. E intanto ammira la primavera che rende il mondo bellissimo e meraviglioso. A me dà i brividi. Lo sento affine. Più adesso che sono vecchiotta che quando ero giovane. Allora non lo capivo. Pensavo che che fosse un rompiballe e invece è l'anima più grande che mi sia capitato di conoscere.granchio ha scritto:aspide non è che mi scriveresti la tua opinione su leopardi?
Certo, l'uomo ha avuto i suoi problemi, ma la vita non è stata buona con lui. Era un bimbo desideroso d'amore e d'amicizia, e invece gli è toccato starsene da solo, in una casa grande e fredda, con genitori assenti e indifferenti, senza amici, nello stato più arretrato della terra. Avrebbe voluto emergere, lavorare, ma non per denaro. Lo voleva per meritarsi l'affetto degli altri. Avrebbe anche voluto l'amore di una donna, ma si lavava poco. In effetti non penso che questa fosse una gran colpa. Un bagno si può sempre fare. Penso che la madre, come tutte le bigotte, gli avesse insegnato che lavarsi troppo fosse peccato. Un guaio. A Fanny piacevano profumati.
Se hai un libro di tuo figlio tra le mani, leggiti "Il canto di un pastore errante". E' da brivido. Lui ti dice che il giorno della nascita è un giorno funesto, ma non è così: è funesto il giorno in cui la vita ci lascia o non ci permette di viverla.
Noi cattolici abbiamo detto che era uno che si lamentava. Che errore! Tommaseo ne porterà il marchio per l'eternità. LUI PROTESTAVA. Contro la vita che finisce troppo presto e non ti permette di partecipare al suo splendore.
Dimenticavo: segno zodiacale Cancro. Come me. Anche come Petrarca e Pirandello. Ma il primo (uomo coltissimo e grandissimo poeta) era pignolo e pedante (gli ho sempre preferito Dante) e il secondo troppo cervellotico. Non l'ho mai capito.
Leopardi la sua enorme cultura non l'ha mai fatta pesare. E' sempre rimasto un bimbo che guarda la vita con occhi pieni di meraviglia, di gioia e di sgomento. Ti piace l'ossimoro?
Buona notte. Domani levataccia.
Aspide- Inchiostro Blu
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Re: Mondo Citazioni
Il mio adorato Leopardi!
Sino all'ultimo secondo, dell'ultimo giorno della nostra vita, esiste la possibilità di cambiare il nostro destino. (Giacomo Leopardi)
Sino all'ultimo secondo, dell'ultimo giorno della nostra vita, esiste la possibilità di cambiare il nostro destino. (Giacomo Leopardi)
Artemisia- Admin
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Re: Mondo Citazioni
C'è una verità elementare, la cui ignoranza uccide innumerevoli idee e splendidi piani: nel momento in cui ci si impegna a fondo, anche la provvidenza allora si muove. Infinite cose accadono per aiutarla, cose che altrimenti mai sarebbero avvenute. Qualunque cosa tu possa fare o sogni di poter fare, incominciala. L'audacia ha in sé genio, potere e magia. Incomincia adesso."
(Johann Wolfgang von Goethe)
(Johann Wolfgang von Goethe)
Artemisia- Admin
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Re: Mondo Citazioni
Se c'è qualcuno che deve tutto a Bach, questi è proprio Dio.
Cioran, Sillogismi dell'amarezza
Cioran, Sillogismi dell'amarezza
nick mano fredda- Inchiostro Verde
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Re: Mondo Citazioni
"Ma avere un cuore da bambino non è una vergogna. È un onore. Un uomo deve comportarsi da uomo. Deve sempre combattere, preferibilmente e saggiamente, con le probabilità a suo favore, ma in caso di necessità deve combattere anche contro qualunque probabilità e senza preoccuparsi dell'esito. Deve seguire i propri usi e le proprie leggi tribali, e quando non può, deve accettare la punizione prevista da queste leggi. Ma non gli si deve dire come un rimprovero che ha conservato un cuore da bambino, un'onestà da bambino, una freschezza e una nobiltà da bambino".
(Ernest Hemingway da "Vero all'alba")
(Ernest Hemingway da "Vero all'alba")
Artemisia- Admin
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Re: Mondo Citazioni
Artemisia ha scritto:"Ma avere un cuore da bambino non è una vergogna. È un onore. Un uomo deve comportarsi da uomo. Deve sempre combattere, preferibilmente e saggiamente, con le probabilità a suo favore, ma in caso di necessità deve combattere anche contro qualunque probabilità e senza preoccuparsi dell'esito. Deve seguire i propri usi e le proprie leggi tribali, e quando non può, deve accettare la punizione prevista da queste leggi. Ma non gli si deve dire come un rimprovero che ha conservato un cuore da bambino, un'onestà da bambino, una freschezza e una nobiltà da bambino".
(Ernest Hemingway da "Vero all'alba")
Molto bella... quest'altra è a metà tra una citazione e un libro in cucina, buona per un aperitivo:
TAPAS o coperchi (cosiddetti da quando venivano appoggiati sul bicchiere invece di venir serviti in piattini come adesso): sono i bocconcini di salmone affumicato, tonno e pepe rosso dolce, sardine, alici, prosciutto affumicato di Sierra, salsiccia, cibi marini, mandorle abbrustolite, olive farcite di alici, serviti gratis nei caffè, bar o bodegas col manzanilla e il vermut.
Hemingway, Morte nel pomeriggio
nick mano fredda- Inchiostro Verde
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Re: Mondo Citazioni
La Vita è la più antica di tutte le cose viventi; così come la Bellezza possedeva le ali prima ancora che il bello nascesse sulla terra, e così come il vero era vero prima ancora che venisse espresso.
La Vita canta nei nostri silenzi, e sogna nel nostro sonno. Anche quando restiamo sconfitti ed umiliati, la Vita sta alta sul suo trono. E quando siamo tristi, la Vita sorride sul nostro giorno, ed è libera anche mentre trasciniamo le nostre catene.
Spesso diamo alla Vita nomi amari, ma solo quando noi stessi siamo nell’amarezza e nell’oscurità. E la giudichiamo vuota ed infruttuosa, ma solo quando l’anima va vagando per luoghi desolati e il cuore si inebria di compiacenza verso se stesso.
La Vita è profonda e alta e distante; e benché soltanto la vostra visione più vasta possa appena raggiungerne la base, nondimeno essa è vicina; e benché soltanto il respiro del vostro cuore possa raggiungere il suo cuore, l’ombra della vostra ombra incrocia il suo viso, e l’eco del vostro grido più flebile diventa primavera e autunno nel suo petto.
La Vita è nascosta e velata, così come è nascosto e velato il vostro io più profondo. Ma quando la Vita parla, tutti i venti divengono parole.
(Kahlil Gibran)
La Vita canta nei nostri silenzi, e sogna nel nostro sonno. Anche quando restiamo sconfitti ed umiliati, la Vita sta alta sul suo trono. E quando siamo tristi, la Vita sorride sul nostro giorno, ed è libera anche mentre trasciniamo le nostre catene.
Spesso diamo alla Vita nomi amari, ma solo quando noi stessi siamo nell’amarezza e nell’oscurità. E la giudichiamo vuota ed infruttuosa, ma solo quando l’anima va vagando per luoghi desolati e il cuore si inebria di compiacenza verso se stesso.
La Vita è profonda e alta e distante; e benché soltanto la vostra visione più vasta possa appena raggiungerne la base, nondimeno essa è vicina; e benché soltanto il respiro del vostro cuore possa raggiungere il suo cuore, l’ombra della vostra ombra incrocia il suo viso, e l’eco del vostro grido più flebile diventa primavera e autunno nel suo petto.
La Vita è nascosta e velata, così come è nascosto e velato il vostro io più profondo. Ma quando la Vita parla, tutti i venti divengono parole.
(Kahlil Gibran)
Artemisia- Admin
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Re: Mondo Citazioni
Per chi non ha letto Gomorra, questa per me è una delle pagine migliori:
C'era un tizio vestito bene, anzi direi benissimo, con un completo bianco, una camicia bluastra, scarpe sportive nuovissime. Aprì un panno di daino sul cofano dell'auto. Aveva dentro un po' di siringhe. I Visitors si avvicinarono spingendosi, sembrava una di quelle scene - identiche, medesime, sempre uguali da anni - che mostrano i telegiornali quando in Africa giunge un camion con i sacchi di farina. Un Visitors però si mise a urlare:
«No, non la prendo, se la regalate non la prendo... ci volete ammazzare...»
Bastò il sospetto di uno, che gli altri si allontanarono immediatamente. Il tizio sembrava non aver voglia di convincere nessuno e aspettava. Ogni tanto sputava per terra la polvere che i Visitors camminando alzavano e che gli si posava sui denti. Uno si fece avanti lo stesso, anzi si fece avanti una coppia. Tremavano, erano davvero al limite. In rota, come si dice solitamente. Lui aveva le vene delle braccia inutilizzabili, si tolse le scarpe, e anche le piante dei piedi erano rovinate. La ragazza prese la siringa dallo straccio e se la mise in bocca per reggerla, intanto gli aprì la camicia, lentamente, come se avesse avuto cento bottoni, e poi lanciò l'ago sotto il collo. La siringa conteneva coca. Farla scorrere nel sangue permette di vedere in breve tempo se il taglio funziona o se è sbagliato, pesante, scadente. Dopo un po' il ragazzo iniziò a barcollare, schiumò appena all'angolo della bocca e cadde. Per terra iniziò a muoversi a scatti. Poi si stese supino e chiuse gli occhi, rigido. Il tizio vestito di bianco iniziò a telefonare al cellulare:
«A me pare morto... sì, vabbè, mo gli faccio il massaggio...»
Iniziò a pestare con lo stivaletto il petto del ragazzo. Alzava il ginocchio e poi lasciava cadere la gamba con violenza. Il massaggio cardiaco lo faceva con i calci. La ragazza al suo fianco blaterava qualcosa, lasciando le parole ancora attaccate alle labbra: «Lo fai male, lo fai male. Gli stai facendo male...».
Cercando con la forza di un grissino di allontanarlo dal corpo del suo ragazzo. Ma il tizio era disgustato, quasi impaurito da lei e dai Visitors in genere:
«Non mi toccare... fai schifo... non ti azzardare a starmi vicino... non mi toccare che ti sparo!»
Continuò a tirare calci in petto al ragazzo; poi con il piede poggiato sullo sterno ritelefonò:
«Questo è schiattato. Ah, il fazzolettino... aspetta che mo vedo...»
Prese un fazzolettino di carta dalla tasca, lo bagnò con una bottiglietta d'acqua e lo stese aperto sulle labbra del ragazzo. Se soltanto avesse avuto un flebile fiato avrebbe forato il kleenex, dimostrando di essere ancora vivo. Precauzione che aveva usato perché non voleva neanche sfiorare quel corpo.
Richiamò per l'ultima volta:
«È morto. Dobbiamo fare tutto più leggero...»
Il tizio rientrò in auto dove l'autista non aveva neanche per un secondo smesso di zompettare sul sedile ballando una musica di cui non riuscivo a sentire neanche un rumore, nonostante si muovesse come se fosse stata al massimo volume. In pochi minuti tutti si allontanarono dal corpo, passeggiando per questo frammento di polvere. Rimase il ragazzo steso a terra. E la fidanzata, piagnucolante. Anche il suo lamento rimaneva attaccato alle labbra, come se l'eroina permettesse una cantilena rauca come unica forma di espressione vocale.
Non riuscii a capire perché la ragazza lo fece, ma si calò il pantalone della tuta e accovacciandosi proprio sul viso del ragazzo gli pisciò in faccia. Il fazzolettino gli si attaccò sulle labbra e sul naso. Dopo un po' il ragazzo sembrò riprendere i sensi, si passò una mano sul naso e la bocca, come quando ci si toglie l'acqua dal viso dopo essere usciti dal mare. Questo Lazzaro di Miano resuscitato da chissà quali sostanze contenute nell'urina, lentamente si alzò. Giuro che se non fossi stato stordito dalla situazione, avrei gridato al miracolo. Invece camminavo avanti e indietro. Lo faccio sempre
quando sento di non capire, di non sapere cosa fare. Occupo spazio, nervosamente. Facendo così devo aver attirato l'attenzione, poiché i Visitors iniziarono ad avvicinarmi, a urlarmi contro. Pensavano fossi un uomo legato al tizio che stava quasi uccidendo quel ragazzo. Mi gridavano contro: «Tu...
tu... volevi ammazzarlo...».
Mi si fecero intorno, mi bastò allungare il passo per seminarli, ma continuavano a seguirmi, a racimolare da terra schifezze varie e lanciarmele. Non avevo fatto niente. Se non sei un tossico, sarai uno spacciatore. Spuntò d'improvviso un camion. Dai depositi ne uscivano a decine tutte le mattine. Frenò vicino ai piedi, e sentii una voce che mi chiamava. Era Pasquale. Aprì lo sportello e mi fece salire. Non un angelo custode che salva il suo protetto, ma piuttosto due topi che percorrono la stessa fogna e si tirano per la coda.
C'era un tizio vestito bene, anzi direi benissimo, con un completo bianco, una camicia bluastra, scarpe sportive nuovissime. Aprì un panno di daino sul cofano dell'auto. Aveva dentro un po' di siringhe. I Visitors si avvicinarono spingendosi, sembrava una di quelle scene - identiche, medesime, sempre uguali da anni - che mostrano i telegiornali quando in Africa giunge un camion con i sacchi di farina. Un Visitors però si mise a urlare:
«No, non la prendo, se la regalate non la prendo... ci volete ammazzare...»
Bastò il sospetto di uno, che gli altri si allontanarono immediatamente. Il tizio sembrava non aver voglia di convincere nessuno e aspettava. Ogni tanto sputava per terra la polvere che i Visitors camminando alzavano e che gli si posava sui denti. Uno si fece avanti lo stesso, anzi si fece avanti una coppia. Tremavano, erano davvero al limite. In rota, come si dice solitamente. Lui aveva le vene delle braccia inutilizzabili, si tolse le scarpe, e anche le piante dei piedi erano rovinate. La ragazza prese la siringa dallo straccio e se la mise in bocca per reggerla, intanto gli aprì la camicia, lentamente, come se avesse avuto cento bottoni, e poi lanciò l'ago sotto il collo. La siringa conteneva coca. Farla scorrere nel sangue permette di vedere in breve tempo se il taglio funziona o se è sbagliato, pesante, scadente. Dopo un po' il ragazzo iniziò a barcollare, schiumò appena all'angolo della bocca e cadde. Per terra iniziò a muoversi a scatti. Poi si stese supino e chiuse gli occhi, rigido. Il tizio vestito di bianco iniziò a telefonare al cellulare:
«A me pare morto... sì, vabbè, mo gli faccio il massaggio...»
Iniziò a pestare con lo stivaletto il petto del ragazzo. Alzava il ginocchio e poi lasciava cadere la gamba con violenza. Il massaggio cardiaco lo faceva con i calci. La ragazza al suo fianco blaterava qualcosa, lasciando le parole ancora attaccate alle labbra: «Lo fai male, lo fai male. Gli stai facendo male...».
Cercando con la forza di un grissino di allontanarlo dal corpo del suo ragazzo. Ma il tizio era disgustato, quasi impaurito da lei e dai Visitors in genere:
«Non mi toccare... fai schifo... non ti azzardare a starmi vicino... non mi toccare che ti sparo!»
Continuò a tirare calci in petto al ragazzo; poi con il piede poggiato sullo sterno ritelefonò:
«Questo è schiattato. Ah, il fazzolettino... aspetta che mo vedo...»
Prese un fazzolettino di carta dalla tasca, lo bagnò con una bottiglietta d'acqua e lo stese aperto sulle labbra del ragazzo. Se soltanto avesse avuto un flebile fiato avrebbe forato il kleenex, dimostrando di essere ancora vivo. Precauzione che aveva usato perché non voleva neanche sfiorare quel corpo.
Richiamò per l'ultima volta:
«È morto. Dobbiamo fare tutto più leggero...»
Il tizio rientrò in auto dove l'autista non aveva neanche per un secondo smesso di zompettare sul sedile ballando una musica di cui non riuscivo a sentire neanche un rumore, nonostante si muovesse come se fosse stata al massimo volume. In pochi minuti tutti si allontanarono dal corpo, passeggiando per questo frammento di polvere. Rimase il ragazzo steso a terra. E la fidanzata, piagnucolante. Anche il suo lamento rimaneva attaccato alle labbra, come se l'eroina permettesse una cantilena rauca come unica forma di espressione vocale.
Non riuscii a capire perché la ragazza lo fece, ma si calò il pantalone della tuta e accovacciandosi proprio sul viso del ragazzo gli pisciò in faccia. Il fazzolettino gli si attaccò sulle labbra e sul naso. Dopo un po' il ragazzo sembrò riprendere i sensi, si passò una mano sul naso e la bocca, come quando ci si toglie l'acqua dal viso dopo essere usciti dal mare. Questo Lazzaro di Miano resuscitato da chissà quali sostanze contenute nell'urina, lentamente si alzò. Giuro che se non fossi stato stordito dalla situazione, avrei gridato al miracolo. Invece camminavo avanti e indietro. Lo faccio sempre
quando sento di non capire, di non sapere cosa fare. Occupo spazio, nervosamente. Facendo così devo aver attirato l'attenzione, poiché i Visitors iniziarono ad avvicinarmi, a urlarmi contro. Pensavano fossi un uomo legato al tizio che stava quasi uccidendo quel ragazzo. Mi gridavano contro: «Tu...
tu... volevi ammazzarlo...».
Mi si fecero intorno, mi bastò allungare il passo per seminarli, ma continuavano a seguirmi, a racimolare da terra schifezze varie e lanciarmele. Non avevo fatto niente. Se non sei un tossico, sarai uno spacciatore. Spuntò d'improvviso un camion. Dai depositi ne uscivano a decine tutte le mattine. Frenò vicino ai piedi, e sentii una voce che mi chiamava. Era Pasquale. Aprì lo sportello e mi fece salire. Non un angelo custode che salva il suo protetto, ma piuttosto due topi che percorrono la stessa fogna e si tirano per la coda.
nick mano fredda- Inchiostro Verde
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Località : Roma
Re: Mondo Citazioni
Me lo ricordo, Nick questo passo. Ma non avevo compreso che fosse così bello e ben scritto. Il contenuto di Saviano è così importante che spesso la forma sfugge.
Aspide- Inchiostro Blu
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Località : Montagne appenniniche
Re: Mondo Citazioni
Aspide ha scritto:Me lo ricordo, Nick questo passo. Ma non avevo compreso che fosse così bello e ben scritto. Il contenuto di Saviano è così importante che spesso la forma sfugge.
Vero!
Anch'io ho letto "Gomorra": un libro incredibile, che mostra una realtà sconvolgente!
A me è rimasta impressa questa frase:
È così che si fa il bene solo quando puoi fare il male. Il bene vero è quando scegli di farlo perché puoi fare il male.
(Roberto Saviano - Gomorra)
Artemisia- Admin
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Re: Mondo Citazioni
"Le donne, piu' le cachi, Juri Chechi"
(Nicola "Tremòn")
(Nicola "Tremòn")
tormento- Inchiostro Blu
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