MILLE PAROLE DORATE

Scriveva svogliato, al tavolino del caffè, mentre la cameriera gli passava davanti per servire i clienti. Quando i loro occhi s'incrociarono, notò nella impercettibile indecisione del suo passo che era attenta e sensibile. Con i capelli raccolti sulla nuca aveva spogliato il suo collo da preda, giusto per stuzzicarlo nelle sue fantasie da scrittore metodico e distratto. Quell'incedere indecente da zingara, che le faceva muovere i fianchi ondulando un mare di promesse pronte ad infrangersi ad ogni oscena richiesta, lo rese pazzo di lei. Ardimentoso le chiese:
- Hai tempo per me?
- Solo in cambio di mille parole dorate.