Società a delinquere.
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Artemisia
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Thomas Mann
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:: Svago :: Caffè Letterario
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Società a delinquere.
Miei cari agonizzanti fratelli, tanto per darvi una piccola indicazione su come vanno le cose in questa schifessa di mondo, che voi amate e coccolate tanto, ho copiato per voi un articolo apparso sul supplemento settimanale del Sole24ore. Parla di gostwriters in modo talmente esplicito e senza un briciolo di sensi di colpa da far sembrare del tutto naturale che certe cose accadano. Insomma, una vera e propria mentalità criminale elevata a comune regola di vita. Se riuscite a non avere conati di vomito, come purtroppo non sono riuscito io, focalizzate l'attenzione sulla danza macabra di denaro e con quale naturalezza svelano che altri scrivono libri per quelli che li firmano. Delinquenti che si permettono di prenderti in giro, sfruttanto proprio la diffusa ignoranza, gente arrogate che sa di rimanere impunita.
E voi continuate e giocare alle damine e hai cavalieri, voi che dovreste essere la punta di diamante della più feroce contestazione e della più feroce condanna. Continuate pure a cercare un senso al vostro Forum, mentre gli altri, i Forti, fanno terra bruciata della Letteratura.
TE LO DO IO IL BESTSELLER di Roselina Salemi - supplemento Ventiquattro del ”Sole 24 ore”.
Le donne lo fanno meglio. Scrivere i libri degli altri senza apparire. A sostenerlo è proprio il principe dei ghostwriter, Andrew Crofts, che ammette la capacità, tutta femminile, di farsi da parte, per creare empatia con il personaggio. Perciò le “donne nell’ombra” sono destinate ad aumentare, anche a fronte di guadagni interessanti. Secondo Madeleine Morel, della 2M Communications, il compenso di una brava ghostwriter varia fra i 30mila e i 100mila dollari. Con notevoli eccezioni. L’autobiografia di Hillary Clinton (Living History, 562 pagine, uscita nel 2003) per la quale Simon & Schuster hanno sganciato otto milioni di dollari. Secondo il New York Times ha fruttato alla gost Barbara Freinman almeno 500mila dollari. Ha incassato un po’ meno Lynn Vincent, penna invisibile ma ormai famosa di Going Rouge: An American Life, firmato da Sarah “Barracuda” Plin, nonché autrice per conto di William Boykin, ex comandante della Forze speciali americane.
Nel mercato di chi vende un nome, ma sa scrivere a stento il proprio, trionfano giornaliste e romanziere come Lucie Cave, autrice della biografia di Jade Goody, vincitrice del Big Brothers inglese, morta di cancro nel 2009. Come Camille Marchetta, che ha avuto un pubblico ringraziamento da parte di Ivana Trump: senza di lei, non ci sarebbero state le due biografie bestseller For love Alone (Soltanto per amore, pubblicata in Italia da Sperling & Kupfer) e Free To Love. Come Rebecca Farnworth, bionda signora domiciliata a Brighton con marito e tre figli, che lavora per conto di Katie Price, alias Jordan, reginetta dei reality inglesi. E lavora tanto: due autobiografie e due romanzi (Angel e Crystal), tutti entrati in classifica. Mentre Wendy Loggia. editor della serie Quattro amiche e un paio di jeans e del bestseller Failler (uscito a maggio da Rizzoli), si sta concentrando su Modelland, trilogia fantasy che strizza l’occhio alla magiche avventure di Harry Potter, scritta tra un impegno e l’altro dall’ex modella Tyra Banks: il primo volume uscirà l’anno prossimo presso Delacorte Press. Attori, sportivi, divi tv: un libro non si nega a nessuno. Non a caso, la chiamano vanity press. Più femminile di così…
E voi continuate e giocare alle damine e hai cavalieri, voi che dovreste essere la punta di diamante della più feroce contestazione e della più feroce condanna. Continuate pure a cercare un senso al vostro Forum, mentre gli altri, i Forti, fanno terra bruciata della Letteratura.
TE LO DO IO IL BESTSELLER di Roselina Salemi - supplemento Ventiquattro del ”Sole 24 ore”.
Le donne lo fanno meglio. Scrivere i libri degli altri senza apparire. A sostenerlo è proprio il principe dei ghostwriter, Andrew Crofts, che ammette la capacità, tutta femminile, di farsi da parte, per creare empatia con il personaggio. Perciò le “donne nell’ombra” sono destinate ad aumentare, anche a fronte di guadagni interessanti. Secondo Madeleine Morel, della 2M Communications, il compenso di una brava ghostwriter varia fra i 30mila e i 100mila dollari. Con notevoli eccezioni. L’autobiografia di Hillary Clinton (Living History, 562 pagine, uscita nel 2003) per la quale Simon & Schuster hanno sganciato otto milioni di dollari. Secondo il New York Times ha fruttato alla gost Barbara Freinman almeno 500mila dollari. Ha incassato un po’ meno Lynn Vincent, penna invisibile ma ormai famosa di Going Rouge: An American Life, firmato da Sarah “Barracuda” Plin, nonché autrice per conto di William Boykin, ex comandante della Forze speciali americane.
Nel mercato di chi vende un nome, ma sa scrivere a stento il proprio, trionfano giornaliste e romanziere come Lucie Cave, autrice della biografia di Jade Goody, vincitrice del Big Brothers inglese, morta di cancro nel 2009. Come Camille Marchetta, che ha avuto un pubblico ringraziamento da parte di Ivana Trump: senza di lei, non ci sarebbero state le due biografie bestseller For love Alone (Soltanto per amore, pubblicata in Italia da Sperling & Kupfer) e Free To Love. Come Rebecca Farnworth, bionda signora domiciliata a Brighton con marito e tre figli, che lavora per conto di Katie Price, alias Jordan, reginetta dei reality inglesi. E lavora tanto: due autobiografie e due romanzi (Angel e Crystal), tutti entrati in classifica. Mentre Wendy Loggia. editor della serie Quattro amiche e un paio di jeans e del bestseller Failler (uscito a maggio da Rizzoli), si sta concentrando su Modelland, trilogia fantasy che strizza l’occhio alla magiche avventure di Harry Potter, scritta tra un impegno e l’altro dall’ex modella Tyra Banks: il primo volume uscirà l’anno prossimo presso Delacorte Press. Attori, sportivi, divi tv: un libro non si nega a nessuno. Non a caso, la chiamano vanity press. Più femminile di così…
Re: Società a delinquere.
Ecco, mi piaci quanto ti poni come "informatore".
Sapere come vanno le cose, fa sempre bene.
Se magari l'informazione risultasse priva di "provocazioni", "paternali" e "biasimi", mi piacerebbe di di più, oltre al fatto che la leggerei più volentieri...
Sapere come vanno le cose, fa sempre bene.
Se magari l'informazione risultasse priva di "provocazioni", "paternali" e "biasimi", mi piacerebbe di di più, oltre al fatto che la leggerei più volentieri...
Scheggia- Inchiostro Verde
- Messaggi : 824
Re: Società a delinquere.
Mia dolce Scheggia, il mio maestro ha detto: Nessuno ha mai capito nulla delle donne, perché non c'e nulla da capire. Questo per dirti che anche a me piacerebbero assai di più le donne se non avessero tutti quei difetti che le rendono deliziosamente folli. E ancora, uno sterile presentare delle informazioni forse è caratteristica di persone senza opinioni e senza testosterone, così come oggi sono richiesti. Purtroppo a me non è mai piaciuto omologarmi hai senza volto. Credo in alcune cose e di quelle me ne assumo la responsabilità. Non si può prendere il contenuto senza il contenitore.
Re: Società a delinquere.
La cosa inquietante, invece, è che al post hai risposto solo tu, nonostante la drammaticità del caso. Dunque, o sono tutti morti o hanno tutti paura o c'è una grave lacuna di funzionalità neurale.
Re: Società a delinquere.
Thomas Mann ha scritto:La cosa inquietante, invece, è che al post hai risposto solo tu, nonostante la drammaticità del caso. Dunque, o sono tutti morti o hanno tutti paura o c'è una grave lacuna di funzionalità neurale.
ma quanto ti fa rosicchiare non essere al centro dell'attenzione appena ci degni della tua presenza?
è che dobbiamo riprenderci dall'altra discussione Thomas, lasciaci il tempo di generare nuovi neuroni..
Ratsy- Admin
- Messaggi : 4292
Località : Nel ventre della balena
Re: Società a delinquere.
In un forum mediamente attivo ci sono persone che possono dedicare più o meno tempo per la lettura dei nuovi e vecchi thread. La scelta è condizionata da diverse variabili ma l'autore rimane una costante. Se attualmente pochi leggono ciò che scrivi è perché la tua "fama" non è certo delle migliori. Quando sarai aperto veramente al dialogo, vedrai che i tuoi interventi e le tue proposte saranno lette, commentate, giudicate, discusse. Attualmente io devo ancora leggere ciò che hai scritto e di certo darò priorità a quello che hanno scritto altri utenti come, ad esempio, i racconti inseriti nel torneo.
Re: Società a delinquere.
Ecco... io non ho risposto perchè sono una ghostwriter. Ebbene sì, ma non posso dire di più. L'unica cosa che posso aggiungere è che i guadagni in Italia sono molto, ma molto lontani da quelli americani.
Artemisia- Admin
- Messaggi : 5381
Re: Società a delinquere.
Thomas Mann ha scritto:Mia dolce Scheggia, il mio maestro ha detto: Nessuno ha mai capito nulla delle donne, perché non c'e nulla da capire. Questo per dirti che anche a me piacerebbero assai di più le donne se non avessero tutti quei difetti che le rendono deliziosamente folli. E ancora, uno sterile presentare delle informazioni forse è caratteristica di persone senza opinioni e senza testosterone, così come oggi sono richiesti. Purtroppo a me non è mai piaciuto omologarmi hai senza volto. Credo in alcune cose e di quelle me ne assumo la responsabilità. Non si può prendere il contenuto senza il contenitore.
Mio dolce Thomas,
hai ragione. Io non contesto i "colori" del tuo messaggio, ma verso chi questi sono rivolti.
A noi, di questo forum agonizzante - come lo definisci tu - di piccoli scrittori falliti ancor prima di potersi ritenere tali!
Ci dai troppa importanza, se ci ritieni così influenti, tanto che se noi continuiamo a rinchiuderci in questo forum agonizzante, il mondo editoriale - o forse proprio l'intero mondo - rischia di andare al collasso!
ps:
è ovvia la risposta: hanno tutti paura di te!
Scheggia- Inchiostro Verde
- Messaggi : 824
Re: Società a delinquere.
Scheggia non vi ritengo così importanti da poter cambiare il mondo, ritengo la vostra presa di coscienza, la consapevolezza, importante. In quanto finché sarò solo io l'unico scemo a dire che le case editrici sono società a delinquere è una cosa, quando cominceranno a essere in tanti è un'altra cosa. Non credi che sia piuttosto lapalissiano come discorso?
Artemisia una gostwrither? AAAAAGH! Un'appestata fra di noi... DALLI ALL'UNTRICE!
Cara Artemisia poche domande, se vuoi rispondi altrimenti è lo stesso: ma come la metti con la tua dignità di essere umano? Scrivere senza apparire, non ti sembra che sia meglio morire di fame piuttosto? Non credi che ci sia un limite all'istinto di sopravvivenza? Non credi che ci debbano essere determinati requisiti per considerare la vita degna di essere vissuta? E infine, non ti senti partecipe di una colossale truffa?
Artemisia una gostwrither? AAAAAGH! Un'appestata fra di noi... DALLI ALL'UNTRICE!
Cara Artemisia poche domande, se vuoi rispondi altrimenti è lo stesso: ma come la metti con la tua dignità di essere umano? Scrivere senza apparire, non ti sembra che sia meglio morire di fame piuttosto? Non credi che ci sia un limite all'istinto di sopravvivenza? Non credi che ci debbano essere determinati requisiti per considerare la vita degna di essere vissuta? E infine, non ti senti partecipe di una colossale truffa?
Re: Società a delinquere.
Thomas Mann ha scritto:Scheggia non vi ritengo così importanti da poter cambiare il mondo, ritengo la vostra presa di coscienza, la consapevolezza, importante. In quanto finché sarò solo io l'unico scemo a dire che le case editrici sono società a delinquere è una cosa, quando cominceranno a essere in tanti è un'altra cosa. Non credi che sia piuttosto lapalissiano come discorso?
Tu credi troppo cose... errate.
E sai perché sono errate? te l'avevo già scritto tempo fa, perché ti mancano informazioni.
Informazioni su chi siamo al di fuori di questo forum, che non è la realtà, ma soltanto uno spaccato minuscolo delle nostre esistenze.
Tu non sai cosa facciamo al di fuori di qui... pertanto non puoi giudicarci inconsapevoli né gente che non prende coscienza del mondo che ci circonda.
Per quel che ne sai tu di me, potrei essere a capo dell'amnesty international o del pdl... chissà!
Tu forse potrai sentirti l'unico scemo qui dentro (e anche qui avrei da obiettare. Sai noi siamo scrittori - o quasi - e non giornalisti o politici. Il modo che abbiamo noi per contestare qualcosa è RACCONTANDOLA), ma al di fuori di questo forum, ci sono milioni di scemi come te, e forse ci siamo anche noi...
Scheggia- Inchiostro Verde
- Messaggi : 824
Re: Società a delinquere.
Thomas Mann ha scritto:
Artemisia una gostwrither? AAAAAGH! Un'appestata fra di noi... DALLI ALL'UNTRICE!
Cara Artemisia poche domande, se vuoi rispondi altrimenti è lo stesso: ma come la metti con la tua dignità di essere umano? Scrivere senza apparire, non ti sembra che sia meglio morire di fame piuttosto? Non credi che ci sia un limite all'istinto di sopravvivenza? Non credi che ci debbano essere determinati requisiti per considerare la vita degna di essere vissuta? E infine, non ti senti partecipe di una colossale truffa?
Caro Thomas lo sai perché sono una ghostwriter? Perché non mi vede nessuno!!!
A parte gli scherzi però ci ho riflettuto sopra, non mi dispiacerebbe essere una ghostwriter. Mi sentirei soddisfatta, perché avrei comunque la possibilità di poter raccontare il mio mondo.
Sai Thomas, non è molto diverso dallo scrivere cose con lo pseudonimo. Anche tu cerchi di trasmettere i tuoi pensieri, lanci dei messaggi, senza usare il tuo vero nome.
In questo forum, caro Thomas, siamo tutti ghostwriter!
Artemisia- Admin
- Messaggi : 5381
Re: Società a delinquere.
Artemisia ha scritto:Sai Thomas, non è molto diverso dallo scrivere cose con lo pseudonimo. Anche tu cerchi di trasmettere i tuoi pensieri, lanci dei messaggi, senza usare il tuo vero nome.
In questo forum, caro Thomas, siamo tutti ghostwriter!
Riflessione interessante, non l'avevo mai vista in questa ottica...
Pero' la differenza sta nel fatto che Thomas sa di essere Thomas Mann e noi lo RIconosciamo. La questione sarebbe diversa se Thomas si mettesse a scrivere dei racconti o degli interventi, firmati poi da Granchio (per fare un esempio). Poco importa conoscere la reale identità anagrafica di una persona, importa invece l'onestà intellettuale. Credo sia questa la differenza fondamentale...
Ratsy- Admin
- Messaggi : 4292
Località : Nel ventre della balena
Re: Società a delinquere.
Ratsy ha scritto:
Riflessione interessante, non l'avevo mai vista in questa ottica...
Pero' la differenza sta nel fatto che Thomas sa di essere Thomas Mann e noi lo RIconosciamo. La questione sarebbe diversa se Thomas si mettesse a scrivere dei racconti o degli interventi, firmati poi da Granchio (per fare un esempio). Poco importa conoscere la reale identità anagrafica di una persona, importa invece l'onestà intellettuale. Credo sia questa la differenza fondamentale...
Concordo e aggiungo che non scriverei mai per far bello qualcun'altro.
Il ghostwriter? Se mi portasse a pubblicare col mio nome, perché no. Di certo senza morirci sopra.
Re: Società a delinquere.
Sall ha scritto:
Il ghostwriter? Se mi portasse a pubblicare col mio nome, perché no. Di certo senza morirci sopra.
E come fai a saperlo a priori? Dovresti prima diventarlo!
Artemisia- Admin
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Re: Società a delinquere.
Ratsy ha scritto:
Riflessione interessante, non l'avevo mai vista in questa ottica...
Pero' la differenza sta nel fatto che Thomas sa di essere Thomas Mann e noi lo RIconosciamo. La questione sarebbe diversa se Thomas si mettesse a scrivere dei racconti o degli interventi, firmati poi da Granchio (per fare un esempio). Poco importa conoscere la reale identità anagrafica di una persona, importa invece l'onestà intellettuale. Credo sia questa la differenza fondamentale...
Ratsy che belle parole che hai usato: onestà intellettuale!
Eppure io penso che molti non si mostrino per come sono veramente.
Si sono creati una sorta di maschera, di "personaggio" e non so fino a che punto in questo caso si possa parlare di onestà intellettuale...
Artemisia- Admin
- Messaggi : 5381
Re: Società a delinquere.
Come sempre quando la questione è complessa, o appare tale, ecco puntuali le contraddizioni. Dunque, un ghostwriter è uno scribacchino che ha imparato a scrivere in modo tecnico in una scuola di scrittura. Poi, se si dimostra umile e servile, viene assunto da una casa editrice e DEVE scrivere quello che gli viene ORDINATO, senza pensare. E' fuori luogo parlare di onestà intellettuale, perché il ghost non sa che cosa sia, non è, e anche se lo sapesse avrebbe dovuto, prima di fare il ghost, buttarla nel cesso. Se gli ordinanano di scrivere cose che a lui fanno schifo, lui scrive cose che fanno schifo. E questo per i soldi, come il nostro amico poverissimo Granchio, insomma, per capirci! Anzi, io penso che ai ghost non piace e non gli fa schifo nulla, sono semplici strumenti scriventi senza cervello e senza dignità. Infatti, la maggior parte del lavoro oggi lo fa il computer, programmi che producono trame. Personalmente detesto anche proporre opere sotto pseudonimo, figuriamoci, esigo nome e cognome, ma capisco alcune esigenze e spesso non mi sembra il caso di farla troppo lunga.
Re: Società a delinquere.
Thomas Mann ha scritto:Come sempre quando la questione è complessa, o appare tale, ecco puntuali le contraddizioni. Dunque, un ghostwriter è uno scribacchino che ha imparato a scrivere in modo tecnico in una scuola di scrittura. Poi, se si dimostra umile e servile, viene assunto da una casa editrice e DEVE scrivere quello che gli viene ORDINATO, senza pensare. E' fuori luogo parlare di onestà intellettuale, perché il ghost non sa che cosa sia, non è, e anche se lo sapesse avrebbe dovuto, prima di fare il ghost, buttarla nel cesso. Se gli ordinanano di scrivere cose che a lui fanno schifo, lui scrive cose che fanno schifo. E questo per i soldi, come il nostro amico poverissimo Granchio, insomma, per capirci! Anzi, io penso che ai ghost non piace e non gli fa schifo nulla, sono semplici strumenti scriventi senza cervello e senza dignità. Infatti, la maggior parte del lavoro oggi lo fa il computer, programmi che producono trame. Personalmente detesto anche proporre opere sotto pseudonimo, figuriamoci, esigo nome e cognome, ma capisco alcune esigenze e spesso non mi sembra il caso di farla troppo lunga.
Non tirare troppo la corda Thomas, cominci a stancarmi. Sono andata a vedere il tuo sito e te lo sogni di avere lo stesso talento di Granchio.
Ratsy- Admin
- Messaggi : 4292
Località : Nel ventre della balena
Re: Società a delinquere.
La discussione che hai avviato, Thomas, mi interessa, anche se per mio carattere e anche per le mie convinzioni trovo fastidioso prendere parte a dialoghi in cui si alza la voce.
Personalmente, come ho già scritto nell'antico blog di IoScrittore, non farei mai la ghost writer. Sia perchè mi piace che mi vengano riconosciuti i miei meriti, sia per la questione, molto importante, dell'onestà intellettuale.
Ritengo il ghost writing mortificante per chi fa lo scrittore fantasma e irrispettoso nei confronti del lettore.
Il problema, per come la vedo io, è che è la nostra società, sotto tanti aspetti, ad essere una società a delinquere, di cui le case editrici sono solo una manifestazione (e nemmeno la più importante). La menzogna, la falsità, il gioco di specchi non solo sono diffusi, ma sono anche spesso ammessi all'interno delle stesse regole sociali - dal livello della politica a quello infinitesimale del rapporto tra le persone.
Accettiamo che la pubblicità sia sempre uno o più passi distante dalla realtà di un prodotto. Accettiamo che il nostro medico ci prescriva dei farmaci senza avvertirci degli effetti collaterali che sempre hanno. Accettiamo che i nostri familiari, i nostri amici, i nostri politici possano mentirci quotidianamente con la motivazione di un supposto "bene comune". Cullati dalla regola che "un po' di menzogna è strutturale e necessaria per il buon vivere", accettiamo serenamente di viverci dentro e non siamo capaci di essere sinceri neppure con noi stessi.
Per quanto mi riguarda, ma so che la cosa non ha molto senso per te, ritengo che la prima cosa che possiamo fare è impegnarci individualmente, in questo caso in qualità di scrittori, a non scendere a compromessi del genere. E, dato che siamo scrittori, impegnarci per diffondere il nostro messaggio e il nostro esempio attraverso la scrittura.
E' poco, dici? Eppure non essere corrotti dalla fama e dal denaro è già molto di più di quello che sono tanti altri.
E' niente, dici? Beh, anche noi lo siamo, se proporzionati all'umanità... Quello che possiamo fare ha portata limitata, a meno che non riusciamo a far arrivare la nostra voce lontano. Magari con una buona pubblicazione. E da chi viene la buona pubblicazione?
Coraggio, adesso, invia anche su di me le tue inesauribili saette...
Personalmente, come ho già scritto nell'antico blog di IoScrittore, non farei mai la ghost writer. Sia perchè mi piace che mi vengano riconosciuti i miei meriti, sia per la questione, molto importante, dell'onestà intellettuale.
Ritengo il ghost writing mortificante per chi fa lo scrittore fantasma e irrispettoso nei confronti del lettore.
Il problema, per come la vedo io, è che è la nostra società, sotto tanti aspetti, ad essere una società a delinquere, di cui le case editrici sono solo una manifestazione (e nemmeno la più importante). La menzogna, la falsità, il gioco di specchi non solo sono diffusi, ma sono anche spesso ammessi all'interno delle stesse regole sociali - dal livello della politica a quello infinitesimale del rapporto tra le persone.
Accettiamo che la pubblicità sia sempre uno o più passi distante dalla realtà di un prodotto. Accettiamo che il nostro medico ci prescriva dei farmaci senza avvertirci degli effetti collaterali che sempre hanno. Accettiamo che i nostri familiari, i nostri amici, i nostri politici possano mentirci quotidianamente con la motivazione di un supposto "bene comune". Cullati dalla regola che "un po' di menzogna è strutturale e necessaria per il buon vivere", accettiamo serenamente di viverci dentro e non siamo capaci di essere sinceri neppure con noi stessi.
Per quanto mi riguarda, ma so che la cosa non ha molto senso per te, ritengo che la prima cosa che possiamo fare è impegnarci individualmente, in questo caso in qualità di scrittori, a non scendere a compromessi del genere. E, dato che siamo scrittori, impegnarci per diffondere il nostro messaggio e il nostro esempio attraverso la scrittura.
E' poco, dici? Eppure non essere corrotti dalla fama e dal denaro è già molto di più di quello che sono tanti altri.
E' niente, dici? Beh, anche noi lo siamo, se proporzionati all'umanità... Quello che possiamo fare ha portata limitata, a meno che non riusciamo a far arrivare la nostra voce lontano. Magari con una buona pubblicazione. E da chi viene la buona pubblicazione?
Coraggio, adesso, invia anche su di me le tue inesauribili saette...
Re: Società a delinquere.
Artemisia ha scritto: In questo forum, caro Thomas, siamo tutti ghostwriter!
Non tutti Artemisia. La mia vetrina sul portale l'ho creata con nome e cognome. Lo ha fatto anche Scheggia.
Re: Società a delinquere.
Jamie Mc Gregor ha scritto:Artemisia ha scritto: In questo forum, caro Thomas, siamo tutti ghostwriter!
Non tutti Artemisia. La mia vetrina sul portale l'ho creata con nome e cognome. Lo ha fatto anche Scheggia.
Ma comunque credo che non c'entra niente. Nessuno è ghostwriter qui per il semplice fatto che nessuno scrive per conto di un altro. Per quanto Marta Rossi si firmi Biondona78, è sempre la stessa persona.
Ratsy- Admin
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Località : Nel ventre della balena
Re: Società a delinquere.
Momo ha scritto:La discussione che hai avviato, Thomas, mi interessa, anche se per mio carattere e anche per le mie convinzioni trovo fastidioso prendere parte a dialoghi in cui si alza la voce.
Personalmente, come ho già scritto nell'antico blog di IoScrittore, non farei mai la ghost writer. Sia perchè mi piace che mi vengano riconosciuti i miei meriti, sia per la questione, molto importante, dell'onestà intellettuale.
Ritengo il ghost writing mortificante per chi fa lo scrittore fantasma e irrispettoso nei confronti del lettore.
Eppure cara Momo sono convinta che se ti facessero una proposta interessante, potresti cambiare idea. Mettiamo il caso che ti proponessero di scrivere, per una scrittrice italiana che stimi, un libro su un argomento che guarda caso è la tua passione, pagandoti diciamo circa... 80.000 euro, accetteresti?
Io per esempio probabilmente scriverei anche gratis, anche se non dovesse comparire mai il mio nome, lo saprei io, e questo mi basterebbe.
Vedi Momo, alla fine, anche un ghostwriter se è veramente bravo emerge dalla massa.
Certamente non bisogna mortificare se stessi o vendersi per scrivere cose in cui non si crede. Questo senz'altro è avvilente!
Artemisia- Admin
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Re: Società a delinquere.
Jamie Mc Gregor ha scritto:Artemisia ha scritto: In questo forum, caro Thomas, siamo tutti ghostwriter!
Non tutti Artemisia. La mia vetrina sul portale l'ho creata con nome e cognome. Lo ha fatto anche Scheggia.
Vero!
Artemisia- Admin
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Re: Società a delinquere.
la penso come te: nel mio campo sono completamente ghost, ma mi piace e ho le mie gratificazioni. Meglio che fare un lavoro tipo segretaria o cassiera, che invece mi lascerebbe molto frustrata.Artemisia ha scritto:
.....
Io per esempio probabilmente scriverei anche gratis, anche se non dovesse comparire mai il mio nome, lo saprei io, e questo mi basterebbe.
Vedi Momo, alla fine, anche un ghostwriter se è veramente bravo emerge dalla massa.
Certamente non bisogna mortificare se stessi o vendersi per scrivere cose in cui non si crede. Questo senz'altro è avvilente!
ale- Inchiostro Blu
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Re: Società a delinquere.
Avete letto il libro scritto di recente da una cassiera di supermercato? Adesso non ricordo il titolo, ma è molto simpatico, ti apre gli occhi su un mondo che sei abituato a non considerare più di tanto.
Ratsy- Admin
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Località : Nel ventre della balena
Re: Società a delinquere.
No, non l'ho letto... nemmeno visto in libreria. Comunque è un lavoro terribile: devi chiedere anche il permesso per andare a far pipì. Ci sono i supervisori il cui lavoro è, in pratica, trattar male chi lavora per farlo lavorare di più.
Fanno addirittura i corsi per farli essere più stronzi.
Non sempre si riesce a trovare un lavoro che dia un minimo di gratificazione, io mi considero più che altro fortunata, in questo: non penso che me lo merito, ma solo che ho avuto culo, un po'.
Fanno addirittura i corsi per farli essere più stronzi.
Non sempre si riesce a trovare un lavoro che dia un minimo di gratificazione, io mi considero più che altro fortunata, in questo: non penso che me lo merito, ma solo che ho avuto culo, un po'.
ale- Inchiostro Blu
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Mer 13 Mar 2024, 11:32 Da tiziana
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