[I&P] Blog per IoScrittore 2011
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Re: [I&P] Blog per IoScrittore 2011
granchio ha scritto:debdea ha scritto:QUESTO ERA GRANCHIOdebdea ha scritto:
E adesso tu, vecchio. Chiedi a tua Madre, sarai esaudito. Qual è la vita che volevi e non hai saputo prenderti? Che posto avrebbe la tua donna in quella vita, osa immaginarlo, mentre
ti fai schermo della tua facile ironia. Non più fanciulla, ti faccio dono del mio corpo ormai maturo, i seni morbidi come le chiappe, della forma e il colore della luna. Sei in
ginocchio adesso, il sesso turgido in pugno, io mi inchino figlio mio. Mi faccio strega, tua puttana,
dopo so che mi ucciderai di nuovo, e ancora, come sempre hai fatto per non dover guardare fino in
fondo ai miei occhi. Ma adesso guarda tra le mie natiche dischiuse, è carne morbida e increspata, non sai distogliere lo sguardo mentre avvicini il volto, e respiri la carne, e
la lingua.. La lingua, che non osa leccare.. ma eccoti.
Vieni. Nella mano.
ecco perché non ricordavo i saluti, non mi ci riconosco affatto in questa parabola ante litteram. Debdea, ho più di 50 anni, ma ti pare che...
a meno che non volessi dire " questo era granchio a 18 anni"
granchio- Admin
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Località : sardegna
Re: [I&P] Blog per IoScrittore 2011
Sall ha scritto:Ancora avanti? Forse non hai capito l'antifona.
"Basta.
Abbiamo capito.
Non siamo d'accordo.
Puoi evitare di portare avanti la stessa questione su TUTTI i thread?
Grazie."
dì un po', sall. ma non sarà che ti sei ingelosito perché non ti ho invitato all'orgia? guarda che a inserirti è un attimo, eh? basta chiedere
Re: [I&P] Blog per IoScrittore 2011
granchio ha scritto:
ecco perché non ricordavo i saluti, non mi ci riconosco affatto in questa parabola ante litteram. Debdea, ho più di 50 anni, ma ti pare che...
a meno che non volessi dire " questo era granchio a 18 anni"[/quote]
mh. no. secondo me mario a diciott'anni ci avrebbe dato sotto con la strega. ma poi qualcuno l'ha preso per un orecchio, l'ha rimesso in riga e lui è diventato granchio. quello a cui le streghe sembrano tutte pazze schizofreniche ergo le ignora
Re: [I&P] Blog per IoScrittore 2011
granchio ha scritto:
ecco perché non ricordavo i saluti, non mi ci riconosco affatto in questa parabola ante litteram. Debdea, ho più di 50 anni, ma ti pare che...
a meno che non volessi dire " questo era granchio a 18 anni"[/quote]
mh. no. secondo me mario a diciott'anni ci avrebbe dato sotto con la strega. ma poi qualcuno l'ha preso per un orecchio, l'ha rimesso in riga e lui è diventato granchio. quello a cui le streghe sembrano tutte pazze schizofreniche ergo le ignora [/quote]
o le uccide, come ne "il pugnalatore"
Re: [I&P] Blog per IoScrittore 2011
Sall ha scritto:quotare giusto ogni tanto?
rispondere a tono alle provocazioni senza svicolare, ogni tanto?
Ratsy- Admin
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Località : Nel ventre della balena
Re: [I&P] Blog per IoScrittore 2011
Ratsy ha scritto:mioddio
cosa, fratella ToPa, cOSa, CoSA??? mioddio
non avrebbero mai dovuto forzarti ad usare la destra
Blog per io scrittore
Mi associo. Mio dio!!!
Ma come potevamo pretendere che quelli di là venissero qui, se la conversazione ha raggiunto un tale livello di ridicolo???
Ha ragione chi ha detto:"No, grazie". Anzi, spero proprio che nessuno sia passato da queste parti. Una vera figura di merda.
Ma come potevamo pretendere che quelli di là venissero qui, se la conversazione ha raggiunto un tale livello di ridicolo???
Ha ragione chi ha detto:"No, grazie". Anzi, spero proprio che nessuno sia passato da queste parti. Una vera figura di merda.
Aspide- Inchiostro Blu
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Località : Montagne appenniniche
Re: [I&P] Blog per IoScrittore 2011
debdea ha scritto:Ratsy ha scritto:mioddio
cosa, fratella ToPa, cOSa, CoSA??? mioddio
non avrebbero mai dovuto forzarti ad usare la destra
"Ciò che sorprende e rattrista di più nella pazzia è che essa, nonostante il luogo comune, non attua alcuna evasione o libertà dal reale: al contrario vi soggiace supinamente; ne subisce − isolati e ingigantiti − alcuni elementi, alcuni schemi, che non cessa di ripetere fino alla monotonia, fino all'ossessione, fino appunto alla pazzia."
Mario Andrea Rigoni, Variazioni sull'impossibile, 1993
Ratsy- Admin
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Località : Nel ventre della balena
Re: [I&P] Blog per IoScrittore 2011
Aspide ha scritto:Mi associo. Mio dio!!!
Ma come potevamo pretendere che quelli di là venissero qui, se la conversazione ha raggiunto un tale livello di ridicolo???
Ha ragione chi ha detto:"No, grazie". Anzi, spero proprio che nessuno sia passato da queste parti. Una vera figura di merda.
sarà. sull'altro mio forum ci vengono, però. che strano
houston, abbiamo un problema
che si chiama MANCANZA DI UMORISMO.
babbani. tsè.
Re: [I&P] Blog per IoScrittore 2011
debdea ha scritto:QUESTE ERANO ARTEMISIA, ALE E QUELAdebdea ha scritto:
Le guardo adesso. Tre figlie mi fissano turbate. Una è sensibile, l'altra cinica, la terza ribelle.
E' su di lei che si poserà il bacio della Madre, lieve, rifiutato, eppur donato.
DEEEEEEEEB e in tutto quell'ambaradan, ci sarei anch'io? O' Maronn!!!
Aspide ha scritto:Mi associo. Mio dio!!!
Ma come potevamo pretendere che quelli di là venissero qui, se la conversazione ha raggiunto un tale livello di ridicolo???
Ha ragione chi ha detto:"No, grazie". Anzi, spero proprio che nessuno sia passato da queste parti. Una vera figura di merda.
Aspide e che devo dire io che sono intervenuta sul blog ufficiale sottolinendo che quì si parlava di LETTERATURA??? Eh? Eh?...Però ho aggiunto: "in tutte le sue sfaccettature", quindi rientra anche l'erotico! O no? Mhhhh....Machissenefrega!!!
Comunque al di là del contenuto, il racconto di Deb è scritto benissimo, almeno sulla forma non dovrebbero avere niente da ridire. Sembra quasi una lirica.
Ah... Aspide non sono siciliana!
Artemisia- Admin
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Blog per io scrittore
Scusa Art. E' che ogni tanto maturo convinzioni sbagliate.
Ero convinta che tu fossi una siciliana bionda, discendente delle enclavi sveve o normanne. E ti invidiavo moltissimo. Perché la Sicilia è bella e c'è il sole!!! Mica come da me in mezzo all'Appennino!!
Ero convinta che tu fossi una siciliana bionda, discendente delle enclavi sveve o normanne. E ti invidiavo moltissimo. Perché la Sicilia è bella e c'è il sole!!! Mica come da me in mezzo all'Appennino!!
Aspide- Inchiostro Blu
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Località : Montagne appenniniche
Re: [I&P] Blog per IoScrittore 2011
Artemisia ha scritto:debdea ha scritto:QUESTE ERANO ARTEMISIA, ALE E QUELAdebdea ha scritto:
Le guardo adesso. Tre figlie mi fissano turbate. Una è sensibile, l'altra cinica, la terza ribelle.
E' su di lei che si poserà il bacio della Madre, lieve, rifiutato, eppur donato.
DEEEEEEEEB e in tutto quell'ambaradan, ci sarei anch'io? O' Maronn!!!
ebbene sì. ci sei anche tu ma sei quella sensibile e mi fissi turbata. vedi che non ti ho messo nei casini e so essere tutta a modino quando voglio?
Re: [I&P] Blog per IoScrittore 2011
Artemisia ha scritto:Comunque al di là del contenuto, il racconto di Deb è scritto benissimo, almeno sulla forma non dovrebbero avere niente da ridire. Sembra quasi una lirica.
grazie!!!! scrivere di robe erotiche è la mia forma di narrazione preferita, insieme a tutte le altre!!!!
solo che a questo punto mi chiedo
non sar che forse ho fatto bene a ritirare i miei scritti, andandomene? visto lo scombussolamento che suscitano, ihihi
ah, sall, ratsy, se siete molto arrabbiati per via degli scritti ritirati posso restituirli, eh! ne ho uno soprattutto bellissimimissimo! qualcuno di voi se lo ricorda? era un esperimento a più voci
Re: [I&P] Blog per IoScrittore 2011
Aspide ha scritto:Scusa Art. E' che ogni tanto maturo convinzioni sbagliate.
Ero convinta che tu fossi una siciliana bionda, discendente delle enclavi sveve o normanne. E ti invidiavo moltissimo. Perché la Sicilia è bella e c'è il sole!!! Mica come da me in mezzo all'Appennino!!
Vabbuò Asp, ma pur a Napoli ci sta o' sole, a capit? Ma po' a rint o forum ce poteva mai mancà na napulitan! Stann a tutt' part!
Artemisia- Admin
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Re: [I&P] Blog per IoScrittore 2011
[quote="Artemisia"][quote="debdea"]
Arte, anche tu coinvolta in un'orgia rituale, non ci posso credere...ma tuo marito le sa queste cose? Arte, Arte, e io che ti pensavo solo un poco trasgressiva...
valle a capire queste femmine.
debdea ha scritto:
DEEEEEEEEB e in tutto quell'ambaradan, ci sarei anch'io? O' Maronn!!!
Arte, anche tu coinvolta in un'orgia rituale, non ci posso credere...ma tuo marito le sa queste cose? Arte, Arte, e io che ti pensavo solo un poco trasgressiva...
valle a capire queste femmine.
granchio- Admin
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Località : sardegna
Re: [I&P] Blog per IoScrittore 2011
[quote="debdea"][quote="Artemisia"][quote="debdea"]
nonostante tutte le arie da donna trasgressiva e fatale continui a farmi tenerezza, che ci posso fare...
debdea ha scritto:
ebbene sì. ci sei anche tu ma sei quella sensibile e mi fissi turbata. vedi che non ti ho messo nei casini e so essere tutta a modino quando voglio?
nonostante tutte le arie da donna trasgressiva e fatale continui a farmi tenerezza, che ci posso fare...
granchio- Admin
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Località : sardegna
Re: [I&P] Blog per IoScrittore 2011
granchio ha scritto:Arte, anche tu coinvolta in un'orgia rituale, non ci posso credere...ma tuo marito le sa queste cose? Arte, Arte, e io che ti pensavo solo un poco trasgressiva...
valle a capire queste femmine.
No, no Granchio! Io sono quella sensibile che fissa con sgomento ogni cosa!
Faccio la guardona insomma!Ihihihihihi
Artemisia- Admin
- Messaggi : 5381
Re: [I&P] Blog per IoScrittore 2011
granchio ha scritto:nonostante tutte le arie da donna trasgressiva e fatale continui a farmi tenerezza, che ci posso fare...
è che sbagli sintonizzazione, papo io trasmetto contemporaneamente su tutti i canali, e tu hai un televisore troppo vecchio
indaco girl è paperopolese ma viene da mercurio, lilith è dionisiaca e viene dal paradiso, deb è una scrittrice filosofa fidanzata con un editore perverso e mecenate neorinascimentale, debdeashakti è la preside strega di un'accademia di arti magiche, debbie è una fabbricante comunista newage di nichi vendola. ecc ecc.
basta che scegli e non sbagli programma ce la puoi fare, pa'!
Blog per io scrittore
E' vero, Art. E c'è anche il mare. Sono sempre più invidiosa. Noi abbiamo un lago pieno di alghe e di melma.
Aspide- Inchiostro Blu
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Località : Montagne appenniniche
Re: [I&P] Blog per IoScrittore 2011
debdea ha scritto:indaco girl è paperopolese ma viene da mercurio, lilith è dionisiaca e viene dal paradiso, deb è una scrittrice filosofa fidanzata con un editore perverso e mecenate neorinascimentale, debdeashakti è la preside strega di un'accademia di arti magiche, debbie è una fabbricante comunista newage di nichi vendola. ecc ecc.
ah poi ci sono anche debdea blogger e moderatrice talentuosa di bellissimi forum letterari alternativi newage e Lashakti, insegnante di tantra e puttana sacra.
sette in tutto. credo di non averne più si era capito che sono attratta dal sette, o no? ehi ma tu lo avevi detto papo!!
Re: [I&P] Blog per IoScrittore 2011
Aspide ha scritto:E' vero, Art. E c'è anche il mare. Sono sempre più invidiosa. Noi abbiamo un lago pieno di alghe e di melma.
la domanda sorge spontanea
ma com'è che se io mi lascio andare a bellissime orge liriche su un forum letterario tu precisi che QUI SI PARLA DI LETTERATURA ohoho, e poi chiacchieri del più e del meno, asp? no, perché mi sfugge un passaggio, mi sa senti anche tu il bisogno di una pausetta dalle chiecchiere impegnate, ogni tanto, eh? ti capisco come ti capisco
Re: [I&P] Blog per IoScrittore 2011
debdea ha scritto:ah, sall, ratsy, se siete molto arrabbiati per via degli scritti ritirati posso restituirli, eh! ne ho uno soprattutto bellissimimissimo! qualcuno di voi se lo ricorda? era un esperimento a più voci
...narra di un esperimento risoltosi in una grandiosa catastrofe, poiché grandiose furono le erronee
premesse. Ma allora, quando con entusiasmo puerile ci apprestavamo a definire ogni insignificante
dettaglio, non potevamo accorgercene, accecati dalla brama di diversità.
Vi dirò come nacque, vi dirò come si sviluppò e come, afflitto da un morbo congenito, si spense il
nostro progetto.
Voi, forse, ancora non lo sapete ma chiunque, lanciato a tutta velocità in quella ripida discesa
che è la vita, trova presto o tardi un piccolo tratto pianeggiante e riprendendo fiato si domanda se è
proprio questo il lato della montagna che voleva discendere. Nel mio caso la risposta fu talmente
negativa che nell’arco di un brevissimo periodo mi ritrovai ammiraglio di poche decine di
imbarcazioni di fortuna, stipate di persone, diretto verso un’isola completamente deserta.
Partimmo per un viaggio senza ritorno e giunti a destinazione purificammo i nostri soli legami con
il mondo civilizzato, le zattere, con il fuoco.
Magnificenti furono le poche ore in cui finalmente liberi vagammo per l’isola sentendoci come
pionieri in una terra vergine, durante le quali l'obiettivo di dimostrare al mondo intero che esiste un
altro genere di felicità ci sembrava a portata di mano, anzi quasi già agilmente raggiunto.
Poi accadde l’ineludibile.
E' difficile per me raccontarvi quei giorni con la massima verosimiglianza, poiché la ragione venne
meno e gli istinti coltivati in me da anni di vita inconsapevole si manifestarono nella loro devastante
potenza.
Spossato da ore interminabili in mare ed altrettante di cammino alla scoperta delle meraviglie
dell’isola, mi sentii improvvisamente stanco. Dovevo avere un aspetto stravolto. Decisi quindi di
abbandonare il gruppo alla sua esplorazione conoscitiva e di riposarmi, disteso sulla sabbia, la
schiena poggiata al tronco liscio di un albero.
Per la prima volta dopo mesi riflettei realmente su quello che avevamo progettato e fui felice di una
felicità spensierata, come fossi tornato bambino, senza doveri, senza diritti, solo io e quello che
avrei saputo creare.
Incuriosito da quale potesse essere il mio nuovo aspetto di naufrago controllai nel sacco contenente i
miei unici averi se avessi per caso portato qualcosa utile per specchiarmi.
Nella fretta della partenza non avevo considerato questo insignificante dettaglio e rinnovai la mia
contentezza concludendo che la presenza di idoli del tempo moderno avrebbero contaminato la
purezza del nostro obiettivo finale. Sentivo la potenza della coerenza e della incorruttibilità fluire in
ogni piega del mio corpo.
Però non avrei mai più potuto vedere la mia immagine riflessa. Immagine, se non oggettivamente
bella, ritenuta da tutti affascinante e che io stesso guardavo spesso con piacere. Non avrei più
guardato dentro quegli occhi profondi, ebbri di simpatia e dolcezza; il bel naso proporzionato, i
capelli castani, ribelli come quelli di un ragazzino troppo vivace.
Mi risolsi a domandare ai miei compagni, nei giorni seguenti, se qualcuno fosse stato così accorto
da ricordarsi dello specchio, ma l'indagine si rivelò la scelta più erronea per la mia integrità
psichica. Abbagliati dalla grandezza del nostro progetto nessuno era stato così lungimirante da
ricordarsi di portare un così superfluo gingillo.
Dunque non avrei più rivisto quel bel ragazzo di cui mi ero, non voglio dire innamorato, ma almeno
affezionato. Il pensiero iniziava a tormentarmi.
Guardandomi intorno, fissando i miei compagni che tranquilli spendevano il loro tempo sulla
spiaggia, mi resi conto che l'invidia nei miei confronti serpeggiava tra loro.
Quegli sconosciuti si erano aggregati al mio progetto perché ne avevano intuito l'intrinseca genialità,
ma erano divorati dal più meschino dei peccati capitali. Non mi avrebbe stupito l'esistenza di un
piano per eliminarmi. Volevano fregiarsi davanti al mondo civilizzato di aver partorito l'idea
rivoluzionaria, ed era naturale che tentassero di dividerci, me ed il bel ragazzo dello specchio. Presi
singolarmente saremmo stati più vulnerabili.
C'era una persona sola degna della mia fiducia che aveva voluto seguirmi ad ogni costo in questo
ambizioso progetto. Mi rivolsi a lei, pregandola di utilizzare un carboncino e un foglio di carta per
permettermi di consultarmi con il mio grazioso amico. Diligente assecondò i miei voleri e in una
decina di minuti il ritratto fu pronto.
Inorridii non appena lo vidi. La profondità nei bei occhi, le proporzioni del naso, i capelli castani,
tutto sparito. Il mio amico non c'era più. Guardai negli occhi l'autrice del ritratto e vidi un lampo
maligno nei suoi occhi. Capii di essere solo.
Giunse la notte e con lei giunse l'inevitabile soluzione.
Il sole sorse più tardi del solito la mattina seguente, oscurato da una fitta coltre di nubi e fu quasi
atterrito nel vedere tutti quei cadaveri sulla spiaggia, disposti in bell'ordine.
E fu ancora più stupito nel vedermi con uno specchio in mano. Nascosto in una sacca, non sapevo di
chi, avevo sgominato i loro piani, ed avevano ricevuto ciò che meritavano.
Finalmente potei ammirare il mio perfettissimo amico ma lo specchio mi cadde dalle mani. La
profondità nei begli occhi, le proporzioni del naso, i capelli castani, tutto sparito. Se n'era andato.tormento
Re: [I&P] Blog per IoScrittore 2011
debdea ha scritto:ah, sall, ratsy, se siete molto arrabbiati per via degli scritti ritirati posso restituirli, eh! ne ho uno soprattutto bellissimimissimo! qualcuno di voi se lo ricorda? era un esperimento a più voci
Voi che scambiate i miei sussurri per il sibilo del maestrale tra le rocce scoscese di quest'isola.
Andate via.
Voi che udite le sue folli risate credendo sia il rumore della risacca al sorgere del sole, e ascoltate i suoi lamenti negli attimi di quiete che precedono il tramonto.
Andate via di qui.
Immersi in questo mare, con i piedi ben saldi su questo scoglio, non troverete mai l'agognata gloria, né un nuovo inizio, né la pace, se questo è ciò che credete andar cercando.
Siamo stati spinti sin qui dal disprezzo per ogni valore che a questo mondo è buono e giusto e santo, dall'orgoglio e dalla presunzione di poter oltrepassare le barriere che l'uomo ha imposto a se stesso.
Nessuno di noi avrebbe osato tanto se privo delle sue parole e del suo esempio.
Eravamo tutti giovani uomini e donne ampiamente dotati di quelle qualità che la società apprezza, ma privi del genio e della determinazione necessari per emergere dalla folla che tutto appiattisce.
Lui fece leva sulla nostra vanità e sulle nostre ambizioni e ciascuno di noi udì, nella sua voce, l'eco dei propri desideri.
Gli ambiziosi ascoltarono parole vestite di gloria; i disillusi udirono il silenzio di una vita di pace interiore.
Tutti seguirono l'ambito miraggio di una seconda opportunità.
Io no.
Io seguii lui.
Riflessa nei suoi begli occhi castani vedevo me stessa negli anni a venire, abbellita dalla sua gloria.
Così, in una decisione dell'ultimo minuto, coprii le tele cui stavo lavorando, posai i pennelli e, preso l'indispensabile per una vita semplice, mi imbarcai verso quella che doveva essere la nostra redenzione.
La notte del nostro arrivo, naufraghi infreddoliti, ci scaldammo al falò della nostra presunzione, bruciando i battelli che ci avevano condotto sin qui. La nostra unica possibilità di ripensamento si trasformò in fumo scuro che si innalzava contro il viola del cielo dopo il tramonto.
Tra i sorrisi ebbri dei miei compagni di ventura e i loro sguardi offuscati di stanchezza, mi accorsi per la prima volta della fiamma della follia che ardeva in fondo ai suoi occhi.
Ne ebbi paura. E la paura agì in me da catalizzatore, svegliandomi dallo stato di ipnosi cui ero stata indotta.
Così, mentre i primi rifugi di fortuna venivano costruiti, e tutti erano alle prese con l'organizzazione di una vita di sola sussistenza, io cercavo nella febbre dei suoi movimenti, nella momentanea scompostezza delle sue espressioni, tracce di quella follia che avevo scoperto.
La cercavo per scacciarla, via da lui, da me, da quel futuro che diveniva giorno dopo giorno più sfocato e distante davanti ai miei occhi.
Io, debole e ignara, non avevo ancora idea di colui con il quale mi ero impegnata a dar battaglia.
Compresi però che se lui, con i suoi stessi occhi, avesse veduto il mostro annidato dentro di sé, allora gli avrebbe consegnato le chiavi della propria anima.
Di tutti i terribili nemici che lo ritenevo in grado di affrontare, se stesso era l'unico che sapevo l'avrebbe condotto alla sconfitta.
Nascondevo bene la mia disperazione, ma ogni volta che lui sbucava dal profondo dell'isola dove, a suo dire, si recava per meditare, io notavo la nuova impronta che il terribile mostro aveva lasciato su di lui.
Un giorno il naso, forse un po' più largo.
Un giorno gli occhi, appena più vicini.
O la fronte, non era meno spaziosa?
La bellezza di un volto è questione di pochi decimi di millimetro. Lui aveva perso la sua, insieme alla sua anima.
Qualcosa dentro di lui doveva saperlo, perché continuava a chiedere a ciascuno di noi uno specchio. Se gli veniva chiesto il motivo balbettava una scusa incoerente.
Io sapevo che gli occorreva per potersi accertare di esser sempre se stesso.
Ma il suo desiderio era costantemente frustrato poiché avevo sparso la voce che in realtà cercava questo tipo di oggetti in quanto legami con il nostro vecchio mondo: voleva mettere alla prova la nostra fede nella causa comune.
Dissi che lui mi aveva confidato che avrebbe distrutto ogni accessorio superfluo che avesse trovato.
Io ero ormai l'unica a accogliere le sue confidenze, così nessuno dubitò della mia parola e alle sue richieste venne sempre data risposta negativa.
Quando infine, disperato, mi domandò di eseguire il suo ritratto decisi di fingere di accontentarlo, ma di ritrarre invece l'uomo che era prima.
Forse vedendo di nuovo se stesso, avrebbe potuto ritrovarsi.
Mentre disegnavo, innervosita dai suoi occhi vigili cercai di restituire quello che era e quanto lo avessi amato.
Ma la memoria del tempo prima di questo era svanita dentro di me, insieme al mio amore per lui.
Fu così che fallii nel mio intento e persi tutto ciò che avevo di caro: lui, insieme alla mia vita.
Me ne privò quella stessa notte.
Lo sentii avvicinarsi ma non mi svegliai del tutto perché nel mio sogno lui mi cercava come usava fare un tempo, per poter dormire con la testa v icina alla mia, come olio che creasse momentanea calma nella tempesta dei suoi pensieri.
Compresi il suo proposito solo alla fine, quando il freddo di una lama mi penetrò nel petto.
Troppo debole ormai per andare avanti, ma forte a sufficienza da rimanere se stessa, la mia anima rimase imprigionata qui, priva della speranza di oltrepassare il perimetro di quest'isola.
Ogni mattino io divengo la sottile nebbia che si leva dal mare, lo attraggo a me con la promessa di pace.
Lo induco a specchiarsi nell'acqua gelida e ne increspo ad arte la superficie, per donargli l'illusione di quello che era. Allora lui ride, ebbro, e ne trae la forza per affrontare il nuovo giorno.
Ogni sera, quando il sole tocca il mare, la particolare inclinazione della luce si rifrange sulle particelle che sono la mia anima e mi mostro a lui come ero.
Nel vedermi il mostro inclina la testa di lato e protende una mano mentre io già svanisco.
Allora lui ruota indietro la testa e urla tutto il suo rimpianto.
Perché anche un folle sa riconoscere ciò che era suo e che è stato poi perduto.
Nascondevo bene la mia disperazione, ma ogni volta che lui sbucava dal profondo dell'isola dove, a suo dire, si recava per meditare, io notavo la nuova impronta che il terribile mostro aveva lasciato su di lui.ale
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